Una buona notizia

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La mattina dopo mi svegliai in tarda mattinata con un martellante mal di testa e con ancora i vestiti della sera prima. Per mia fortuna quel giorno non dovetti andare a scuola e mia madre era già uscita. 

Provai a mangiare qualcosa, ma, vista anche la nottata precedente, non riuscii a madar giù nulla.

Così mi diressi nella mia camera. Presi il telefono. Una notifica. Era Cielo.

Sapevo che era l'unica persona che poteva farmi sentire meglio, ma non volevo rispondere. In fondo, era colpa sua se mi ero ridotto all'aspetto di un morto, anche se in fondo di colpe non ne aveva. 

Lessi i messaggi. Il primo era il suo buongiorno, questa volta con l'aggiunta di un cuore. I successivi messaggi chiamavano il mio nome chiedendo spiegazioni sulla mia scomparsa, colmi di preoccupazione. Sorrisi, nel vedere che si preoccupava della mia assenza e scelsi di rispondergli. 

Nico: Hey

Cielo: NICO! HEY COSA, SONO ORE CHE TI CERCO, MI HAI FATTO PRENDERE UN INFARTO!

Nico: Haha, tranquillo. Mi sono solo svegliato tardi. 

Cielo: Tutto okay?

Nico: Sì, insomma... no

Gli dissi che avevo pianto tutta la notte. Non riuscivo mai a nascondergli nulla, tranne il fatto che lo amavo, anche se quando l'avevo visto, stavo per sputare tutto fuori.

Volle immediatamente chiamarmi, ed è ciò che fece. Mi chiamò e si fece raccontare tutto. Gli spiegai che il ragazzo che mi piaceva amava un'altra. E che probabilmente era pure etero. 

Rimase qualche secondo in silenzio.

Cielo: Scusa, ma è un ragazzo?

Nico: Sì

Cielo: E ti piaceva?

Nico: ...sì?

Cielo: Ma... ma allora non sei etero

Nico: No, sono pan. Ma che c'entra? 

Cielo: Ehm, no... niente. Comunque avrei una cosa da raccontarti anche io. Riguardo la mia ragazza

Mi sentii male a sentirlo, ma lo ascoltai. 

Nico: Sì... dimmi

Cielo: L'ho lasciata

Non sapevo se dispiacermi o essere felice, ma alla fine l'egoismo prevalse. 

Nico: Oh... e perché?

Cielo: C'è un'altra persona che amo. E poi, se prima fossi stato indeciso, vederla baciare un altro mi ha convinto a lasciarla

Ora si che ero dispiaciuto.

Nico: Mi dispiace. Non sono bravo a consolare le persone, ma se può farti sentire meglio, meriti di più di una persona che non capisce quanto tu possa essere fantastico e quanto averti vicino sia la fortuna migliore che a qualcuno possa capitare

Rimase in silenzio. Così mi affrettai a scusarmi.

Cielo: No, non scusarti. Ero... solo arrossito. Nessuno me l'aveva mai detto

Sorrisi, anche se lui non poté vedermi. Continuammo a parlare del più e del meno, ma Cielo mi sembrava strano, al telefono. Gli chiesi se andasse tutto bene, ma lui non mi diede altro che risposte vaghe, col solo risultato di aumentare la mia preoccupazione. 

Mi disse che gli mancavo e che gli sarebbe piaciuto vederci. Mi disse il giorno durante il quale era libero e, dopo un po', riattaccò. 

Segnai il giorno sul calendario e iniziai a scrivere sul mio diario col sorriso sul volto. 

Il fatto che si fosse lasciato era per me una buona notizia. Avrei avuto un'opportunità.

La mia parola preferita è "cielo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora