Lettere

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Passai i giorni dove gli spazi di tempo tra i pianti per stress e stanchezza e l'autolesionismo li riempivo pensando a come potermene andare. Non mi importava se fosse un gesto egoista o se me ne fossi pentito. L'avrei fatto.

Negli ultimi giorni le liti si erano attenuate e Robin diceva che ero più tranquillo e rilassato e di conseguenza sorridente. Una persona che sa che sarebbe finito tutto con poco non può che esserne contenta, o no?

Anche a scuola, mi rendevo conto che sorridevo spesso, mentre a casa a volte le crisi ritornavano. Avevo deciso che avrei saltato da uno degli edifici più alti della mia città, abbastanza alti per non sopravvivere ad un salto dal primo piano. Stavo pensando se scrivere delle lettere e lo feci. Scrissi solo due lettere. Una per Robin, una per Cielo.

"Cara Robin,
Scusa. Scusa se con la nostra amicizia ti ho dato niente se non un ragazzo problematico di cui doversi prendere cura. Scusa se ti ho fatta sentire in colpa e tornare anche se probabilmente non volevi. Scusa se sono stato un amico terribile e così anche un fallimento. Scusa se non sono riuscito a starti accanto, mentre tu aiutavi me sempre. Ho preso questa decisione per liberarvi dal mio peso sulle vostre spalle. Mi raccomando, quando me ne andrò prenditi cura di te, non darti colpe, quella è solo mia, mangia sano e dormi abbastanza. Resta in salute e vivi una vita con una persona che sappia amarti davvero (visti i tuoi precedenti haha) e con amici che siano migliori di me. Non ti ho dato un amico, ti ho dato un anima di cui prenderti cura e mi dispiace.
Per me sei stata una persona meravigliosa, un'amica speciale e fantastica. Sei sempre stata disponibile e ti adoro. Mi mancherai tantissimo. Grazie per tutto quello che hai fatto per me e per esserci stata. E scusa se non sono stato la persona forte che speravi io fossi.
Addio. Sei unica.
Ti voglio bene.
Nico"

"Caro Cielo,
Scusa. Ti scrivo questa lettera per poterti dire addio, anche se probabilmente ne sarai felice. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, per aver dubitato di te e del tuo amore. So che è stata tutta colpa mia e mi pento di ogni singola cosa che ho fatto. Questa lettera non è lunga perché so che non ti interesserà sapere il motivo della mia scelta, com'è giusto che sia, in fondo non ho fatto altro che starti tra i piedi. Ti amo. E ti ho amato come non ho mai amato nessun'altro. Sei stato la mia prima volta in alcune cose e avrò la possibilità di dire che il mio vero amore è stato il primo così come l'ultimo. Non ti disturbo ulteriormente.
Mi mancherai.
Ti amo.
Nico"

Successivamente le misi nel mio cassetto, in attesa di scegliere il giorno in cui andarmene. Non volevo fare tutto d'impulso, anche se quest'ultimo spingeva perché facessi qualche cazzata sul momento. Volevo andarmene senza altri pesi sulle spalle, come le lettere o la tranquillità nel saltare da quell'alto edificio.

Sì, perché la verità è che ero solo un vigliacco. Avevo paura. Più volte, dopo la scelta del palazzo, avevo provato ad andarci su e cadere, quando l'impulso vinceva. Ma non ce la facevo a fare quel passo di più.

Successe una cosa che mi fece smuovere e prendere quel coraggio che mi mancava. E furono quelle stesse lettere.

La mia parola preferita è "cielo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora