La relazione con Cielo andava avanti così, con freddezza, litigi e riappacificazioni attraverso il sesso. Sembrava un loop che non finiva mai e la cosa mi stava uccidendo.
L'autolesionismo peggiorava di giorno in giorno, ma mi controllavo abbastanza per non finire dall'ospedale. Non che ai miei importasse. Non vennero all'ospedale dicendo che dovevo smetterla con queste sciocchezze da ragazzino.
Robin sapeva che avevo fatto pace con Cielo, ma smisi di sfogarmi con lei. Sarei stato giudicato anche dalla mia migliore amica e non penso che l'avrei retto.
Due cose carattezzavano le mie monotone giornate: il cibo e i pensieri.
Il cibo stava diventando un serio problema. Almeno secondo Robin. Lei diceva che ero praticamente pelle e ossa e sembravo in "2D". Mangiavo effettivamente poco... In realtà proprio niente. Quando poteva, la mia migliore amica veniva a casa mia per forzarmi a mangiare. Boh. Secondo me ero ancora grasso.
I pensieri... Erano pensieri strani e continui. Li avevo già, anche solo sfiorati. Mentre ora prendevano il sopravvento nella mia mente, come una tempesta in una radura di per sé caotica. Mi tormentavano e a volte mi facevano paura. Non ne avevo parlato con nessuno.
Un edificio? Una corda? Un coltello? Qual'è il modo migliore per togliersi la vita?
Ma soprattutto, quale sceglierò io?
Già... Quale sceglierò io? Passai giorni a rimuginare su questa cosa senza rendermi conto di ciò a cui stavo veramente pensando. Mi creavo immagini di come poter morire e mettere fine a tutto questo.
Robin mi aveva consigliato uno psichiatra ma non ci penso nemmeno a farmi dare farmaci per problemi mentali che sono solo frutto di miei sbagli e mie colpe. Come ferire Cielo. Far preoccupare Robin. Peggiorare le vite di qualcuno è una grande capacità.
In tutto questo, oltre a freddezza e sesso, tra me e Cielo era un vero e proprio disastro. E questo non aiutava. Nulla aiutava. Dicono che l'anima gemella o, comunque, l'amore arrivi quando non lo stai aspettando. Allora perché non è arrivato qualcuno giusto per me? Ecco perché ho capito che la colpa era la mia.
Così presi finalmente una decisione tra quei pensieri.
L'edificio.
Non c'era un buon motivo, ma piccolezze. Una volta che ti schianti ti schianti. Poi mi volevo buttare da un palazzo per pensare di volare per la prima, ma anche ultima volta in tutta la mia vita. E poi, a nessuno sarebbe cambiato nulla, anzi.
Avevo deciso. E la decisione era stata di far vincere i pensieri intrusivi nella mia testa. Un atto egoistico probabilmente, ma vorrei pensare a me solo questa volta.
Avevo deciso. E presto avrei lasciato questo orrendo mondo. Mi dispiace, Robin, Cielo. Vi amo
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La mia parola preferita è "cielo"
General FictionNico amava la solitudine. La stessa solitudine che lo ha portato al cadere nel buio. Ricevere un messaggio da qualcuno era l'ultima cosa che si aspettava. Dall'altra parte dello schermo c'era Cielo, un ragazzo più grande, che sembrava aver scritto l...