Cielo e Robin

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Passammo il resto dei giorni a casa sua a coccolarci e scambiarci piccole effusioni, guardare serie e passare il tempo godendo l'uno della compagnia dell'altro.

Alcuni giorni dopo, trovai un messaggio di Robin. Mi chiedeva di uscire e fare una passeggiata e, perché no? Così ci demmo appuntamento per i giorni successivi.

Quando la vidi, le andai incontro, sorridendo. Indossava una camicia color caffè infilata nei pantaloni verdi che legava alla vita con una piccola cintura nera, mentre, camminando, la sua giacca, di un marrone appena più chiaro della camicia, sembrava farle da mantello, muovendosi col vento, e i capelli ricci raccolti in una coda. Era davvero bella.

Lei mi abbracciò. Rimase in quella posizione tanto che dovetti tossire perché se ne rendesse conto.

Iniziammo a camminare e chiacchierare, anche se la vedevo perennemente distratta quando le parlavo: mi fissava, in un modo che non mi aveva mai rivolto. Diverse volte le dovetti schioccare le dita davanti.

Mentre camminavamo, mi arrivò una telefonata.

"Amore❤️". Robin si affacciò a vedere lo schermo del mio telefono per poi posare lo sguardo su di me, incredula.

Ridacchiai e le feci cenno di aspettare, poi risposi al telefono.

Nico: Sì?

Cielo: Hey, amoreee~

Nico: Se mi chiami amore c'è una buona notizia, cosa è successo?

Cielo: Sto venendo a trovarti.

Lo sentii sorridere dall'altra parte del telefono. Gli spiegai che non ero a casa, ma che poteva venire. Gli avrei mandato la mia posizione, magari di un bar vicino.

Quando riattaccò, Robin ancora mi fissava. Risi e iniziai a spiegarle, mentre ci dirigevamo al bar più vicino che avevo indicato a Cielo.

"Quindi... sei fidanzato... con un ragazzo... da quasi quattro mesi... e io non ne sapevo nulla?", mi chiese. Annuii. Mi fissò per qualche istante, per poi sparare domande a raffica, del tipo da quanto stavamo insieme, come mi ero innamorato, e io rispondevo, sorridendo e facendo viaggi nei ricordi di mesi prima, con gli occhi di lei puntati su di me, curiosi.

Entrammo al bar e prendemmo posto, in attesa. Robin mi chiese, "E come si chiama?". Feci un gran sorriso, "Cielo". Lei spalancò gli occhi e mi chiese di descriverlo. Stavo per iniziare a parlare, quando l'oggetto del discorso entrò dalla porta, cercandomi con lo sguardo.

Robin se ne uscì con un flebile "scusa" e corse in bagno. Non mi preoccupai. Feci cenno a Cielo, che sorrise e si sedette accanto a me. Mi schioccò un bacio sulle labbra e mi guardò sorridendo. "Mi sei mancato", sorrisi, "Anche tu", baciandolo sulla fronte.

Iniziammo a parlare, mentre Robin non si faceva vedere. "Cielo, non ti dispiace se con me c'è un'amica? Vedi, ero uscito con lei oggi, per questo sono fuori". Ad "uscito con lei" mi scoccò un'occhiataccia, "Uscito con lei? E chi sarebbe?". La vidi uscire dal bagno e la indicai a Cielo, "La mia migliore amica, Robin". Quando la vide, sputò il cappuccino che il barman gli aveva portato poco prima.

Nell'esatto momento in cui Cielo si riprese e mi guardò, Robin tornò a sedersi in silenzio al proprio posto. Ero al centro tra i due e li guardavo confuso scambiarsi sguardi increduli. Erano palesemente in imbarazzo, così, scocciato, chiesi, "Che avete tutti e due?". "Nulla", risposero insieme. Sbuffai, era ovvio non fosse vero. "Oh, Nico, scusami davvero, devo andare", disse Robin, guardando l'orario sul cellulare. Annuii e le sorrisi. Mi baciò sulla guancia e uscì di corsa. Arrossii e guardai Cielo, che ora aveva un'espressione piuttosto irritata. "Sarebbe questo?", mi chiese. Risi, "Affetto". Lo vidi ancora infastidito così lo baciai e continuai la passeggiata con lui, ma continuavo a pensare a quanto successo.

La sera, mi arrivò un messaggio, "Robin<3". Mi chiedeva di vederci, doveva dirmi una cosa importante. 

La mia parola preferita è &quot;cielo&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora