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《Chan, hai appena portato il nemico in casa!》
《Io non direi proprio in questa maniera.》 Disse Chris mettendo un braccio attorno le mie spalle. 《Capirete solo dopo che le mie intenzioni sono buone.》
《Ma sei coglione, allora; hai idea che stai per scatenare una burrasca?》
《Non per te amico, ma secondo me è meglio se te ne ritorni dai canguri, che è meglio.》
《Non puoi infliltrarti nella vita delle persone a tuo piacimento.》
《Però non dobbiamo essere così cattivi con lui, sembra confuso.》
La mia testa iniziò a vorticare e gli occhi farsi più difficili da chiudere poiché pieni di liquido luccicante che esigeva di scorrere via. Il mio corpo prese a tremare perché cercava di scansare tutta la pressione che stava accumulando, non pensando però a tutto ciò che mi circondava.
Perché mai dovrei tornarmene a casa, come dicono loro?
Nemico? Sono questo per loro? Perché?
Non devo infiltrarmi nella vita delle altre persone, ma la vera domanda per me è: mi infiltro in maniera brusca nella vita degli altri?Sono così fastidioso che gli altri non possono vedermi o sopportarmi?
Sono sempre stato così invadente? Appiccicoso?
Anche per Catherina alla fine ero inutile? È per questo che poi lei non mi ha cercato più? Perché ero inutile?Non sono mai stato abbastanza per nessuno... è questa la risposta che mi do.
《Ragazzi ma che cazzo state dicendo? Non capite quello che voglio intendere io.》
《No, noi abbiamo capito fin troppo bene e sarà troppo tardi tra qualche istante. Portalo subito fuori prima che succeda il bordello.》
《Scusate... io- non volevo recare tutto questo disturbo.》 Dissi con un soffio di voce e il cuore ormai in gola. Mi si spezza immediatamente la voce ad ogni parola che esordisco.
《Ow, guardatelo. Dopotutto quello che le hai fatto dici che non volevi recare tutto questo disturbo? Ma a che gioco stai giocando?》 Mi urlò in faccia quello che era il ragazzo al negozio di videogiochi.
《I-io...》 Guardai Chris in difficoltà. Non riuscii a dire niente, perché non sapevo cosa dire.
《Un attimo, lui non sa niente!》 Sentii dire da Chris.
In quell'esatto momento in cui Chris finì di parlare, si sentì una porta aprirsi e chiudersi. Nel soggiorno in cui le parole stavano graffiando le pareti, passi si sentirono rimbombare. Gli altri invitati continuavano ad attaccarsi tra le varie dicerie tutte indicate a me.
Mi sentivo come in una cupola, il tempo sembrava essere rallentato e i miei movimenti sembravano essersi fatti pesanti. Mi girai lentamente e ciò che vidi mi causò un miscuglio di emozioni, dove l'una cercava di primeggiare sull'altra.
Non so cosa mi spinse ad affermare il primo pensiero che mi venne in mente, ma ne ero certo. Lo sapevo chi fu a varcare la porta di quella casa.
E la cosa che mi dette più fastidio è che cominciai a collegare tutti gli avvenimenti che passai in queste settimane. Senza avere l'autocontrollo di cui di solito sono dotato, cominciai a diventare rosso dalla testa ai piedi.
Ero irritato, nervoso, confuso, sollevato, amareggiato e innamorato.《Cosa sta succedendo con tutto questo casino ormonale maschile?!》 Urlò la ragazza cameriera del locale, al suo fianco.
《Ragazze...》 Cerca Chris di parlare, ma qualcun altro lo interrompe.
《Non voglio spiegazioni. Voglio solo andare via, che tutta questa confusione mi dà il mal di testa.》 Finalmente parlò, lei.
La mia Catherina.
È lei, nonostante tutti i cambiamenti che ha subito negli anni. È diventata una bellissima ragazza, conservando peró alcuni tratti che il me bambino adorava e che adoro tuttora. Il solo sentire il suo profumo nell'aria mi rende gelatina.
《Catherina!》 Urlai, cominciando a sentirmi male perché il malessere al petto si accentrava sempre di più. Anche solo riuscire a pronunciare il suo nome in sua presenza, mi fa sgorgare lacrime che si erano presentate prima per tutta il caos creato prima. Mi sento stanco, stanco di tutto. E quasi usato, da Chris, da tutti quei ragazzi e dal mio cuore. Mi sento usato dal mio cuore.
《Sono qui, sono tornato!》 Ripresi a parlare, colpendo il mio petto con forza. Però da lei non ricevetti nessuna espressione di ricambio. Non il suo sorriso, che era solita sfoggiare quando creava i casini per farsi scusare. Non il suo sguardo dolce, quando mi facevo male e voleva guarirmi la bua. Nessun tocco delle sue mani gentili e delicate.
Niente.《Mi spiace, ma io non so chi tu sia.》
Ed è in quel momento che io sentii il mio cuore lacerarsi ancora di più.No...
Non può essere.Tutto quello che ho fatto non è servito a niente?
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𝑸𝒖𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒗𝒊𝒔𝒐;; 𝐋𝐄𝐄 𝐅𝐄𝐋𝐈𝐗
FanfictionFelix è un ragazzo dolcissimo, dagli occhi sempre pieni di gioia e il cuore colmo d'amore, sempre pronto a mettersi a disposizione per gli altri. Conserva fin da piccolo il ricordo di una sua coetanea, bambina, che poi dovette abbandonare per trasfe...