𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪𝘤𝘪

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Mi ha fatto uno strano effetto entrare in una casa di una ragazza che non conosco. Oh, per carità, sono entrato in casa di alcune ragazze, ma è sempre stato solo ed esclusivamente per dei compiti e progetti, dove eravamo sempre un gruppetto di minimo tre persone. La casa della piccola Catherina potrebbe contare come la prima volta nella quale sono entrato nella casa di una ragazza? Non conta? Beh, per me sì.

Tornato a casa, feci subito una doccia e andai a letto. Mi misi tra le mani il piccolo braccialetto ritrovato nel giardino, messo su un fiando del letto. Non ebbi neanche il tempo di riflettere della giornata che subito il sonno mi trasportò nell'altro mondo.

La mattina stranamente mi svegliai di buon umore. Forse perché finalmente realizzai cosa accadde ieri.
Yurica è stata gentilissima e generosissima - sia di porzioni di quei noodles al pollo, sia per i consigli -, ma sento comunque che deve esserci un qualcosa di mio, che mi faccia uscire fuori dagli schemi e mi spinga a fare il giusto passo.

Insomma, Felix. Devi cercare di prendere le redini della situazione.》 Mi disse lei.

《Ma non so come fare!》Obiettai.

《Bro, mostrale un po' di serietà nello sguardo e fai anche un po' l'incazzato. Alle ragazze fa un certo effetto e un determinato fascino, specialmente ad alcune.》 Spiegò piano piano Seungmin, mentre tirava sulle labbra alcuni degli spaghetti.

《In che senso devo fare l'incazzato... ?》

《Guarda, così... 》 E il ragazzo - Seungmin - guardò Yurica con occhi scuri e profondi, assumendo un'espressione dura e seria. La ragazza subito deglutì, e quando si accorse che il ragazzo le si stava avvicinando sempre di più, lei provò a scappare. Ma il ragazzo forse era abituato a questo giochetto e la trattenne dalla vita dove la incollò sul suo posto, sul divanetto. Forse la ragazza stava per accettare il suo fato, perché chiuse gli occhi.

《Ecco, attiva questa tecnica e vedrai come cadrà ai tuoi piedi.》 Disse Seungmin rialzandosi con il busto, lasciando Yurica rossa e sprofondata nello schienale del divano. Manco l'avesse baciata... Se l'avesse fatto sarebbe esplosa?

《Quindi devo illuderla-... ?》 Chiesi, confuso.

《Oh? No, no, poi magari la baci per davvero o qualche altra cosa.》 Beccò le labbra su quelle della ragazza. 《Ma intanto la attiri in questo modo.》

Wow, ora è proprio tutto più chiaro. Che dovrei farle, quindi? 《Capisco...》

《Vedrai che funziona!》 Mi incitò il ragazzo, ancora più convinto.

《Sì... funziona... 》 Biascicò la ragazza come in stato di trance.

Ed io che ci sto credendo davvero alla performance dimostrata da Seungmin, voglio davvero fare in modo che un giorno anche Catherina mi guardi come Yurica guardava il suo ragazzo.

Yurica mi ha dato qualche aiuto per cercare di trovare Catherina sola per potermici avvicinare e anche per la chance di parlarne. Come? Grazie agli orari di lavoro. Mi ha consigliato di non presentarmi durante il suo turno, ma più preferibilmente alla fine, in modo che lei non si aspetti del mio arrivo.
Sono sicuro che Yurica avrebbe potuto dirmi altro, ma capisco che lei giochi più a favore della desiderata piuttosto che del desiderante.

Almeno adesso ho delle certezze in più. Certezze che mi son dato da solo, ma sempre di certezze parliamo. O meglio, più che certezze, io direi speranze. Sì! Penso proprio di poterlo affermare. L'ho capito dal tono in cui Yurica mi parlò ieri sera. Devo andare io da lei, perchè non sarà il contrario. Devo assolutamente provarci il più presto possibile.
Tipo oggi, nel pomeriggio.

Yurica e io ci siamo scambiati i numeri di cellulare. Mi ha detto che non mi darà quello di Catherina direttamente perché non sarebbe cortese, privata dal suo stesso consenso, e se ne giocherebbe la fiducia; ciò significherebbe tanti saluti all'unica possibilità rimasta.
Piuttosto mi ha comunicato il suo orario giornaliero e mi ha ricordato che oggi finirà verso le sei e mezza nel pomeriggio. Sarò già pronto per essere lì ancor prima delle sei, senza farmi vedere né dentro né fuori il locale; sarò solo negli intorni e quando vedrò la sua figura uscire dal cafè la seguirò. Ok, magari non seguirla come un ossessionato, ma devo cercare di avvicinarmi a lei senza neanche provocarle uno spavento!

La voglia di rivederla è alle stelle. Dopo un piccolo pranzo, cominciai a prepararmi in largo anticipo. Non ho neanche mangiato adeguatamente da pranzo (in realtà non mangio bene ultimamente: sempre di fretta, sempre distratto o comunque non ho voglia di cucinare). Penso che il mio stomaco sia in subbuglio per l'ansia di vedere lei. No, non penso. È proprio così.
È da quando sono arrivato in questa città che attendo. Attendo e attendo. Attendo pazientemente perché io so che arriverà il momento in cui i miei occhi si riempiranno di gioia, di nuovo. Anche se dovessero passare altri giorni o mesi. O anni.

Io per lei aspetterei pure fin dopo l'eterno.

𝑸𝒖𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒗𝒊𝒔𝒐;; 𝐋𝐄𝐄 𝐅𝐄𝐋𝐈𝐗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora