𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘥𝘪𝘤𝘪𝘰𝘵𝘵𝘰

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Non posso ancora crederci di averlo fatto sul serio.
Ci penso ancora da tre giorni. Dopo quell'incontro ho chiesto subito udienza a Yurica. Dovevo avere un riscontro con qualcuno per anche realizzare cosa fosse successo.

...

《VI SIETE BACIATI!?》 Quasi urlò la ragazza minore, mentre io la guardavo male per sottintenderle di mutarsi, per farmi concludere la storia.

《Allora.》 La fermai perchè so benissimo che la sua mente viaggia a una velocità pari alla luce quando le si dà abbastanza materiale per poter fantasticare. 《Vorrei sottolineare che è stato lui a baciarmi.》

《Ma tu hai ricambiato.》 Mi fece notare, con fare diplomatico. Mi guardò coi suoi occhi verdi in attesa di una controrisposta, che però non arrivò. A distanza di pochi secondi dalla mia risposta muta si mise a guardarmi con sguardi maliziosi, per poi alzarsi dal divanetto e cominciare a sclerare in tutta casa urlacchiando e ballando a suon di una musica dentro la sua testa. 《TI È PIACIUTO, DI' LA VERITÀ!》 Mi additò e mi alzai in piedi per fermarla.

《SENTI, MI HA COLTO ALLA SPROVVISTA.》 La guardai per ritrovare un certo equilibrio, ma mi resi conto che fosse invano. Ormai la mente di Yurica era proprio andata. 《E io che ti credevo dalla mia parte.》 Borbottai.

《Oh, ma lo sono!》 Mi rispose entusiasta. 《Io voglio solo il bene per te.》

《Questo lo definisci "bene"? Io non volevo più vederlo.》 Incrociai le braccia e guardai altrove, imbronciata. Non posso crederci di essere finita a questo punto.

《Sì come no, intanto secondo me avresti voluto limonartelo forte.》 Kim Seungmin, il ragazzo di Yurica, fece capolinea nella stanza dove eravamo a chiacchierare io e la minore.

《Amore!》La ragazza prese la rincorsa e vi si buttò addosso. 《Hai finito il turno presto oggi?》Gli baciò la guancia mentre lui la teneva. Appiccicosi e nauseanti, poco.

《Sì, volevo farti una sorpresa ma sei tu ad averla fatta a me.》 Rispose il ragazzo guardando poi in mia direzione. 《Pensavo fossimo soli...》

《Rina ti deve raccontare questa cosa pazzesca!》Lo interruppe la fidanzata. Gli occhi le brillavano mentre teneva il ragazzo per la manica.

《Ma io credo di aver capito cosa sia successo.》 Ridacchiò infine.

《Ma non è la stessa cosa! Dovevi sentire come me l'ha raccontato!》 Rise lei.

《Ma sei seria?》 La guardai. 《Cosa vorresti dire con ciò?》

《Su, su, Rina. Ti preeeeego.》 Mi supplicò.

Io sospirai e cominciai a raccontare volgendomi anche a Seungmin. Non pensavo di riuscire a raccontarlo per una seconda volta, non dopo tutte le volte che ho rivissuto la scena nella mia mente. Il mio tono di voce si abbassò rispetto a prima, cominciai a giocare con il dorso delle mie stesse mani senza neanche accorgermene; il cuore cominciò ad avvertirmi della leggera tachicardia che stava per avvolgermi per poter portare calore in tutto il corpo, nonostante la continua sensazione di freddo che mi portavo da una certa mancanza. Le mie espressioni dovevano già parlare per sè alla coppia.

《Me lo son trovata davanti la strada che di solito percorro per il lavoro. Lo riconobbi subito da quell'aura che so di per certo che possiede, ma allo stesso tempo era così diverso... Forse i capelli, o forse era il modo in cui era vestito, o ancora il modo in cui sembrava proprio aspettare qualcuno.》

La minore cominciò a tossire violentemente. La guardai stranita e accigliata. 《Cosa.》Chiesi subito.

Yurica deglutì e guardò altrove. 《No, niente!》Disse con voce acuta.

《E quindi?》 Mi incitò Seungmin.

《Beh, in pratica ci avevo sbattuto contro. Lui si scusò subito, ma dopo quello non riesco a ricordare altri dettagli. Se non che poi mi blocc-》 Al sol pensiero cominciai a sentirmi più accaldata del solito. 《Yuri, ma non puoi accendere l'aria condizionata?》

《È già accesa... 》 Cercò di non ridere. 《Perchè? Senti caldo? Non è abbastanza forte?》

La guardai male e ripresi il mio racconto, che questa volta però non parve di fantascienza.

《Stavo dicendo... 》 Guardai i due, che a momenti si sarebbero preparati dei popcorn al burro.

《Vabbè, niente.》 Arrossii e guardai altrove, non volendo avere i riflettori.

《COME NIENTEEEE?》 Bisticciò come una bambina l'altra.

《Yuri, si sono dati un bacio dove si scambiavano DNA. Ecco il nocciolo del discorso.》 Le spiegò il ragazzo.

《Ma no! Io volevo tutti i dettagli e anche annotare le sensazioni che ha provato in quel preciso istante!》

《Ma è il modello di analisi che ti lasciavano a scuola come compito di casa? Vuoi studiarla?》 La rimproverò Kim. Oh dio mio, ma che intenzioni ha.

《...》La minore sorrise solamente per poi correre in cucina. 《PRENDO LA CHOCO.》

《 Non pronunciare inglesismi, sembri infantile.》 Io guardai i due bisticciare come un genitore fa col figlio. È divertente vedere come si alternano i ruoli, ogni tanto. Ma in questo caso no. Non mi sto divertendo per niente.

Sospirai pesantemente. 《C'è da dire però una cosa... 》Cominciai a torturarmi le mani passando le unghia sulla superficie della pelle.

《Non dirmi che avete già provato le pose da salamandre al sole》 Mi guardò con un ghigno Seungmin. OH MA COSA SI ASPETTANO DA ME, VERAMENTE.

《NO! PEGGIO.》 Urlai esasperata, pur non capendo del tutto la battuta precedente.

《Peggio? Oh dai, vedi che non credo abbia potuto farlo sul ser-》

《Gli ho dato uno schiaffo.》 Ammisi.

Yurica corse dalla cucina per guardarmi. Rischiò persino di inciampare e rompersi la faccia da quanta fretta aveva. 《CHE COSA HAI FATTO? MA SE TI È PIACIUTO- SÌ, INSOMMA... ARE YOU DUMB?!》

《Yuri, smettila di pronunciare inglesismi; appari infantile.》

...

È da tre giorni che non vado a lavoro, perché ho paura che il mio cuore non possa reggere al suo sguardo che si incatena col mio.

𝑸𝒖𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒖𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒗𝒊𝒔𝒐;; 𝐋𝐄𝐄 𝐅𝐄𝐋𝐈𝐗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora