Capitolo 2

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~ Gabri ~

Fa molto freddo stasera, sembra di sentirlo arrivare fino alle ossa, o forse questo tremore interno è solo la tensione nervosa che sta cedendo. Anche Giulia accanto a me sembra tremare. Le prendo la mano per darle coraggio o cercarlo in lei. In questo momento non credo di pensare lucidamente.

«Forza Prof, andrà tutto bene», le dico sforzando un sorriso che mi riesce male.

«Mi stai chiamando Prof, sei tu che hai bisogno di sapere che andrà tutto bene.» Mi stringe la mano e aggiunge: «Stiamo congelando qui fuori.»

Annuisco e vedo i fari di un furgone avvicinarsi al cancello. Carmen è lì, pronta ad aprire. Il mezzo entra dritto davanti a noi in retromarcia, fino a fermarsi sotto la tettoia dove ci troviamo io e Giulia. Il maresciallo scende dal lato guida, apre velocemente il portellone posteriore davanti a noi. «Facciamo presto, credo abbia perso i sensi.» Il suo tono lascia trapelare la paura che ha dentro.

Non è in divisa, è spettinato, la barba è più incolta del solito e il suo viso mostra quanto sia stanco e provato.

«Valentina, mi sente? Per favore apra gli occhi», parla alla donna stesa su un materasso sul fondo del furgone.

È molto pallida, ha un livido sul lato destro della fronte. Esile tanto che sembra perdersi dentro la grande tuta nera che la copre. Il cappuccio della felpa lascia fuoriuscire alcune ciocche bionde.

«Da quanto è in questo stato?», Carmen chiede informazioni, mentre lui solleva la donna priva di sensi, prendendola in braccio.

«Fino a dieci minuti fa mi parlava, ho cercato di tenerla sveglia come ho potuto.» Scende a fatica dal furgone con lei in braccio e gli faccio strada, Giulia e Carmen ci seguono.

L'adrenalina nel mio corpo in questo momento credo che stia schizzando fuori dai pori della mia pelle.

«È stata colpita al fianco destro, il proiettile è passato da parte a parte, ma non ha leso nessun organo. Hanno chiuso la ferita come potevano.» Si rivolge a Carmen mentre mette la donna sul letto.

«Faremo il possibile», lei lo rassicura e prende le forbici dalla strumentazione che abbiamo sistemato sul comodino.

«Gabri, accompagna il maresciallo in cucina. Aiuto io Carmen», mi suggerisce Giulia avvicinandosi al letto.

Metto l'acqua sul fuoco per un tè. Di Stefano si siede esausto, mette i gomiti sul tavolo, tenendo la testa tra le mani. È la prima volta che lo vedo tanto sconvolto. «Mi scuso, professoressa Li Volsi, per averla coinvolta in questa faccenda. Non avevo altra alternativa e quando il giudice...» Si interrompe, quasi temesse di dirmi più del dovuto. Solleva la testa sistemando i capelli brizzolati, mi fissa un attimo come chi non trova le parole per dare una brutta notizia. «Valentina ha bisogno di rimanere qui più tempo possibile. Non sarà semplice trovare un'altra sistemazione. Quando la Scalici mi ha informato del caso, ho pensato a lei Gabriella, a questa struttura. È la più sicura in questo momento.»

Sunshine - Oggi è un donoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora