Capitolo 86

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~ Valentina ~

Libertà. È una parola semplice che racchiude un significato più importante di quanto si pensi. Purtroppo, bisogna perderla per comprenderlo a fondo.

Sono libera, posso essere chi voglio, vivere dove voglio, io posso di nuovo scegliere.

Non mi ero resa conto di non averlo fatto, essere Valentina Di Stefano non l'avevo scelto io, eppure ero convinta del contrario.

"Puoi essere chi vuoi, smettere di colorarti i capelli e viaggiare. Adesso puoi decidere tu della tua vita."

Le parole di Luigi le sento ancora risuonare nella mia mente, mi fanno sentire leggera, come lo è stato poter scegliere chi sarò per sempre.

Ieri sera risentire la voce di mio zio, potergli raccontare tutto, è stato liberatorio, mi ha dato pace.

Lui ha compreso la mia scelta, ho avuto la sensazione di sentire la voce di mia madre quando mi ha chiesto: «È ciò che vuoi davvero?»

Rispondere di sì senza esitazione, credo sia stato il momento in cui ho toccato con mano la mia libertà e il suo inestimabile valore.

Mi desto dai miei pensieri notando il caffè che fuoriesce dalla moca, ho dimenticato di mettere il beccuccio dentro, spengo il fuoco e nel silenzio della cucina ascolto le voci dei bambini al piano di sopra.

Sono già svegli, il telefono di Gabri suona, percepisco la sua voce, poi il suo suono diventa più forte e dopo si allontana di nuovo, credo sia passata dalla camera dei bambini alla sua.

Prendo i biscotti e le brioches e inizio a preparare la tavola per la colazione, torno in cucina e lungo il tragitto le voci al piano di sopra si fanno più chiare, ma non riesco a capire cosa dicono, percepisco alcune parole che da sole non hanno un senso, ma mi danno la sensazione che siano felici per qualcosa che devono fare.

Porto il vassoio con il caffè in tavola e vedo Miguel scendere dalle scale, ha indosso i jeans e una maglia colorata, i capelli in ordine e un bel sorriso sulle labbra.

«Buongiorno.» Lo saluto e lui si affretta a raggiungermi, faccio in tempo a posare il vassoio sul tavolo e me lo ritrovo addosso e cingere i miei fianchi.

Gli accarezzo i capelli e mi abbasso a dargli un bacio sulla guancia.

Lui solleva lo sguardo su di me, anche i suoi occhi sorridono stamattina. «Questa sarà una bellissima giornata.» Afferma fiero.

Lo spero, anche se ancora non ho ben capito dove deve andare, non ha il solito abbigliamento che usa in casa.

Intravedo Gabri e la piccola arrivare, anche loro sono pronte per uscire, Blanca corre da me e fa una giravolta per mostrarmi il vestino rosa che indossa, credo le piaccia come la gonna si sollevi mentre lei gira su sé stessa.

Gabri la guarda divertita, «Grazie hai già preparato la colazione.» Mi dice aiutando la piccola a sedere a tavola. Prendiamo tutti posto e io vorrei sapere cosa succede. Lei è strana oggi, ha gli occhi sereni, ma sfugge ai miei.

Finalmente mi spiega che andranno da suo padre, Tury l'ha chiamata stamattina e a quanto pare lo stare chiusi in casa li sta deprimendo molto, così lei ha pensato di chiedere aiuto a Marcello per farsi scortare con i bambini a casa loro.

Mi mostro contenta della sua decisione, capisco che questo periodo sta creando molta tensione nelle persone, anche se mi spiace rimanere a casa da sola. Mi ero immaginata questa giornata in modo diverso.

«Tu vai in ambulatorio oggi?»

«Non ho ancora appuntamenti, è ancora presto, magari più tardi...» Sono vaga, non so cosa dire, e l'euforia dei bambini non mi offre molto spazio per conversare.

Sunshine - Oggi è un donoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora