Capitolo 4

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~ Gabriella ~

Tornare al lavoro non è stato semplice. È una sorta di ritorno alla realtà. Come se la scorsa settimana l'avessi vissuta in un presente parallelo, che non ha nulla a che fare con la mia vita.

Credo sia questo Valentina per me.

Devo riuscire a conviverci finché il maresciallo non le troverà un'altra sistemazione.

Devo riuscire a fare in modo che questo presente parallelo non interferisca più con il mio reale presente.

La scorsa settimana ho trascurato Sara, l'ho sentita poche volte e sono stata molto evasiva, non sapevo cosa dirle in verità.

Il maresciallo mi ha chiesto esplicitamente di trascorrere il mio tempo libero con Valentina, capisco il motivo della sua richiesta.

Lei vivrà nel mio minuscolo appartamento, sono la sola persona a poterle fare compagnia.

Il problema adesso è trovare una scusa o mille per giustificare la mia assenza a Sara.

Negli ultimi due mesi abbiamo trascorso molto tempo insieme. Quando posso la raggiungo a pranzo. La sera il più delle volte l'aspetto fuori dal suo studio quando finisce di lavorare e i fine settimana li abbiamo trascorsi a Trecastagni.

Tutto questo mio malgrado adesso dovrà cambiare. Non posso lasciare da sola Valentina ogni fine settimana e comunque se dirò che vivo al Raggio di Sole perché sto ristrutturando casa, non potrò andarci con Sara.

Per tutto la mattina questi pensieri mi assillano, tra una lezione e l'altra non penso ad altro.

Con un breve intervallo a metà mattinata. Carmen mi ha chiamata per dirmi che a pranzo staranno loro con Valentina.

Le parole esatte sono state: «A pranzo Adele ha preparato pasta e fagioli, rimani a mangiare qualcosa fuori, so che non ti non piace.»

Adesso parliamo in codice, non so se serve farlo, se pronunciare al telefono il suo nome possa essere pericoloso.

Nemmeno Carmen credo abbia chiaro come comportarci. L'unica cosa chiara al momento è che abbiamo paura.

Nostro malgrado siamo finite dentro a una situazione più grande di noi, di cui sappiamo poco e niente.

Mi fermo con la moto di fronte l'ufficio di Sara, accanto alla sua auto.

Non le ho detto che ci saremmo viste a pranzo. Le piace trovarmi qui a sorpresa e sono sicura che non appena uscirà, il primo posto dove guarderà sarà proprio dove sono io adesso.

Il portone si apre e tre, due, uno, ecco i suoi occhi puntati dritti su di me.

Saluta il collega e lentamente cammina nella mia direzione.

È bellissima dentro il suo tailleur blu. I suoi lunghi capelli biondi sono mossi da un vento leggero e mi lasciano intravedere il suo colo affusolato.

Il suo sorriso dice tutto, è felice di vedermi e decisamente non si aspettava di trovarmi qui.

«Che piacevole sorpresa trovarti qui professoressa.»

Apre la portiera del lato passeggero per posare la sua valigetta.

«È sempre un piacere sorprenderti avvocato.»

«Mi segui?» Anche i suoi occhi verdi mi sorridono, conosco quel modo di guardarmi e promette molto bene. Faccio cenno di sì con la testa e mentre lei sale in macchina accendo la moto.

La seguo fino al ristorantino fuori Catania vicino al mare.

Posteggiamo in fondo al parcheggio sotto gli alberi e mentre ci dirigiamo all'ingresso mi osserva a lungo prima di cominciare a parlare. So già che per quanto è felice di vedermi, è infastidita dal mio comportamento della scorsa settimana.

Sunshine - Oggi è un donoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora