Capitolo 45

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~ Pilar ~

Sposare Gabri mi sembrava una follia, invece lei è riuscita a dimostrarmi il contrario.

Da subito si è inserita nella routine della mia famiglia.

È riuscita a far vivere a Miguel ogni singolo cambiamento in modo naturale, ha fatto in modo che il cancro non distruggesse la nostra quotidianità.

Dopo pochi giorni dal suo trasferimento ha coinvolto il bambino nell'addobbare casa per il Natale che stava arrivando, era felicissimo di creare con lei le decorazioni, ammirava i piccoli ritratti che faceva di tutti noi, poi li richiudeva dentro palline di plastica trasparenti e Miguel li posizionava sull'albero.

C'eravamo tutti, Ester, Samara, Carlos, Marcello e una nuova amica, che grazie a Carmen è entrata nelle nostre vite per aiutarci in questo periodo.

Estrella la nipote di Carmen si è trasferita nell'appartamento che Gabri ha lasciato vuoto, è un aiuto prezioso, si occupa di Blanca quando io subisco i devastanti sintomi che la chemio mi causa.

Sono trascorsi tre mesi dal Natale, durante il primo la chemio mi ha portata su una dimensione parallela, da allora il suono intorno a me è ovattato, vedo tutti girare per casa, impegnati a mantenere un equilibrio costante.

Gabri ha pensato a tutto, organizzato come una squadra i nostri amici, che ci supportano in ogni modo. Carlos va a prendere Miguel a scuola, Estrella si occupa di Blanca quando Gabri va in galleria, così come Ester si occupa di me in quei momenti. Mia moglie ha il controllo della situazione, è come un robot attento e preciso, anticipa i miei bisogni; infatti, ha chiesto a Samara di realizzare una parrucca per me, non appena i primi capelli sono iniziati a cadere.

Carlos è riuscito a creare un bustino molto leggero e morbido con i miei seni.

Mi ha fatto un calco qualche giorno prima dell'intervento.

Un intervento pesante, devastante.

Ho corpo deturpato, massacrato, privato della mia femminilità.

Ero ossessionata dall'idea che i bambini potessero vederlo, capire dove si trovavano quelle cellule malate, il pensiero di Blanca che stando sulle mie gambe si poggiava al mio petto non trovando più quell'appoggio morbido mi terrorizzava. Non so come Gabri sia riuscita a prevedere e anticipare ogni mia insicurezza, ma lo ha fatto e non gliene sarò mai grata abbastanza.

Lei sembra invincibile, ma non lo è, i suoi incubi la tormentano, dorme poco, la sento girare per casa la notte, a volte riesco ad alzarmi dal letto e farle compagnia se non sto troppo male, provo a farla sfogare, non sempre ci riesco. Si tiene tutto dentro è una sua abitudine che non riesco ad estirpare.

Al suo fianco però c'è Marcello, la segue ad ogni passo, le resta vicino, come chi teme di vederla crollare da un momento all'altro e vuole essere lì pronto a prenderla.

Gabri non riesce a vederlo, spesso lo allontana, gli dice che così non le è da aiuto, ma lui finge di non capire e non replica.

Assisto a tutto ciò dietro al velo ovattato dove sono rinchiusa, ma non sono una spettatrice impotente, aiuto anch'io, collaboro con loro accettando il loro aiuto, sorridendo a chi mi sta vicino, trovo la forza di lottare contro questo mostro con atteggiamenti positivi, è grazie a Carmen che ci sono riuscita.

Gabri dopo il matrimonio ha iniziato ad includere tutta la famiglia nelle sue video chiamate, Miguel adesso è contento di avere due abuelos, e io ho conosciuto queste due donne straordinarie.

Carmen ha iniziato a chiamarmi privatamente dopo qualche giorno che ci siamo conosciute, dapprima ero un po' infastidita da questa sua invadenza. Stavo iniziando a credere che lo facesse perché pensava che avessi tirato Gabri dentro qualcosa di troppo grande, che la stessi usando, forse era la terapia a farmelo credere, ma lei un giorno mi ha parlato in modo chiaro.

«Sono una psicologa.» Mi disse. «La battaglia che stai iniziando ti distruggerà e il supporto psicologico è fondamentale in questa fase. Sono qui per questo Pilar, mi spiace non poter venire e aiutarti di presenza, ma sfruttiamo questo mezzo, parla con me tutte le volte che penserai di non farcela, sfoga su di me le tue paure. Voglio aiutarti a non cedere.»

Gabri mi ha parlato molto di lei e Giulia, delle sue mamme adottive che l'hanno aiutata a diventare la donna che è oggi. Dopo quella chiacchierata è così che ho iniziato a vedere Carmen, una mamma che pur trovandosi molto lontana da qui, è riuscita a starmi vicina più di quanto io credessi possibile.

Vorrei che anche Gabri le parlasse come faccio io, ma lei non vuole, non le ha mai parlato dei suoi incubi, continua a rifiutare l'aiuto psicologico soprattutto da Carmen, non vuole farle sapere che sta male per Valentina, preferisce lasciar credere loro che l'ha dimenticata.

Mia moglie, la mia migliore amica si aggrappa a una forza diversa, la prende dai bambini.

Ha iniziato con loro uno strano rito mattutino, mette sul fuoco la moca, ne ha presa una più piccola per Miguel a lui piace il caffè d'orzo, berlo con lei al mattino lo fa sentire grande e lei lo ha accontentato. Nell'attesa che il caffè sia pronto sta davanti ai fornelli abbracciata a Miguel e a volte con Blanca in braccio.

Mi è piaciuto sentire la spiegazione di questo abbraccio, «È il modo migliore per iniziare la giornata.» Lo ha detto con gli occhi lucidi e io non so cosa le ricordi davvero quest'abbraccio.

È davvero una mamma stupenda, adoro vederla ai fornelli con Miguel, gli ha preso un nuovo cappellino da chef e un grembiule della sua misura, lo chiama Chef Ratatouille, ha rubato il nome al film d'animazione, perché il nostro bambino è come quel topolino, le sta accanto durante la preparazione dei cibi, le dice ogni singolo passaggio che deve fare, la rimprovera quando fa errori stupidi come mettere una padella troppo piccola su un fornello grande, e ogni volta si dispera. «Ti mancano proprio le basi.» le dice e lei ride imbarazzata, ma sono bellissimi insieme, lei si diverte con lui e Miguel si sente importante. Ogni sera porta a tavola i suoi piatti con orgoglio e fiero si complimenta con lei che subito gli risponde: «Merito tuo piccolo chef.».

Anche con Blanca è stupenda, le parla sempre, la segue mentre esplora tutta casa. La piccola l'ascolta con interesse, le ride e comincia a dire in modo perfetto le prime parole, manda i bacini, dice un "no" deciso quando non le piace qualcosa, fa su e giù con la testa in caso contrario. Ha iniziato ad aggiungere alla parola "mamma" due nomi diversi; mamma Pi e mamma Gabi.

Ho visto gli occhi di Gabri diventare lucidi quando glielo ha sentito dire per la prima volta.

Mi ha guardata per cercare una conferma, non riusciva a credere fosse vero, ho semplicemente annuito felice, perché lo sono davvero e lei è una mamma straordinaria, i nostri bambini sono fortunati ad averla vicina.

Sì, sono nostri adesso, come Ester ci aveva promesso la pratica d'adozione è stata accettata in breve tempo. Non so come ci sia riuscita, anche Gabri si chiedeva se fosse valida visto che non ha mai parlato con nessun assistente sociale.

Ester le ha spiegato che visto il mio stato di salute, hanno sveltito la procedura, valutato la nostra famiglia senza invadere i nostri spazi, così come hanno osservato lei e preso le informazioni necessarie.

Io sono contenta che anche questo tassello sia apposto e affronto più serenamente quello che sto vivendo.

Sunshine - Oggi è un donoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora