capitolo 14

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《Papà!》
Una vocina appartenente ad una ragazzina, di tredici anni, mi richiamò dalla stanza accanto

《Cosa c'è Grace?》

La testolina di una ragazza buffa e bassina spuntò dalla porta socchiusa

《Andiamo da papà?》

Sorrisi istantaneamente, alla sua richiesta; aveva i capelli scuri legati in 2 treccine e gli occhi marrone chiaro; indossava un maglioncino viola dei pantaloncini blu e scarpe da ginnastica, slacciate, fucsia.

《Certo tesoro》

I suoi occhi si illuminarono, sorrise a sua volta, contenta.

《Allora andiamo papà!》

Ci avviammo verso la macchina, ma mi ricordava davvero troppo, rimasi a fissare il mezzo, era qualcosa di davvero troppo forte, che non riuscivo a contrastare...

La mano della "piccola" Grace raggiunse la mia, stringendola a sé, poi mi sorrise e mi abbracciò forte.

《Non fa niente papà... andremo un'altro giorno se non te la senti...》

Scossi la testa, ma riposi le chiavi dell'auto in tasca.

Mi guardò interrogativa, però la mia risposta non tardò ad arrivare...

《Andiamo col treno, no?》

Mi capì al volo ed estrasse un biglietto dalla tasca dei pantaloncini.

《Sempre pronta per la stazione》

Camminammo per 15 minuti poi finalmente potemmo prendere il mezzo e ci sedemmo accanto.

Probabilmente era solo la mia mente, ma mi sembrava che fossero esattamente i nostri posti, quelli di circa 20 anni prima, quando ci eravamo ripromessi amore per tutta la vita...

Promessa che lui avrebbe sicuramente mantenuto, ma io?
Ormai non sapevo neanche se fidarmi più di me stesso...

Ogni volta che guardavo Grace, rivedevo il piccolo lui, anche se ci eravamo conosciuti a diciotto anni, eppure in lei rivedevo i suoi modi di fare ed i suoi bellissimi sorrisi.

Ogni volta che la guardavo vedevo lui ed ogni volta mi ricordavo quel che il destino aveva voluto per noi...

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