{Prologue}

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Morire...

che strano!

Sentirsi sfuggire la vita

tra le dita,

inevitabilmente,

e non aver paura!

20 Luglio 2007



Jocelyn correva.

Correva forsennatamente, senza mai fermarsi.

I seguaci di Valentine, dietro di lei non accennavano ad arrancare.

Pensava di averli feriti abbastanza con le armi perché cedessero.

Ma, a quanto sembrava, Valentine aveva dato ordini precisi. Dovevano seguirla fino a quando l'avessero presa.Presa, catturata e portata da lui.

La prateria che stava perocrrendo, non dava cenni di abitazioni.

Jocelyn stava iniziando a perdere la speranza.

Doveva trovare aiuto.

Clary, attacata alla sua mano, non ne poteva più:

"Mamma, quando arriviamo?"

Nei suoi quattro anni di vita, Clary aveva già sviluppato una fervida voglia di conoscere il mondo, ma anche una certa impazienza.

Sua madre la guardò di sfuggita: era così simile a lei, con i suoi capelli color rame e gli occhietti marroni sfuggenti.

Quel giorno indossava un colorato vestito floreale e delle scarpine nere dalle quali spuntavano delle calze bianche. Decisamente, un abbigliamento molto scomodo per correre.

Ma non di certo per fare una passeggiata a Hyde Park.

La loro casa era abbastanza distante da lì; abitavano in campagna in quel periodo ma di lì a breve si sarebbero trasferite di nuovo e questa volta sarebbero andate in America.

Andare ad Hyde Park, era il programma originario della giornata.

Fino a quando, i due scagnozzi del suo ex marito, erano piombati a casa sua, brandendo armi che Jocelyn non ricordava nemmeno che esistessero.

Nel panico, aveva preso Clary per mano, ed erano corse fuori di casa dopo che Jocelyn ebbe recuperato le sue armi da dentro un armadietto. Aveva pensato di averli seminati. Ma loro l'avevano seguita fino a lì. E ora anche Clary era in pericolo.

Jocelyn doveva salvarla. Ad ogni costo.

Ma ecco che ora spuntava un casa. Una casa che sembrava essere ricostruita da poco.

Era molto grande, con un tetto fatto di tegole rosso chiare, e, invece di usare i mattoni, chi l'aveva ricostruita, aveva usato assi di legno. Doveva avere più piani, perché era abbastanza alta.

Era circondata da un grande prato dal quale spuntava un insegna che diceva "La Tana".

Jocelyn riuscì a intravedere qualcuno in quel giardino. Questo le diede la forza di urlare.

"Aiuto!" gridò.

Appena fu più vicino, gridò un'altra volta e vide un ragazzo quasi più giovane di lei che si lanciava verso di loro.

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