{Chapter 15: Shape of you}

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                                               Sentire voci che nessuno altro può intendere
                               non è proprio un buon segno, anche nel mondo della magia.

                                                                         (Hermione Granger)

Sammy era seduta sul letto, abbracciando un cuscino. Credeva di aver versato, ormai, ogni lacrima che aveva in corpo; era con lo sguardo perso nel vuoto, i denti premuti contro il labbro inferiore.
Aveva ancora addosso il pigiama; quel giorno non era andata a lezione.
L'idea di vedere James dopo quello che era successo le aveva fatto girare la testa e venire la nausea. Sapeva che sarebbe successo; sapeva che prima o poi lui e Nina avrebbero fatto qualcosa contro di lei. Sembrava troppo bello per essere vero, che avesse trovato l'amore della sua vita, qualcuno che l'apprezzava per come era. Invece era tutto falso. Lui era falso.
Anche lei. Anche sua cugina lo era.
Qualcuno bussò alla porta. Sammy udì il suo molto ovattato, come se venisse da lontano.
"Avanti ..." riuscì a pronunciare.
La porta si aprì, rivelando Scarlett seguita a ruota da Newt.
"Possiamo?" chiese l'amica.
Sammy annuì.
I due ragazzi entrarono nella stanza; si sistemarono a lato della ragazza, Newt a destra e Scarlett a sinistra. Il biondo le mise una mano sulla schiena e gliel'accarezzò.
"E' tutto ok?" le domandò.
Lei annuì di nuovo.
"Sì ... sì, adesso mi passa ..."
"Ascolta: sappiamo che non ne vuoi parlare, ma non ti farebbe male uscire; sei stata qui dentro tutto il giorno ..." disse Scarlett.
"Non mi va di fare niente" disse catatonica.
"Sam, non devi rovinarti la vita solo per quel bastardo di James ... fattelo da dire da uno che ci è passato ..." disse Newt con lo sguardo posato sul pavimento.
"Ero convinta fosse quello giusto ..." mormorò "Ma non lo è! E' come tutti gli altri ..."
"Tutti ci possiamo sbagliare, Sammy! James si è rivelato quello che era fin dall'inizio. Di quelli come lui, i Grifondoro ambiziosi che si credono più fighi degli altri, non ci si può fidare!" disse Scarlett, con una faccia disgustata. Chi trattava così la sua amica meritava il peggio.
Newt si sistemò un cuscino dietro la schiena e vi ci si appoggiò.
Invidiava Scarlett. A lei non era mai piaciuto nessuno da che la conoscevano; era sempre stata una molto solitaria, una a cui importava solo l'amicizia, non dell'avere un ragazzo; non era come loro due, che stavano soffrendo per due a cui non importava niente di loro.
Non sapeva che invece alla ragazza piaceva qualcuno. A Scarlett piaceva lui. Solo che era sempre stata molto brava a nasconderlo. Ma anche lei soffriva come loro.
Newt si portò le ginocchia sotto al mento e gli occhi gli tornarono lucidi, ripensando a Thomas.
"L'amore fa schifo!" disse. <<Perché proprio Thomas, perché?>>
"L'amore fa schifo!" lo appoggiò Sammy. <<Ti credevo diverso ... >>
"L'amore fa schifo!" aggiunse Scarlett. << Ti prego Newt! Guardami, ti chiedo solo questo>>.

James era seduto sul pavimento insieme a Clary e Thomas. Tutti e tre stavano esaminando il volume che lui e Albus avevano trovato quel pomeriggio. Era ormai ora di cena, ma nessuno di loro voleva uscire da lì fino a quando non avessero scoperto qualcosa.
"Io non ci capisco niente ... sembra greco ..." mormorò Thomas.
"E' latino!" confermò James "Se fosse greco questa declinazione non ci sarebbe stata ..." gliela indicò. Clary lo guardò incuriosita.
"Sai anche che significa?" gli domandò.
"No!" ammise l'altro, scoraggiato "Ho cercato di provare ad impararlo, ma era difficile così c'ho rinunciato ..."
"Quando?" domandò Thomas, curioso.
"A dodici anni ... volevo capire perché gli incantesimi avevano nomi così complicati ..."
Thomas riuscì a ridacchiare. Era la prima volta quel giorno che ci riusciva.
"Ok ... ammettiamo che nessuno di noi tre conosce il latino! Come facciamo a tradurre questo affare?" chiese Clary, scoraggiata.
"Boh ... come minimo è solo un libro per Babbani capitato qui per sbaglio ..." disse Thomas.
"Albus dice che si tratta di rituali magici ... ha detto che ne aveva già visti un paio in un altro libro, in biblioteca ... è andato a recuperarlo. Lo porterà qui ..."
"Come sai che non è solo uno scherzo? Che magari è solo un libro per Babbani che vogliono provare ad usare la magia?"
"Non lo so ... è una strana sensazione ... lo vedi questo?" James sfogliò le pagine fino a trovare l'incantesimo che cercava "Ecco, questo! Suscitat mortuos ... la sua traduzione è 'Risveglia il morto' ... non può essere un semplice libro per Babbani ..."
"Fidati: tra di loro c'è chi è mezzo matto e fa queste cose ..." mormorò Thomas.
James capì quella punta di imbarazzo in lui; Thomas era un Nato Babbano, discendeva, cioé, da un'intera generazione di Babbani.
Non se ne era mai vergognato, ma la gente ci faceva caso: ogni tanto diceva qualcosa su quel mondo sconosciuto quasi a tutta la popolazione magica. James abitava a Godric's Hallow, la vecchia casa dei suoi nonni. Conosceva qualcosa del mondo Babbano, ma non proprio tutto.
"Ho capito Tom, ma ..."
James non riuscì a terminare la frase, che sentì qualcuno di sotto bussare alla porta. Si alzò e uscì dalla stanza. Scese le scale, attraversò di corsa il corridoio e non appena arrivò davanti al quadro della Signora Grassa girato, questo si aprì immediatamente. Fuori c'era Albus con un pesante volume in mano. Era tutto bagnato.
"Piove?" gli domandò.
"No ... ho deciso di farmi una doccia con i vestiti addosso ..."rispose il fratello con sarcasmo.
"Quanto sei divertente ... l'hai trovato?"
"Sì ... c'è voluto un po', ma ce l'ho! Eccolo qui!" Albus gli porse il libro.
James lo prese e poi lo guardò.
"Dai, entra!" gli disse.
Lui fece una faccia incuriosita: non era mai andato dentro la sala comune dei Grifondoro.
Ma comunque entrò.
Seguì James su per le scale fino al dormitorio maschile continuando a guardarsi intorno.
Vide seduti sul pavimento Clary e Thomas. Fu più stupito del secondo che dell'altra: non pensava che lui e James si fossero chiariti.
Dopo aver fatto i saluti generali, il ragazzo si sedette accanto al fratello ed aprì il libro trovato in biblioteca. Indicò loro un paio di incantesimi.
"Ho trovato queste corrispondenze ... vedete? Questi due incantesimi sono identici ma hanno un nome diverso. Quando ho aperto il libro mi sembrava di averli già visti ..."
"Questi due sono abbastanza semplici!" affermò James convinto "Bastano anche pochissimi strumenti per realizzarli, che possono essere trovati anche tra i Babbani ..."
"Resta il fatto, che comunque non riusciamo a tradurre i passaggi perché sono in latino ..." disse Thomas con gli occhi che gli cominciarono a diventare pesanti per il sonno. Se li stropicciò distrattamente; ormai erano due sere che non riusciva a dormire (non che la cosa gli importasse ... dormire era l'ultimo dei suoi pensieri in quei giorni). "E se restiamo qui, non concluderemo certo qualcosa. Andiamo a mangiare e lasciamo in sospeso la questione fino a quando non capiremo come fare a tradurre i passaggi!"
"Mi sembra sensato ..." disse James. "Tu non avevi un appuntamento?" chiese poi al fratello.
Albus sgranò gli occhi.
"OH CAVOLO!" esclamò, urlando. Corse subito fuori dalla stanza e si diresse all'uscita della sala comune. Salutò da lontano in fretta e furia ed uscì.
"Un appuntamento con chi?" domandò Clary curiosa.
"Il suo ragazzo ..." rispose James.

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