{Chapeter 10: Come and get it}

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In fin dei conti, per una mente ben organizzata,

la morte non è che una nuova,

grande avventura.

(Albus Silente)


Sentiva la stoffa zuppa sotto il viso. Le sue lacrime l'avevano bagnata così tanto, che se ne accorgeva solo ora. Sciolse l'abbraccio con la sua migliore amica, e posò il suo sguardo color nocciola nel suo color acquamarina.

"Scusami ..." mormorò, in preda ancora a tremolii del corpo.

"Ma figurati, Newt, che vuoi che sia?" gli domandò Sammy.

"Mi sto comportando da debole ..."

"No! Non è vero! Qui le cose stanno così: lui è un pezzo di merda e tu ci sei finito di mezzo!"

"Non ci sono finito di mezzo! Sono io che l'ho provocato, capisci? Quanto sono stato stupido ..."

"Volevi dimostrargli che non hai paura di lui! Ci sei riuscito ... quando ti ha provocato anche lui, non sei scappato, sei rimasto lì! Un altro se la sarebbe data a gambe!"

"Non sono forte ..."

"Sì che lo sei! Sei il ragazzo più forte che conosca! Ma sei anche il più sensibile ... e non devi vergognarti se ogni tanto ti viene da piangere. Capita a tutti ... e non vuol dire affatto che sei debole!"

Newt si asciugò le lacrime dal viso. Fece l'accenno di un sorriso.

"Pensavo di poter fare il suo stesso gioco! Che la cotta per lui mi fosse passata quella notte! Beh, non è vero ..." ridacchiò leggermente "Quando mi è venuto vicino ... io ... io volevo baciarlo! Non so perché ... il mio cervello mi ripeteva è sbagliato, sbagliato ... ma io non ragionavo!"

"Però sei riuscito comunque a resistere! E alla fine gli hai detto in faccia quello che provavi!"

"Non è del tutto vero! Si, lui mi fa schifo, in questo momento, ma ... ma io so che non è così! Io conosco un altro Thomas, uno che si mette quella maschera solo per far contenti gli altri! Ma non è il vero lui! Lui è gentile, buono, dolce ... è di lui che mi sono innamorato!"

"E allora non è colpa tua se è così stronzo!"

Newt posò lo sguardo sul materasso dove stavano seduti. Era il letto di Sammy, perché in quel momento lui si trovava in camera sua. Anche se erano le tre passate.

Era arrivato circa mezz'ora prima, con le lacrime già sugli occhi. Sammy l'aveva abbracciato immediatamente: sapeva che Newt piangeva solo in rare occasioni, e in quelle poche lei doveva stare al suo fianco. Come lui aveva fatto mille volte con lei.

Poi erano saliti in camera sua. Sammy l'aveva fatto sdraiare, l'aveva fatto calmare quanto bastava per raccontargli cos'era successo nel bagno. Poi lui era scoppiato di nuovo in lacrime arrivato alla fine del racconto. Lei l'aveva abbracciato di nuovo ed erano rimasti così, in silenzio, fino a quando lui non si era deciso a parlare di nuovo.

"Mmm ... a qualcuno serve un altro abbraccio, direi ..." gli disse allargando le braccia.

Lui rise.

"Non ti ho già bagnata troppo?" disse lui, riferendosi alle lacrime che le avevano bagnato il pigiama.

"No, direi di no! Dai, vieni qui!"

Si strinsero di nuovo. Lei gli accarezzò la schiena.

"Sono sempre i migliori che ci rimettono, Newt! Capito?"

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