{Chapter 18: Moment of Surrender}

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"Quei giuramenti, quei profumi, quei baci infiniti, rinasceranno"

(Charles Baudelaire)


Una volta usciti da quell'antico pub, Magnus, dopo aver fatto un riassunto generale su quanto era successo agli Shadowhunters, spiegò molto brevemente ai maghi cosa fosse la yin fen. Si trattava di una sostanza demoniaca che uccide chi ne fa uso, lentamente, cominciando prima a far impallidire il colore della pelle e poi successivamente quello dei capelli. Al contempo, però, dotava anche di forza ed energia.

Detto ciò, lo Stregone si accordò con i ragazzi su quando sarebbero andati a cercarla: optarono per il giovedì della settimana successiva perché Magnus doveva prima verificare come procurarsela e, soprattutto, gli Shadowhunters dovevano tornare nel loro mondo, anche perché il Clave non sapeva niente di questa missione. Dopo vari abbracci e saluti (evitati tra Jace e James, però) lo Stregone aprì un Portale per fare ritorno a New York e tutti gli interessati (tranne Clary, ovviamente) vi entrarono.

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Il giorno in cui si erano recati al pub era un sabato, il 5 dicembre per l'esattezza. Una lettera arrivò, sia a James sia ad Albus, la domenica successiva; una lettera da parte di Harry Potter, nella quale comunicava loro che avevano dovuto cambiare giorno per la cena a causa di impegni di lavoro da parte di entrambi. Era stata rinviata al martedì della settimana dopo, l'8 dicembre.

Era, appunto, quel martedì ed erano le 19.25. I due fratelli e Lily si erano fatti firmare, insieme al giovane Malfoy, un permesso per passare la notte a casa dei genitori. Dopo essere arrivati a casa, quel pomeriggio, si erano cominciati a preparare per recarsi a casa di Draco Malfoy alle 20.30 precise. Albus aveva chiesto a James di venire nella sua stanza per aiutarlo con il nodo alla cravatta, che proprio non gli riusciva. James bussò e aspettò di sentire il classico "Avanti!" del fratello per entrare, che arrivo dopo circa un secondo.

Il maggiore entrò nella stanza del minore e osservò rapidamente l'ambiente circostante; la camera del fratello era molto più ordinata, rispetto alla sua: i libri erano riposti in ordine sulla libreria, i vestiti erano perfettamente sistemati nell'armadio e il letto era rifatto; tutto il contrario della stanza di James.

"Dov'è il problema?" domandò James.

"Questo stupido nodo... sono tre volte che ci provo ma non sta su!" sbuffò Albus, buttandosi snervato sul letto.

"Sei nervoso, è normale che non ti riesca... vieni qui, dai!" gli disse l'altro, facendogli cenno di alzarsi. Albus lo fece e gli si piazzò davanti. James gli prese la cravatta e cominciò a darsi da fare.

"Da quando sei diventato così alto?" gli chiese, ridacchiando.

"Da quando ti interessi a me?"

"Da quando commetti delle stupidaggini come andare a letto con Newt..."

Albus lo guardò sorpreso.

"Lo sai? Come hai fatto a..."

"Vi ho visti! Dove non importa, ma sappi che mi hai deluso, fratellino!"

"Ti ho deluso? Sul serio? Ma se fino alla faccenda del libro te ne sei sempre fregato di me..."

"È questo quello che pensi? Che io non ti voglia bene?"

"È quello che dimostri..."

James, d'istinto, lo abbracciò. Albus rimase imperterrito per qualche secondo, ma poi ricambiò la stretta del fratello, poggiandogli anche la testa sulla spalla e chiudendo gli occhi. James gli accarezzò la testa.

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