Capitolo 1

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Mikel si bloccò di colpo poggiando la tazza ancora piena della tisana che si era appena fatto sul piano cottura della cucina prima di portarsi la mano destre sul torace, precisamente dove aveva sentito la fitta. Ormai non sveniva più per quei dolori, si era in parte abituato visto che a quanto pareva la sua anima gemella non poteva stare senza scopare più di una settimana, ma comunque era sempre doloroso.

-giuro che appena ti trovo ti faccio fuori- ringhiò a denti stretti il castano mentre cercava di prendere respiri profondi per cercare di attenuare leggermente i dolori che stava provando. -che cazzo ti devi fare sesso proprio con tutto il mondo?- continuò anche se sapeva che la sua anima gemella non gli avrebbe mai risposto. Sperava che una volta iniziato il college sarebbe riuscito a trovare la sua maledetta anima gemella. Era colpa sua d'altronde se aveva perso due anni per colpa degli svenimenti vari che lo avevano portato a saltare ore di lezione.

Finalmente il dolore parve attenuarsi leggermente e Mikel poté riprendere la tazza con la sua tisana e incamminarsi verso la sua stanza che era stata la sua destinazione iniziale visto che voleva rilassarsi un po' prima dell'inizio delle lezioni al college. In realtà doveva partire quella sera stessa per raggiungere il dormitorio e aveva da poco finito di preparare la valigia ma essendo un tipo molto ansioso quando si trattava di partire per qualche parte, in realtà era sempre stato ansioso in generale, aveva bisogno di farsi una bella tisana rilassante per calmarsi un po'.

Appena entrato nella sua camera fece per andarsi a sedere sul suo letto e bersi con calma la tisana solo che passando davanti lo specchio presente su una delle ante del suo armadio sospirò e si alzò leggermente l'enorme felpa che indossava per controllare la situazione sul suo torace. Ormai con tutte quelle cicatrici non riusciva più a tenere il conto delle volte in cui era stato tradito. Per colpa di quelle cicatrici aveva anche perso la voglia di andare al mare quelle poco volte che poteva perché non voleva che qualcuno potesse osservare tutti quei segni. Li aveva nascosti anche ai suoi genitori in realtà. Certo erano a conoscenza che ne aveva molti ma dopo il decimo, vedendo gli sguardi che avevano iniziato a lanciargli, aveva deciso di mentire dicendo che la sua anima gemella si era calmata anche se non era vero. Non voleva farli preoccupare più del dovuto e nemmeno essere guardato con compassione dai suoi stessi genitori.

Nemmeno i suoi amici, che amici in realtà non erano visto che lo invitavano ad uscire solo durante le feste, erano a conoscenza di tutti i segni che aveva sul corpo. Molte volte gli era venuta voglia di gridargli contro, soprattutto quando alcune ragazze si lamentavano di avere cinque cicatrici, e far vedere loro tutte le sue cicatrici ma poi si calmava e cercava di staccare la testa e non pensarci, non voleva essere compatito da loro per tutte quelle cicatrici.

Era stato anche per nasconderle che aveva iniziato ad indossare felpe più grandi di lui facendolo sembrare a volte anche più piccolo d'età di quanto non fosse realmente.

Sospirò pesantemente e si riabbassò la felpa per poi sedersi sul letto per poi iniziare a sorseggiare la sua tisana con moltissima calma. Stava per prenderne un altro sorso quando sentì l'ennesima fitta al torace e per pura fortuna riuscì a non far cadere la maledetta tisana a terra, chi l'avrebbe sentita poi sua madre?

-cazzo fai? Hai appena finito di fare sesso con uno e te ne scopi un altro?- sbottò ringhiando. Ma con chi cavolo era stato abbinato? Sperava di poter davvero incontrare la sua anima gemella al college in modo da far finire quella maledetta tortura.

-tesoro tutto bene?- Mikel alzò lo sguardo e sorrise rassicurante in direzione della madre che era appena entrata nella camera.

-si mamma, mi sono fatto cadere della tisana bollente addosso- disse il castano per spiegare il fatto di essere piegato in due.

-meglio così allora, inizia a prepararti che tuo padre sarà qui a momenti per portarti all'aeroporto- spiegò la donna sorridendogli -è riuscito ad uscire prima dal lavoro così almeno non rischi di perdere l'aereo se trovate traffico per strada-

-va bene, finisco la tisana e mi preparo- sussurrò Mikel che in realtà doveva mettersi solo le scarpe ma era un modo quello per far andare via sua madre dalla sua camera. La donna parve capirlo e gli sorrise uscendo dalla sua camera senza però chiudergli la porta cosa che fece alzare gli occhi al cielo al ragazzo che si alzò con calma mentre beveva la sua tisana per chiudere in un colpo secco la porta. Perché sua madre aveva la fissa di lasciare tutte le maledette porte della casa aperte? Non lo sopportava minimamente soprattutto quando doveva cambiarsi. Finì velocemente la sua tisana e poggiò la tazza sulla scrivania prima di prendere le scarpe da ginnastica che aveva posato vicino alla porta e se le mise e guardandosi un'ultima volta intorno per controllare di non aver dimenticato niente prese la sua valigia e la trascinò fuori dalla sua camera proprio mentre un'altra fitta gli distruggeva il torace.

-ma che hai oggi- sussurrò sorridendo in direzione della madre che lo stava osservando attentamente -è la terza persona maledizione a te-

-tutto bene? Stai parlando da solo-

-mamma sto bene, sto cercando di calmarmi prima del viaggio- sviò il discorso nuovamente il castano sistemandosi meglio anche gli occhiali sul viso.

-come vuoi tu. Sei sicuro che non sia la tua anima gemella? Sai ti stai toccando il torace-

-si mamma, lo sai che mi prende la pancia l'ansia- Mikel sorrise sentendo il rumore della macchina del padre fuori dall'abitazione -è arrivato papà, meglio se vado. Ci vediamo per le vacanze mamma- disse velocemente baciando una guancia della donna per poi uscire di corsa dalla casa e raggiungere il padre che nel mentre era uscito per aiutarlo a mettere la valigia nel bagagliaio. A quanto pareva non riusciva a mentire bene alla madre come credeva.

Prince's SoulmateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora