Capitolo 17

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-quindi non ti ha ancora detto niente?- domandò preoccupata Cassandra.

-no e sinceramente credo che non voglia farlo. Ha senso che io venga li lo stesso?- domandò Mikel sedendosi sulla valigia che aveva da poco finito di preparare con tutti i vestiti e le scarpe che gli aveva comprato Kamar.

-certo che si! Non so perché quel coglione di mio fratello non ti abbia ancora detto nulla visto che lui parte domani ma a questo punto non puoi tirarti indietro, non dopo tutto quello che hai fatto in questo mese per essere pronto-

-Cas io...io non sono pronto-

-certo che lo sei! Forse su qualcosa bisogna lavorare ancora ma hai fatto un buon lavoro per il poco tempo a disposizione che hai avuto. Tra quanto parti?-

-tra qualche minuto dovrebbe arrivare il taxi per portarmi in aeroporto e comunque non dovevi pagarmi tu il biglietto-

-certo che dovevo! Non ti fai il viaggio con l'aereo privato almeno permetti a noi reali di pagarti il volo fino a Werland- concluse Cassandra -ci vediamo quando arrivi ora ti lascio-

-ciao Cas- chiuse la chiamata Mikel sospirando. Non capiva ancora come mai Kamar non gli avesse detto di quella maledetta festa ma ormai per lui era troppo tardi per tirarsi indietro, doveva partire. Si alzò e prendendo la valigia uscì dalla sua camera chiudendo poi la porta a chiave iniziando a farsi le scale per raggiungere il piano terra del dormitorio dove di li a breve sarebbe arrivato il taxi.

-Mikel?- il castano alzò lo sguardo incrociandolo con quello azzurro del suo ragazzo -cosa stai facendo?-

-devo partire- disse sinceramente il castano continuando a scendere mentre un preoccupatissimo Kamar lo affiancava.

-partire per dove? E quanto tempo stai via?-

-casa- mentì Mikel, non gli piaceva farlo ma non poteva dire all'altro che sapeva quello che si sarebbe stato la sera dopo.

-torni per domani mattina vero?-

-no- Mikel si morse il labbro -starò via per un po'-

-non puoi- Kamar sembrava davvero in crisi e un po' a Mikel dispiacque per lui.

-devo-

-io...stavo per venirti a chiedere di partire con me domani- sussurrò Kamar -ho bisogno ti te domani. Torno a casa e vorrei ecco...presentarti alla mia famiglia- "è questa la scusa che volevi usare Kamar? Davvero?" pensò Mikel.

-sarà per una prossima volta Kamar non posso davvero rimandare, è importante-

-cazzo- sussurrò Kamar mordendosi il labbro inferiore mentre entrambi raggiungevano l'ingresso dove un taxi stava palesemente aspettano Mikel.

-ci vediamo, mi dispiace Kamar- sussurrò Mikel facendo prendere al taxista al sua valigia.

-dovevo parlarti prima di questo viaggio ma anche tu potevi dirmelo- sussurrò Kamar.

-è stata una cosa dell'ultimo momento, non lo sapevo nemmeno io- Mikel si alzò sulle punte per poterlo baciare sulle labbra anche se a stampo -non dannarti troppo-

-buon viaggio amore mio- gli disse invece Kamar che aveva iniziato più spesso a dire quelle parole a Mikel e ogni volta che lo faceva il castano andava completamente in tilt.

Castano che una volta entrato nel taxi e aver detto la sua destinazione al taxista rimase tutto il tempo a pensare alle parole di Kamar, parole che gli fecero compagnia anche per tutte le lunghissime ore di viaggio che lo resero anche più nervoso visto che avrebbe conosciuto i genitori del suo ragazzo senza il suddetto ragazzo.

L'ansia di Mikel aumentò ancora di più quando atterrò definitivamente a Werland e rimase fermo all'ingresso dell'aeroporto per un bel po' visto che da quel punto in poi non sapeva minimamente cosa fare, di certo non poteva andare da solo verso il palazzo e chiedere alle guardie di aprirgli, senza Kamar o Cassandra non era nessuno e di certo non gli avrebbero creduto sulla parola visto che non era nemmeno di li.

-Mikel- il castano si voltò sentendo il suo nome e sgranò gli occhi nel notare il volto di Cassandra sorridergli da dentro una limousine. Sgranò gli occhi ma comunque si affretto a raggiungere la macchina facendo in modo da non farsi notare da nessuno anche se sembrava non esserci nessuno li.

-lasci a me signorino- disse quello che sembrava un maggiordomo a tutti gli effetti prendendogli la valigia e poi, una volta riposta nel bagagliaio, aprendogli la portiera della limousine facendolo entrare.

-Mikel- disse ancora Cassandra fiondandosi su di lui per abbracciarlo come ormai non faceva da un mese.

-ciao Cas-

-indovina chi mi ha chiamato poche ore fa disperato perché il suo ragazzo era partito per casa?- gli chiese la ragazza mentre la limousine si metteva in moto -dal vivo stai ancora meglio con questa montatura-

-grazie. Diciamo che è colpa sua se si decide all'ultimo di dirmi le cose e io di certo non vi avrei fatto sprecare i soldi del viaggio per andare con lui nel suo aereo privato-

-hai fatto bene- rise Cassandra -così impara a tenerti nascoste le cose. Okay che tu ne eri a conoscenza di tutta questa situazione perché per caso ci siamo incontrati ma immagina una situazione diversa dove non sai niente fino al giorno stesso. Bruttissimo-

-esatto, io sto morendo di ansia adesso figurati a non sapere niente- sussurrò Mikel guardando fuori dai vetri oscurati la città che scorreva.

-ah per domani mi sono fatta spedire delle lenti a contatto che non dovrebbero farti allergia visto che fino a prova contraria alla vostra festa non puoi avere occhiali anche se con questi stai benissimo-

-risparmia i complimenti per chi li ha scelti gli occhiali- sospirò Mikel per poi prendere coraggio -è da un po' che Kamar dice che...ecco...mi chiama "amore mio" e...-

-ti ama- gli rispose velocemente Cassandra -non so come spiegartelo ma è successo lo stesso con me e Lucas. Dopo aver scoperto di essere anime gemelle non eravamo tanto convinti della cosa ma poi conoscendoci ci siamo accorti di essere letteralmente attratti l'uno dall'altra e adesso ci amiamo e basta. Sono certa che anche tu lo ami-

-vero ma...ecco non mi aspettavo che anche Kamar provasse lo stesso. Tralasciando il fatto che lo trovavo antipatico perché avevamo avuto un po' di discussioni mi è sempre piaciuto-


Prince's SoulmateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora