Capitolo 12

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Mikel aprì gli occhi e osservò con insistenza il materasso vuoto davanti a se. Odiava quando Kamar si infilava nella sua stanza la sera prima di andare a dormire e non perché non gli piacesse fare sesso con l'altro, Kamar infatti sapeva perfettamente cosa fare per fargli provare piacere e la cosa lo faceva impazzire anche perché gli ricordava costantemente che l'altro aveva molta più esperienza di lui. Ma la cosa che dava più fastidio di tutte a Mikel di quella situazione con Kamar che andava avanti da due mesi era il fatto che il moro non sembrasse minimamente intenzionato a restare con lui e la prova evidente era il fatto che la mattina spariva facendolo svegliare da solo. Solo la prima volta che avevano fatto sesso Kamar era rimasto fino alla mattina seguente e Mikel si era svegliato con gli occhi azzurri dell'altro su di se cosa che inizialmente lo aveva letteralmente mandato in tilt visto che non era abituato a quello sguardo.

Aveva sperato che dopo quello sgarro non ci sarebbe stata una seconda volta ma ormai Kamar era da lui letteralmente ogni sera perché "ho voglia di scopare ma non voglio farti avere altre cicatrici" aveva risposto alla sua domanda l'altro. Semplicemente era lo sfogo di Kamar.

Mikel per un momento aveva anche pensato che l'altro avesse cambiato idea sul suo aspetto fisico visto quanto sesso facevano ma aveva tolto quel pensiero dalla sua mente non appena il moro aveva ripreso l'argomento del vestirsi bene. Mikel non lo aveva nemmeno fatto finire di parlare che lo aveva buttato fuori dalla sua camera ringhiandogli contro anche se poi Kamar era rientrato, lo aveva messo a novanta e penetrato con così tanta veemenza che Mikel era rimasto senz'aria per la sorpresa.

Kamar non sarebbe mai cambiato e di certo non avrebbe mai accettato di farsi vedere in giro per il college con lui vestito da "nerd" come amava chiamarlo Kamar e quindi ci aveva messo una pietra sopra a tutta la questione: sarebbe stato solo sesso quello che c'era tra lui e Kamar e nient'altro.

Mikel si alzò dal letto sbuffando e si diresse nel bagno per farsi una bella doccia. Solo finito la stessa si vestì con i suoi jeans, anfibi neri e una felpa enorme arancione e con lo zaino in spalla si diresse verso la biblioteca. Non aveva lezione quel giorno e ne avrebbe approfittato per studiare un po' cosa che non gli faceva male visto che la sera aveva smesso di farlo per colpa di Kamar che a quanto pareva dalle voci di corridoio che aveva sentito anche senza studiare il moro riusciva a prendere il massimo dei voti ad ogni esame.

Mikel era perso nei suoi pensieri mentre camminava ma venne riscosso da essi perché sentì urla come se molta gente stesse provando a parlare contemporaneamente. Mikel cercò di seguire quelle voci e sgranò gli occhi quando notò proprio un gruppo di persone che stava accerchiando qualcuno o qualcosa. Il castano si sistemò meglio gli occhiali sul volto prima di avvicinarsi prima di vedere una ragazzina riccia e mora vestita fin troppo elegante per un college cercare di uscire fuori da quel campanello di gente. Alzò gli occhi al cielo sconvolto e corse verso la ragazza prendendola per un polso e aiutandola ad uscire.

-tutto bene?- le chiese confuso mentre lei si sistemava la gonna dell'abito.

-ei quattrocchi lascia stare la principessa la stavo corteggiando prima io- disse uno sei ragazzi cercando di raggiungere la mora e Mikel la prese nuovamente per un polso iniziando a correre con la ragazza che gli stava dietro. Si fermò solo quando raggiunse una parte momentaneamente deserta del college e si nascosero tra gli armadietti.

-tutto bene?- le chiese nuovamente preoccupato di averle fatto male durante la corsa.

-grazie a te si- gli rispose la mora guardandolo con i suoi occhi azzurri che per un momento gli parvero quelli di Kamar -ho fatto l'errore madornale di dire di essere una principessa e mi hanno accerchiato tutti- borbottò poi sistemandosi i capelli.

-scusate se chiedo ma cosa ci fate qui? Non sembrate di questo college- domandò Mikel cercando di usare un tono formale.

-devo parlare con mio fratello e quel coglione non risponde al telefono quindi sono venuta a cercarlo- rispose sinceramente lei.

-avete un fratello che studia qui? Non ho mai sentito di un principe- disse sorpreso Mikel che voleva aiutare la ragazza.

-si, lui tende a non dire in giro di essere un principe visto che è anche l'erede al trono- borbottò la ragazza.

-se lo state cercando vi conviene non farlo vestita in questo modo visto che attirate molto l'attenzione-

-me ne sono accorta e poi non so nemmeno da dove iniziare a cercare- la mora lo osservò per un po' -puoi aiutarmi?-

-va bene tanto non ho lezione solo che preferirei non sapere chi è vostro fratello, non vorrei poi crearvi problemi-

-sono Cassandra-

-Mikel- si presentò a sua volta il castano -seguitemi così vedo se ho qualcosa da farvi indossare- aggiunse poi Mikel cercando di raggiungere la sua camera al dormitorio senza farsi vedere da nessuno. L'impresa fu abbastanza semplice, molto più del previsto, e i due si trovarono in camera del castano senza problemi -scusate il disordine-

-la mia camera sarebbe messa peggio se non avessi cameriere personali- rise Cassandra guardandosi intorno mentre il castano prendeva dal suo armadio un paio di jeans scuri e una felpa verde.

-il bagno è in quella porta- indicò poi e Cassandra gli sorrise grata prima di chiudersi dentro la stanza. Ne uscì pochi minuti dopo con il suo vestito da sera in mano che poggiò sul letto del ragazzo.

-è assurdo come i tuoi jeans mi entrino alla perfezione- rise Cassandra facendo un giro su se stessa -la felpa è enorme ma tu le usi così quindi non dovrei sorprendermi-

-non mi piacciono le cose troppo aderenti- si giustificò il ragazzo.

-i tacchi non ci stanno molto ma meglio di niente. Allora dove mi consigli di cercare mio fratello?-


Prince's SoulmateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora