0. Volume 2

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Capitolo Flashback

Lo Schoolbus mi sfreccia accanto veloce, mi scanso subito sul ciglio della strada per non essere travolta. Lo guardo correre verso scuola, poi abbasso lo sguardo e mi accorgo che una foglia è rimasta incastrata nel telaio del mio pattino. 

Di questa stagione la strada è ancora umida e succede spesso, ecco perché preferisco correre al centro della strada, ma forse sarebbe più sicuro camminare senza musica nelle cuffie per accorgermi di cosa ho alle spalle

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Di questa stagione la strada è ancora umida e succede spesso, ecco perché preferisco correre al centro della strada, ma forse sarebbe più sicuro camminare senza musica nelle cuffie per accorgermi di cosa ho alle spalle. Mi abbasso per toglierla, la butto via e riprendo la mia corsa contro il tempo.

Sono in estremo ritardo, di solito non me ne curo affatto, anche perché perdere minuti di scuola non può essere altro che un piacere, ma da qualche giorno sembra essermi venuta voglia di arrivare prima del suono della campana.

Sono passati tre giorni da quella sera all'Hideout e la presenza di un amico come Eddie a scuola fa la differenza. Tanto per cominciare non cammino più con lo sguardo rivolto verso il basso, e poi mi fa piacere avere qualcuno da salutare. Tutto qui.

Non ho avuto molto modo di parlarci in questi giorni, se non per qualche fugace incontro in corridoio. Abbiamo anche scoperto che i nostri armadietti non sono così lontani, ecco perché dice di avermi già vista, il come conosca il mio nome rimane ancora un mistero. È strano pensare di essere sempre stati così vicini e non esserci mai rivolti la parola.

Arrivo a scuola e mi fermo come sempre accanto alla rastrelliera a sfilarmi i pattini mentre la maggior parte dei ragazzi sono già entrati. Guardo il mio orologio, la campanella è già suonata. Non è rimasta molta gente fuori, temo di dover entrare anch'io.

Mi guardo attorno un'ultima volta, è così che noto una piccola nube di fumo provenire dai parcheggi. Eddie è lì a fumacchiare, appoggiato alle spalle della sua auto, cercando forse di non farsi vedere da nessuno. Non gli è riuscita così bene, a quanto pare.

«Beccato!» esclamo, arrivando di soppiatto alle sue spalle.

Eddie salta dalla paura tanto che la sigaretta gli cade dalle dita. Quando mi riconosce, il suo volto cambia espressione.

«Diamine, Baker!» accenna un sorriso.

«Ti nascondevi?»

«Sei perspicace.»

«Da quando sei uno che si fa problemi a fumare a scuola?»

«Da quando ho ricordato di avere un compito importante»

«Non mi dirai che la cosa ti spaventa»

«I miei professori mi pressano di continuo con il mio rendimento basso, oggi non ho voglia di sentire le solite lamentele e per di più se voglio salvare il mio anno preferisco non correre rischi e presentarmi quando non ho studiato»

«Cioè mai... giusto?»

Gli scappa una risata «Stai imparando a conoscermi, ragazza»

«Ti basterebbe un minimo sforzo per non doverti nascondere nei parcheggi»

1986, Hawkins | IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora