0. Volume 3 [Part 2]

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Stesse canzoni dell'Hideout, stessa band, ma un'atmosfera totalmente diversa. Ho potuto vedere i Corroded Coffin in versione live on stage e anche in versione ragazzi da garage, e sono entrambe davvero suggestive.

Sebbene le due chitarre suonino insieme, riuscirei a riconoscere quella di Eddie da quella di Jeff ad occhi chiusi. A differenza di Jeff, Eddie danza sulle corde, mettendoci un'emozione che riesco a sentire chiara e forte da qui, come se queste fossero direttamente collegate alla sua anima. 

Una volta presa confidenza con la canzone, inizio a canticchiarla tra me e mi viene spontaneo muovere la gamba a tempo. Ma durante il suo assolo mi perdo a guardarlo come rapita... Se solo potessi imprimermi quest'immagine per sempre.

Prendo il mio album di disegno dallo zaino, cerco una pagina ancora bianca e con la matita inizio ad abbozzare uno schizzo di quello che ho di fronte, così come li vedo.

Per tutto il tempo delle prove continuo ad aggiungere dettagli al disegno, finché non diventa perfetto. Chissà se un giorno questa reference potrà servirmi... Se mai disegnerò una storia, vorrei davvero inserirci una band come questa.

Quando disegno Eddie, lui sembra rendersene conto. Studio ogni suo più piccolo dettaglio ma nel disegno gli aggiungo anche lo smalto nero alle dita e i piercing sul viso, gli starebbero davvero bene, lo renderebbero più Eddie Munson di quanto non lo sia già.

Dannazione, ma che mi prende con questo ragazzo? Nelle pagine precedenti ci sono altri suoi disegni - insieme a tanti altri di sconosciuti - ma mai come questo. Averlo conosciuto mi permette di trasmetterci dentro la sua strana e nuda essenza. Le sue note mi dettano e la mia mano sembra muoversi da sola, disegnando le tracce e i contorni di un talento che Hawkins ancora purtroppo ignora.

«Che bomba, ragazzi!» esulta Jeff, una volta finita anche l'ultima canzone. Dopo due ore di musica, le prove sono finite.

I ragazzi posano i loro strumenti ed Eddie si asciuga il sudore con la bandana che si porta sempre nella tasca posteriore dei jeans.

«È stato... Wow! Di questo passo sfonderemo le classifiche» esulta Gareth.

«Non gioite troppo, ne abbiamo ancora di strada da fare» ridacchia Eddie, poi si avvicina a spiare sul mio foglio «Che cosa stai disegnando?» 

«Ehmm...» provo a nascondere il foglio dietro alla schiena. Non sono una persona timida, ma quando si tratta dei miei disegni mi sento in imbarazzo.

«Dai...» insiste.

«Mi vergogno a mostrare i miei disegni.»

«Ci siamo appena esibiti davanti a te, è il minimo che ci mostri la tua opera»

Arresa, gli passo il disegno che lui osserva insieme ai suoi amici. Mentre lo ammirano, inizio a sudare freddo. E se non gli piacerà...?

«Ma è stupendo!» commenta Gareth, guardandomi incredulo

«Quello sono proprio io!» dice l'altro ragazzo, Dougie.

«Baker... che dire!» ride Eddie, esterrefatto «Credo che abbiamo trovato chi ci disegnerà la copertina dei nostri album»

«Stai scherzando?» gli domando incredula dalla proposta, troppo bella per essere vera.

Lui mi mette una mano sulla testa e mi scompiglia i capelli «Non scherzo mai sulla mia band»

«Io... Sarebbe un onore.»

«Perché non volevi mostrarcelo?»

«Non sono solita a far vedere la mia parte più intima agli altri, in genere disegno solo per me»

1986, Hawkins | IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora