2. Obey your Master [Part 3]

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«Quattordici» La voce di Mike risuona con sgomento

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«Quattordici» La voce di Mike risuona con sgomento.

Riapro gli occhi e il mio sguardo si posa subito su quel dado fermo sul tavolo da gioco. Non dubiterei della parola di Mike, ma vederlo con i miei occhi lo fa diventare all'improvviso così reale e spaventoso.

«Non... non è abbastanza» mormoro a tono basso.

Alzo lentamente la testa verso Eddie, trovandolo a fissarmi di rimando, inespressivo. Tutti rimaniamo in silenzio con il fiato sospeso, aspettando una sua qualunque parola.

«Baker, è stata la tua prima partita...» incalza lento.

Credevo davvero di potercela fare contro di lui?

«Sei stata testarda a volerti buttare in una prova del genere come prima volta» continua Eddie.

Abbasso le spalle e faccio un passo in dietro. Non voglio che mi sbatta in faccia la mia sconfitta, non in questo modo.

L'angolo della sua bocca si piega in una smorfia quasi simile ad un sorriso  «...Non ci credo che tu sia riuscita a vincere»

«Cosa?»

«Hai vinto, Baker.» ripete Eddie «Per il rotto della cuffia»

Apro la bocca per parlare, ma la mia mandibola rimane sospesa a mezz'aria per l'incredulità. Il silenzio gelido si interrompe dalle grida di esulto dei miei compagni, che mi prendono per le spalle per strattonarmi, distogliendomi lo sguardo dal Master.

«Non ci posso credere, hai vinto!» urla Dustin nel mio orecchio.

«Io... ho...?» provo a dire, mentre la mia bocca si apre in un sorriso che non riesco a trattenere.

«Abbiamo vinto!» grida Gareth, abbracciandoci tutti insieme.

«La partita è finita, ragazzi!» annuncia Eddie, fiero. Mi lancia un leggero sorriso e allarga le braccia verso il tavolo come per la fine di un grande spettacolo a teatro. A guardarci esultare, non può fare a meno di esserne contento anche lui «È per questo che giochiamo!»

 A guardarci esultare, non può fare a meno di esserne contento anche lui «È per questo che giochiamo!»

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1986, Hawkins | IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora