...La stessa felicità che può darmi un dieci non me la può darmela nessun altro...
sono mezza italiana, da parte di mamma, ma sono diversa dallo stereotipo che hanno l'americani verso l'italiani. Io non a arrivo mai in ritardo, proprio non ci riesco. A ogni corso arrivo 5 minuti in anticipo così ho tutto il tempo di mettermi a sedere, preparare tutte le cose con tutta la calma che ho bisogno. Sono maniacalmente perfezionista lo so.
È super rilassante vedere l'aula vuota all'eccezione di me e il professore.
-Da quanto vedo i suoi compagni sono in ritardo- il professore alternava il mio viso al orologio. l'ironia della sorte; l'aula si riempi di studenti impazziti; che tra uno spintone e un'altro, si sedettero ognuno nel loro posto.
-ragazzi! In silenzio per favore" mi girai guardando i miei compagni, almeno così sapevano che sono d'accordo alla affermazione del professore.
-l'anno scolastico sta svolgendo al termine. Vi volevo chiedere di farmi una relazione sul programma di questo anno. Impegnatevi perché è la valutazione di fine anno è come sempre i cinque più bravi di TUTTO l'istituto avranno la borsa di studio- io almeno ho qualche speranza rispetto agli altri; sono Certa che anche quest'anno la lettera A e avrò la borsa di studio.
E se non c'è la facessi come farò a permettermi gli studi? Mia madre non mi darà mai i soldi.
Deciso! Comincerò la ricerca già da oggi, così avrò il tempo per eseguire la relazione piu bella il professore abbia mai visto. Anzi la più bella che un essere vivente abbia mai visto.
Feci mezzo salto quando la campanella suonò, non mi sono accorta che fosse già finita la lezione.
Quindi presi la borsa, presi la tracolla e me la infilai e con tutta la calma del mondo uscì dalla stanza.
-erika, scusa volevo chiederti se volevi aiutarmi con la relazione?- chiese imbarazzato un mio compagno di corso.
-sí, per poi farla tutta da sola, anche no- risposi acida
-amico, perché gli hai chiesto a lei. sai che è una stronza-
Non diedi peso a quel insulto e guardai l'orologio.
-oh mamma! la partita- tutte le persone si girarono a fissarmi forse per aver detto "oh mamma" in italiano o perché ho quasi urlato.
Gli sguardi addosso non mi piacciono per niente ma devo cercare ora di sopportare anche se sono a disagio.
Quando fui nello stadio della scuola, i miei occhi vagavano degli appalti nella speranza di individuare la mia migliore amica.
Che poi, difficile da notare non è: sempre truccata come se dovesse sempre andare in discoteca, capelli Color marroni e delle mesh viola e dopo dei bei occhi azzurri... Insomma Leila.
Devo dire che ho un talento naturare Nello scovare le persone o può essere che Leila è appariscente.
La raggiunsi e mi sedetti vicino, nel mentre lei controllava il suo orologio da polso.
-dove eri finita! stanno per cominciare- mi rimprovero.
Non è che venivo volentieri, essendo che viene considerata materia pomeridiana sono costretta a venire.
-Erika! Guarda! Hai visto quanto è fico quello- indico Leila, ignorando che io stetti leggendo un libro.
-non mi interessa lo sai? Mi stai distraendo-
-Poi non ti lamentare se tutti ti odiano. sei sempre incollata a questo libro, non ascolti nessuno. Cosa ci sarà mai di Interessante?- scocciata mi guardò. Ma non sapeva che si era messa in un vortice di informazioni che non gli sarebbe interessato nulla e che non sarebbe più riuscita a uscirne.
-non vedevo l'ora che me lo chiedessi! È un romanzo molto importante, viene classificato come romanzo storico e in italia lo fanno a leggere nelle scuole. Parla di Renzo e Lucia due ragazzi che non si possono sposare per colpa di don Rodrigo, se mi disturbi come farò a scoprire se riusciranno a sposarsi- mentre spiegavo a Leila tutta la trama, tenevo stretto il libro, ovviamente con il dito segnavo il punto dove ero arrivata.
Quando la partita fini, noi ci alzammo dalla sedia. Vedemmo due ragazzi che si avvicinarono: uno dei due ha capelli rossi e lentiggini ed fa molta palestra invece altro... Porta capelli color nero come la pece, gli occhi azzurro ghiaccio e rispetto al amico, è più esile.
-leila? Volevo chiederti con chi vai alla festa scolastica? Vorrei sapere se hai già un accoppiatore?-
Perché chiedendo una semplice domanda a cominciato a sudare, che schifo! Ma non mi interessa così tanto mi incuriosisce il ragazzo alla sua destra che non ha ancora proferito parola, però non so il perché.
I suoi occhi che guardavano il cellulare mi stregavano. Il mondo è scomparso ed ora ci siamo solo noi. Indossa le cuffiette e guarda il cellulare, dietro all' amico come supporto morale.
-allora Erika?-
Cosa! Sta parlando con me? Ora che le rispondo?
-scusa; non ho capito- risposi sinceramente
-vuoi venire al ballo con me? anzi vieni, ma ti trovi un cavaliere-
-si, si- ho ascoltato ciò che ha detto Leila? ovviamente no.
Mi Resi conto solo poi della situazione scomoda in cui mi sono messa, completamente da sola.
Adesso mi troverò obbligata a comprare un vestito e trovare un cavaliere, sono nei guai.
-Ho un'idea e se andassimo in quattro? Io e Leila e tu e Louis- le persone entusiaste come lo è Lucas in questo momento, mi spaventano. Ma il lato positivo che ora sapevo che quel ragazzo si chiama Louis...
-io non vengo al ballo- finalmente... Louis parlò; sembra triste ho forse sarà arrabbiato all'idea di venire con me. Come tutti.
-Erika ci sei?-
Non capisco perché da quando quel ragazzo ed entrato nel mio campo visivo mia ha reso distratta e confusa.
-si? Per caso sai chi era il ragazzo vicino a Lucas?- Chiesi guardando dalla parte dove Louis se ne andato.
-Chi Louis? È un figlio di papà insopportabile... aspetta un momento; lui ti piace?- Entusiasta si mise a saltare
-no, sono solo curiosa- risposi pensando di essere convincente
-no, no Dai non ci credi nemmeno tu, Louis ti piace, Louis ti piace-
forse aveva ragione ma... Lo negherò fino alla morte. Avere una cotta distrae e non sei più concentrato.
Leila non ascoltandomi si mise a rispondere un messaggio.
-indovina chi ha ricevuto un messaggio da Lucas, che hanno accettato di fare la serata a quattro; questa ragazza- aggiunse indicandosi da sola
Sono ufficialmente in una situazione da schifo.
Quando fummo arrivati nel nostro dormitorio, che dal arredamento si può intuire le nostre personalità.
Leila è tutta emozionata di venire con me al prom ma io no. Quella sera avrei preferito starmene in stanza a controllare e ricontrollare le ricerche che ho da fare. Così facevo tutti gli anni e mi trovavo bene... Ma infondo non mi potevo lamentare, mi sono messa da sola in questo pasticcio.
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L'amore, un fiore con le spine
RomanceErika, una ragazza all'apparenza perfetta e antipatica, obbligata ad andare a una festa scolastica ebbe la conoscenza di Louis, un ragazzo riservato e menefreghista. Dal nulla si ritroveranno fidanzati senza sapere cosa sia e come gestire la cosa. L...