capitolo 15

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                               Erika
La relazione mia e Louis è nata in modo naturale, spontaneo; sarà complicato abbituarmi a chiamarli solo James, ovviamente solamente fuori dal contesto scolastico.
-papá cosa pretendi, Lucas ti chiama ancora signor Smith e lo conosco da una vita- aggiunse Louis, in modo scherzo.
Quando all'improvviso la mio cellulare suono, sbloccai lo schermo è vidi la scritta "mami".
Cosa voleva ora?
-scusa mi è arrivata una chiamata- mi alzai e mi allontanai rispondendo a mia madre.
-pronto, che c'è-
-si stanno avvicinando le vacanze estive...-
-prima che parli, non ho per niente voglia di venire da te- risposi seccata.
-bambina so che abbiamo avuto delle divergenze, ma è tutto passato no?
E questa estate dobbiamo andare dai i tuoi nonni; non fare le egoista-
È vero! Appena abbiamo la possibilità andavamo in Italia, ogni volta che vado a trovare i miei nonni di dicono quanto gli sono mancata, non posso fargli questo.
-ok... Va bene-
-ho già comprato i biglietti per l'aereo per il primo Giunio-
Come ha suo solito aveva già preparato tutto senza nemmeno interpellarmi.
Ritornai in sala da pranzo, notai che avevano già sparecchiato.
-avrei dovuto aiutarvi, mi spiace-
Mi sedetti demoralizzata, Una sensazione che ho sempre quando parlo con mia madre.
-Erika? Tutto ok?-
Notai solo ora che nella stanza, non c'era Louis ma solo James.
-signor... James senza signor, dov'è Louis?-
non sono possessiva, ma mi preoccupo facilmente delle persone che voglio bene.
-é in bagno, non ti ho ancora detto grazie, per quello che fai per mio figlio-
-non sembra che mi dica grazie, lo faccio perché lo amo e voglio il meglio per lui-
con mia madre mi sentivo una brutta persona, con James mi sentivo accettata e perfetta così come sono. Louis è fortunato ad avere un padre così, non è il sangue che definisce una parentela ma il cuore.
-prima mi ha chiamato mia madre, a Giunio dovrò andare in Italia per andare a trovare i miei nonni materni, lo faccio per loro; non sono entusiasta di passare tempo con mia madre in questo periodo-
-louis!- esclamò James alzandosi di colpo, invece io mi girai.
vidi Louis paralizzato con la mano tremante, gli occhi sbarrati come avesse visto un fantasma.
-mi abbonderei anche tu, cazzo- gelido Louis si avvicinò a me, sapeva che poteva giocare con il sua altezza.
-louis! Non fare il possessivo- gridò James.
-non ho intenzione di abbandonarti, vorrei tanto venissi con me. Lo so che il tuo trauma ti fa credere che tutti ti abbandoneranno ma non è così, io non lo farò-
Per rassicurarlo, ma quasi per estinto gli misi la mano sul braccio, per qualche minuto il mondo è sparito eravamo io e lui e basta.
-io ho del lavoro da fare vi lascio da soli- sentendosi adisagio James lascio la stanza lasciandoci da soli.
Di colpo Louis mi bacio, mi feci indietreggiare quando finì con la schiena al muro. Cosa vuole fare ora...
si staccò dalla mia bocca per scendere a baciare il collo.
-louis? Cosa vuoi fare?-
Ignoro la mia domanda continuando a baciarmi il collo come fosse un vampiro.
-non ho mai fatto sesso... Sono vergine- annunciai sotto voce per l'imbarazzo.
-la mia prima volta non vorrei fosse qua.. adesso mi prendi per pazza, sarebbe bello fosse in Italia -
Vorrei che Louis fosse con me in Italia. Fagli vedere una parte di me nonostante abbia un fidanzato americano, una migliore amica inglese e un papà americano. Io sono anche italiana.
-ok...- Louis paonazzo e tutto rosso si allontanò, gli mancavano le parole.
-louis... Ma non ho detto che non mi puoi baciare... Anche qua-  ammiccai indicando il collo.
Louis con due falcate, ritornò al posto di prima; con più sicurezza continuò a baciarmi il collo.
-oh, bambino cattivo- gemetti quando si avvicinava alla fine del collo.
Il momento magico scomparve grazie a un colpo di tosse che oramai conoscevo molto bene.
-ERIKA!- gridò Leila appena che sono entrata nel dormitorio.
James dopo averci beccato in una situazione poco innocente, mi aveva proposto di accompagnarmi a casa.
-che c'è? Perché urli così?-
Leila non mi rispose andò nella sua scrivania e prese lo specchio ingrandente.
-ho merda!- esclamai vedendo come era ridotto il mio collo
-vedo che ti diverti tu! Louis ti fa i succhiotti-
-succhi...che ?-

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