capitolo 11

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Louis
Mi misi a ricordare, quando fui stato eletto re della festa scolastica insieme a Tania, la mia ex.
Io è Tania non eravamo compatibili, un stratagemma per uscire da la mia vita.
Quando tutti gli invitati si girarono verso di me, Erika se ne defilò.
Mi ricordo che si sentiva inferiore a tenia, questa sera mi aveva dimostrato che era bellissima.
-lousi, ci sei?-
Feci un sobbalzo, per poi tranquillizzarmi scorgendo I suoi belli occhi.
-erika sei bellissima- rivelai i miei pensieri.
-hahah Erika ora ti voi mantenere da Louis-
-cazzo Tania, cosa ci fai qua?- scattai in piedi con impeto, ma Erika con una occhiata mi chiese di sedermi e così feci.
-io ad differenza sua, ho i soldi per pagare. Dopo sei ridicolo ti fai comandare da questa-
Non sapevo come faceva Erika ad restare impassibile, alle critiche e alla faccia disgustata che Tania portava.
-io non voglio farmi mantenere, ma è inutile parlare con te. Non hai idea cosa sia il lavoro duro, non hai una mamma che ha fatto tre lavori per darti una vita decente, è che ti ha fatto come padre e madre-
Rimasi sorpreso, non conoscevo la parte passiva aggressiva di Erika.
-povera Erika, è stata abbandonata dal padre - sbeffeggiò il discorso di Erika.
Ero piuttosto adisagio, non sapevo come muovermi.
-MIO PADRE NON MI HA ABBANDONATA!-
Stava quasi per alzarmi le mani ma riuscì a fermare Erika in tempo.
Dopo aver ottenuto quello che voleva si dileguò.
-louis mi porti a casa?- mi chiede Erika scossa dalla litigata appena fatto con la mia ex.
-per tutta la sera ho parlato di tua madre, del tuo fratellino ma di tuo padre non so nemmeno il nome- domandai aspettandomi una risposta soddisfacente.
- Louis non ne voglio parlare-
Nel frattempo salimmo in macchina e riuscì a scorgere la mano tremante di Erika.
- scusa io mi devo aprire per farti entrare nella mia vita, ma tu "non ne voglio parlare- non volevo ma stava uscendo la parte più odiata e cinica di me.
-oggi mi hai pure scritto "ti voglio bene" Erika sono il tuo amichetto per caso?-
Ero fuori di me, io gli avrei dato la mia vita e da lei non ricevo nemmeno un "ti amo".
-louis, stiamo litigando?- mi chiese con gli occhi lucidi.
-si cazzo, ma è normale, le coppie litigano si dicono le peggio cose è dopo si ritorna come prima-
Era la descrizione dei miei genitori, litigavano però non voldire che non si amavano il giorno successivo si sarebbero chiariti e facevano pace sempre.
-io, mia madre incinta di luke e mio padre eravamo in macchina. I miei genitori stavano discutendo, per pagare l'affitto. Mio Padre non ha visto...- la mano che usava per gesticolare cominciò a tremare.
Decisi di accostare e prendimi cura di Erika.
Le presi le mani, incitandola di continuare.
-mio padre, guardo mia madre e ci schiantammo su la macchina che avevano davanti-
Quando cominciò a piangere a dirotto, capivo pure io avevo perso un padre è non era una bella esperienza.
La baciai come fosse l'utimo. Come lei fosse la signora moore. Solo vederla mi faceva un effetto strano.
-merda!- pensai ad alta voce senza volerlo.
-cosa è successo?ho fatto qualcosa di sbagliato?-
-no Erika...- come le posso spiegare che sto avendo una erezione avendola solo baciata.
Le era morto il padre da piccola, è sua mamma non mi sembra un tipo di persona che spiega queste cose. Dovrò essere io a fare il padre .
-erika, quando un uomo gli piace una donna, in questo caso, ha un estinto di accoppiamento che gli fa indurire il membro genitale maschile-
Cazzo faccio proprio pena nelle spiegazione
diventò tutta rossa, non so per l'argomento o perché la mia spiegazione faceva pena.
-quindi... Io ti piaccio? C'è vuoi fare quello, con me-
-erika! A me non piaci, io ti amo che è diverso-

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