capitolo 4

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N devo mettere via le fantasie.
Non faccio l'ora a appoggiare la valigia sul pavimento, che la mia migliore amica si fa largo con le valigie per centro persone.
-ciao! Sei già qua. Mi aiuti, non startene la come una stronza-
Restai stranita, mi dovrò riabituale al suo caratteraccio. Presi una valigia e la aiutò a portarla al al interno; maledisco tutti i vestiti che deve portarsi ovunque.
-mi stavo dimenticando: Louis-
No ti prego, sto già male.
-non si ha fatto sentire. Per tutta l'estate ma secondo me ho frainteso qualcosa- Leila senza rispondermi prese il cellulare e si mise a messaggiare, nel frattempo misi in ordine le valigie sia la mia.
 

                                Louis

-ti piace si o no? Stavate per baciarvi vi ho visto-
Avevo chiamato Lucas per capire cosa fare ma ora sono più confuso di prima.
-non lo so- è ufficiale questa volta Lucas mi strozza.
-come "non lo so" Avvolte sei proprio fuori di testa- ha fatto male, lo ammetto di non sapere mai cosa voglio, però dire che sono fuori di testa no.
James entro in camera mia, interrompendo la nostra conversazione.
-lucas resti per cena?- Fa ridere, quale Cena; ordiamo sempre da asporto. Quando capirà che non sarà mai mio padre.
-ora chiedo ai miei genitori, però penso di sì, se per lei non è un problema- da tutti gli anni che ci conosciamo ancora è formale con James, vorrei scoppiare a ridere.
lucas dopo aver ricevuto la risposta dei suoi genitori ritorno al discorso di prima.
-lo capisci che avevo buone possibilità con Leila, sai quanto mi piace, alla festa ci siamo divertiti ma tu decidi di fare male alla sua migliore amica e si arrabbia con me. Ora vai in biblioteca dove c'è Erika e chiarisci questa situazione ok!?-
-ok...-

Erika

Essere stata un mese con mia madre mi ha fatto ricordare perché ho preferito andare in un liceo lontana da casa.
Per schiarirmi le idee andai in biblioteca, mi sedetti nel tavolo di legno e dall' mio zaino tirai fuori: "i promessi sposi" e il quaderno con le parole difficili. Rispetto a alti classici come "orgoglio e pregiudizio" i "promessi sposi" mi interessa di più, il discorso dei cattivi che la fanno franca perché sono ricchi, la chiesa cristiana che viene mostrata con lati negativi e positivi. Mi persi nel continuare la storia di Renzo e Lucia quando... Da la porta della biblioteca entrò Louis. Non sapendo cosa fare mi nascosi sotto il tavolo non curandomi delle persone che mi fissarono.
-Erika? Cosa ci fai la sotto il tavolo? Non fa niente posso parlarti- ovviamente la fortuna non è dalla mia parte. Mi alzai e seguì Louis fuori dalla biblioteca.
-leila mi ha detto che eri qua, volevo chiederti scusa- continuava a giocherellare con le mani per il nervoso.
-era ovvio. Scusa per cosa? Per non averti fatto sentire, perché nemmeno sapevo se fossi vivo- lo attaccai, vomitando tutto ciò che portavo dentro.
Lui non risponde, no un cenno, no una parola; preferì stare fermo davanti a me, poi chiese scusa e se ne andò.

Louis

"Sei stato uno stupido Louis, ora che dici a Lucas. Non hai chiarito un cazzo, sei stato fermo veramente come un deficiente" le voci nella mia testa mi tormentavano, ma hanno ragione.
A testa bassa entrai a casa e James e Lucas erano già seduti a tavola cosa positiva così ora mi risparmio la gridata di Lucas.
Mi gira la testa, mi appoggiai dal mobiletto della entrata facendo cadere il vaso di fiori. Poi la vista si appannò non facendomi vedere niente.
Poi mi svegliai, per terra con James e Lucas che mi tenevano fermi dai polsi mentre James mi dava una medicina. Non ricordo nulla ed ho un forte mal di testa.
-Cosa è successo?- Chiesi con la voce rauca.
-Non ti preoccupare hai fatto solamente un attacco di panico- quando gli fai ogni sera un attacco di panico è la normalità.

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