Louis
Finalmente la porta si aprì, l'ansia mi stava logorando. Dietro ad Erika sono riuscito a scorgere due figure ma lei la chiuse dietro di sé.
-louis c'è un problema, non potremmo essere solo noi due, c'è mia madre e il mio fratellino-
-Erika se vuoi possono venire con noi?per me non è un problema-
Erika come risposta mi abbracciò ed io lo accettai.
Quando entrammo, una donna di mezza età mi scrutava, posso immaginare fosse sua madre e vicino a lei un ragazzino di circa 11 anni.
-oh! Quasi dimenticavo tieni- Erika aveva in mano la sorpresa che mi accennava a scuola.
Apri il pacco regalo, fatto con cura; quasi mi dispiace distruggerlo.
Rimasi scoccato, era una custodia per la chitarra, come cazzo a fatto a sapere che io suono?
Erika mi guardava trepidante, aspettava una risposta.
Io semplicemente la abbracciai, alzandola e facendola girare.
-guarda che non ci dà fastidio se vi baciate- annuncio la madre di Erika, con un inglese pessimo.
-comunque, mi chiamo Sofia- aggiunse la signora Sofia.
-io e sua figlia certe cose ci piace farle in privato, comunque mi chiamo Louis- risposi alla sua affermazione con eleganza e compostezza.
Erika si tratenne dal ridere, suppongo che sua madre non era abituata a essere risposta a tono.
-erika! Tieni spero che ti piaccia-
La Fissai ansioso attendendo che aprisse il regalo.
-ah! Un libro! Mamma mia, che bello; non dovevi-
C'è lo fatta, missione "accontentare una donna" completata.
Alla fine uscimmo tutti fuori dall' dormitorio, salimmo in macchina.
Gli stavo portando al " music is life " un locale, bellissimo, musica dal vivo e i baristi super gentili. Li sono di famiglia
-ciao Louis! Ma sei accompagnato?- mi accorse mark, il proprietario del locale.
-si, potrei avere un tavolo per quattro persone- chiesi cortese
Per la mia fortuna il tavolo era proprio vicino a l piccolo palco dove suonavano.
-louis sai che tu hai sempre spazio di suonare, è da un po' che non ti sento-
-mark, oggi passo- ero adidagio, comincio a pentirmi di essere venuto qua.
-mark, mia figlia sì; ha una voce sublime, credi a me- aggiunse la signora Sofia.
Erika si nascondeva sotto il tavolo per imbarazzo.
-Erika? Sai cantare? Non me lo hai mai detto-
mi ha fatto ragionare che noi non abbiamo mai parlato da soli per conoscerci.
La guardai porgendole la mia mano, volevo informarla a alzarsi e fare un duetto con me.
Lei accettò, la aiutò a salire i scalini del palco, nel centro rappresentavano due sgabelli dove si sedemmo noi due.
Erika cominciava a vedere da una parte al altra mangiandosi le unghie mentre accordavo la chitarra.
-Erika, guardami. Tranquilla se vuoi chiedi gli occhi e canta, non devi avere paura-
Si mise a cantare, sua madre aveva ragione, non ho le parole per descriverla; è semplicemente wow.
Mentre suonavo in lontananza vidi Lucas e Leila estasiati dall talento della amica.
Volevo gridare "cazzo questa è la mia ragazza" ma non lo feci.
Quando la canzone concluse, Erika apri i occhi, venne ricoperta di applausi, facendo diventare la sua faccia un pomodoro.
Quando scendemmo vedemmo i nostri amici seduti su il nostro tavolo, facendo rimanere me e Erika in piedi.
-amica mia! Non avevo idea che sapessi cantare, quanto ti invidio- sentendo il complimento della amica lei diventò ancora più rossa.
Per tutta la serata non avevo tenuto in mano il cellulare, vidi l'orario.
-dobbiamo andare! è tardi-
Come all'andata salimmo nella mia macchina mentre Leila e Lucas tornarono nei dormitori con i mezzi pubblici.
-fidanzato di mia sorella, sei fico! Mi insegni a suonare la chitarra- dopo tutta una serata Luke, il fratellino di Erika, parlò.
-non se ne parla proprio- disse la signora Sofia troncando l'entusiasmo del ragazzino; che ritorno a smanettare con il cellulare.
-tranquillo ti insegnerò senza che tua madre lo sappia- sussurrò al Luke
Dopo che Sofia e Luke se ne andarono; accompagnai la mia ragazza nella sua stanza.
Mi fece entrare e ci mettiamo a sedere nel letto.
-ti sei divertita?- chiesi dubbioso
-sí, avrei preferito non avere mia madre in mezzo- rivelò.
Restammo in silenzio perdendoci nei nostri occhi, si sentivano solo i nostri respiri che andavano a tempo. Ci avviciniamo fin ad arrivare a un centimetro tee le nostre labbra. Poi la baciai, le sue mani accarezzavano i miei capelli ed poi si mise a cavalcioni su di me. Cazzo quanto è bella.
-ah! Piccioncini!-
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L'amore, un fiore con le spine
RomanceErika, una ragazza all'apparenza perfetta e antipatica, obbligata ad andare a una festa scolastica ebbe la conoscenza di Louis, un ragazzo riservato e menefreghista. Dal nulla si ritroveranno fidanzati senza sapere cosa sia e come gestire la cosa. L...