capitolo 20

5 1 0
                                    

Erika
-suora come va? Sembri strana, non ti vedo con una bella cera-
-louis sto bene- mentì non stavo bene, Ogni giorno Mi sentivo più male del precedente, vomitavo di continuo e la pancia si gonfiava e non sapevo il perché.
Secondo alle parole della dottoressa io non ho nulla, sto cercando con tutte le mie forze di non preoccupare nessuno ma Louis mi conosceva troppo bene per cascarsi.
-sei sicura? A me non sembri proprio stare bene-
Non feci in tempo a rispondere che mi venne vomitare, corsi in bagno e mi abbassai per vomitare nella tazza del water gomitai l'anima.
-Erika è una cosa seria allora- spuntò la mia migliore amica per vedere come stassi.
-sai che Erika non dice mai quando sta veramente male è fatta così-
Alzai gli occhi per obbiettare.
-suora come stai ora?- mi chiese Louis abbassandosi sul pavimento.
-cattivo ragazzo ora meglio- Leila nel infisso della porta, dalla faccia si percepiva il disagio che provava.
-io vado-
Dopo che la mia amica se ne andò ci baciamo, ormai era vari mesi che stavamo insieme e non mi sarei mai immaginata di stare con nessun altro.
-non abbandonarmi mai-
-non ho l'intenzione Louis-
Stava per baciarti quando qualcuno ci viene a interrompere.
-louis lasca mia figlia ora! Erika, tesoro mio ho saputo da Leila che hai vomitato-
Per istinto, quando sentimmo la voce di mia madre, ci alzammo da terra con sguardo colpevoli.
-si mamma, però non è grave non preoccuparti- mi giustificai fallendo miracolosamente.
-ho chiamato la dottoressa e anche se la vista sarebbe stata domani, la possiamo fare anche oggi, preparati che andiamo-
Un po' di giorni che fingevo di stare bene che indossavo delle magliette larghe per nascondere quel anomalo gonfiore alla pancia, mia madre non si era accorta di nulla fino a oggi
Come la visura della settimana scorsa feci gli esami del sangue solamente che quando arrivarono i risultati la relazione fu diversa, la dottoressa divenne pallida
-per avere ulteriori accertamenti bisognerebbe farle una visita ginecologica- .
-non avrò mica un cancro?- domandai spaventata solo dall'idea ma alla mia domanda non fu data risposta.
La mamma, sapendo che la visita sia privata, mi disse che mi avrebbe aspettato fuori.
Fu tosta bere un litro d'acqua ma se volevo scoprire cosa avevo era l'unica soluzione.
-dottoressa non ho un cancro vero?- chiesi alla ginecologa
-no piccola puoi stare tranquilla-.
Mi stesi nel lettino, la dottoressa mi mise una sostanza particolare nella pancia e grazie un macchinario guardava cosa c'era dentro alla pancia.
-piccola ha il fidanzato?-
-sì, il suo nome è Louis, lo amo molto, è una persona importante per me-
-sará contenta che ora c'è ne saranno due no? -
-scusa penso di non aver capito- togliamo il penso, non avevo capito per niente ciò che intendeva.
La dottoressa mortificata smise di guardare il monitor.
-scusa, non te lo hanno detto?-
Ora che cazzo dovrei sapere, perché non mi dicono niente.
-allora... come spiegarlo? Tu hai fatto l'amore con il tuo ragazzo?-
Divenni tutta rossa, come si permetteva a pormi questa domanda.
-negli esami del sangue si è individuato il beta hcg, comunemente chiamato ormone della gravidanza. Signorina Cooper, lei è incinta-
Risi a crepapelle, non sapevo che i dottori fecero gli scherzi, con mia sorpresa però la ginecologa rimase seria.
-Sei seria?- fece sì con la testa e in contemporanea il mio mondo crollò tutto insieme.
La dottoressa mi diede le stampe della ecografia e uscì dalla stanza, con la faccia che parlava da sé.
-tesoro che c'è?- chiese mia madre appena uscì dall' ospedale.
-sono incinta...-
Mi aspettavo tutto ma non quello che fece. Mi diede uno schiaffo in faccia.
-quindi gliel'hai data, brava fai la puttana-
Puttana? Puttana? Gia sto male di mio perché si comporta così. Cercai di non piangere ma è più arduo di quanto pensassi.
-non sono una puttana, io Louis lo amo e si non era pianificato un bambino ma oramai è qua dentro- mi toccai la pancia.
-non fare la ridicola sei malapena al primo mese. Davvero pensi che Louis lo vorrà? Nemmeno sa accudire se stesso
Senza risponderli, mi sedetti in macchina.
In silenzio entrammo in casa con Leila e Lucas che ci aspettavano.
-louis, dove è? Gli devo parlare- chiesi senza dire ciao.
-é in camera tua...- mi rispose Lucas preoccupato.
-cattivo ragazzo?-
-suora- disse Louis girandosi.
-louis sto per dirti qualcosa che ti sconvolgerà e nemmeno so se la accetterai. Con te ho vissuto tutte le prima volte e vorrei vivere anche questa-
-Erika vai al punto-
-sono... Incinta-
Rimase a fissarmi come fossi un alieno e non parló.
-come... Ma Tu prendi la pillola?- chiese confuso.
-chi te lo ha mai detto? non è vero non ho mai preso una pillola in vita mia-
-tania mi aveva detto che tutte le donne la prendevono-
-ma tu non capisci che io non sono Tania, non ho nulla in comune con lei, Louis questo bambino non era voluto ma non è uno sbaglio-
-cazzo Erika parli già come fossi una mamma. Lo capisci che mio padre era un fottuto criminale, tradiva mia madre con tua zia, cazzo! Come puoi pretendere che sia un buon padre-
-io non lo pretendo, lo so. Sono certa che sarai un buon padre. Io ti conosco, so chi sei nel profondo sotto a tutta quella oscurità. Te lo chiedo per favore, resta il mio Louis,non ritornare quello che conosceva Tania- mi misi in ginocchio guardandolo negli occhi, proprio in quegli occhi colori celo riconobbi il ghiaccio, non li riconobbi più.
Mi alzai e notai che vicino a me non ebbi più il mio fidanzato, il ragazzo che amavo ma uno sconosciuto.
- pensavo di conoscerti, pensavo volessi accompagnarmi in questo percorso ma non è così-
-Erika non puoi dire sul serio, io sono il tuo Louis, solo non riesco a vedermi come padre- con gli occhi spalancati prese le mia mani.
-louis... Pensavo avessimo affrontato insieme i traumi del passato, Anche mio padre è morto e non c'è giorno che non lo pensi ma sono andata avanti. Per mamma, per jack, per te. Ma tu, per me, cosa hai fatto- vedevo il suo cuore spezzarsi a ogni parola.
-l'amore è un fiore con le spine no senza, l'amore fa male-
Altre che fisicamente ogni mia parol lo allontanava da me.
Non dissi nulla quando uscì dalla stanza facendo posto a mia madre.
Io mi girai piena di odio, non sono nell' umore per sorbire la tiritera di mia madre.
-mami non dire niente che fai più bella figura, picchiami se vuoi, dimmi che sono immatura, viziata dillo se hai coraggio-
L'avevo preceduta non disse nulla e mi lasci nei miei pensieri. Che avevano un nome e cognome.

L'amore, un fiore con le spine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora