capitolo 3

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-Erika...lo so ci conosciamo da poco ma mi piaci-
Non sapevo che Dire, mi morsi il labbro, il suo sguardo mi distruggeva. Il mio cuore voleva andare fuori dal petto.
-ragazzi allora andiamo, si è fatto tardi!- Ricordò lucas venendo verso di noi Insieme ad Leila. Mi allontanai subito, sperando che non avessero visto nulla.
-perché?- chiese infastidito
-noi non abbiamo la fortuna di vivere in una villa e il papà migliore del mondo- irronizzó Lucas al'amico. Louis strinse i pugni che provai a togliere la presa con la mia mano che strinse.
Chiamai Leila spostandoci un po' lontano dai ragazzi.
-Tu sai che cos'è l'amore?- Chiesi sapendo che in queste cose lei é la migliore.
-Ancora è difficile da spiegare ma a farla breve è quando i suoi difetti non ti dispiscciono e faresti di tutto per quella persona. Ma perché ti interessa?-
Basta pensare, seguiamo l'istinto, seguiamo il cuore.
-Per il discorso di prima... Lo so ma anche a me... Sai- dissi a Louis entrando poi in macchina.

La mattina dopo mi misi a fare le valigie per andare da mia madre come ogni estate.
-allora spiegami: lui ti ha confessato che gli piaci ed tu gli hai detto anche a me. Sai che sono sincera ma non è così che dovrebbe iniziare una relazione romantica- mi interruppe Leila.
Chiusi di forza la valigia, mi devo ricordare che la mia migliore amica è bruttamente onesta.
-Mi trovo bene con lui, mi piace. Perché non basta- mi sedetti sul letto non capendo cosa avessi fatto di sbagliato secondo Leila.

Louis

Rimasi solo in macchina: Leila e Erika e Lucas sono andati nei dormitori, ora a me spetta andare nel edificio dove vivo...
Quanto entro, neache sembra una casa è solamente un museo da visitare, tutto perfetto, tutto al suo posto.
-ciao Louis, come è andata? Ti sei divertito?- comparve al improvviso un -signore- con la tuta.
Sali le scale due scalini alla volta e mi chiusi in camera mia; senza rispondere al mio tutore legale e al mio preside della scuola.
Come cazzo pensava di volere creare un rapporto, incredibile. Quando entrai in camera mi vennero in mente della ragazza bionda con gli occhi smeraldo ed suo sorriso da urlo.
Mi sdraiai a peso morto nel mio letto, limitandomi al guardare a vuoto il soffitto.
"Ma secondo me, tutti ti odiano e per questo tutti ti abbandoneranno, lo farà pure Lucas. Ne sono certo"
non so dove vengono queste voci ma so che ogni sera mi vengono a trovare o anzi a tormentare.
"Tu non meriti di vivere... perché tu si è i tuoi genitori no, devi soffrire, non meriti la felicità, brutto scherzo della natura "
-BASTA- urlai con il respiro affannato.
No riesco più vedere nulla e neanche mi accorsi che James entro nella stanza è mi prese la mano.
-ti prego... qualcuno mi aiuti- piansi disperato poi le palpebre si chiusero ed mi addormentai profondamente.

Erika

Leila, grazie a Lucas, mi diede il suo numero. Mi obbligo di scrivergli e di stilare un incontro. Suono il campanello di casa di mia Madre e vedendomi mi riempi di baci e abbracci.
L'emozione di rivedere il mio fratellino è immensa, lui è stato fortunato, un miracolo.
-ciao amore, come stai? La scuola va bene?- Mi chiese mia madre facendomi entrare.
-

ciao, si va bene. Luke come sta?- Chiesi appoggiando le valigie.
-sai come sono i ragazzi di oggi, ha solo undici anni ma non fa altro che giocare con la PlayStation, ora è in camera sua-
Ammiro mia madre, pur sempre è in un altro paese che non è il suo. Gli piace però tenere le tradizioni italiane, molto patriottica. Non dissi di Louis infondo non è il mio fidanzato. Anche se vorrei che lo fosse

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