capitolo 14

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Erika
-il giorno prima dell'incidente... Mia sorella, mi chiamò rivelandomi che aveva dei sospetti che suo marito la tradisse-
si percepiva incapacità di continuare il discorso ma con mia sorpresa James continuo.
-Max non mi è mai piaciuto, ma non mi sarei mai aspettato che avesse architettato la morte di suo figlio e sua moglie, perfortuna qualcosa è andato storto pp-
Detto da lui sembrava più reale, lo so che non è colpa mia ma... Mi sento uno schifo.
-scusa... papà, dovevo ascoltarti, dovevo capirti e voler bene. Scusa- rivelò Louis al filo del pianto.
Al solo sentirsi chiamare papà, James accostò al parcheggio di lato dove eravamo noi.
Riuscire ad ascoltare la loro conversazione mi era impossibile. Nonostante fossi attenta nel guardare davanti a me, la mossa brusca che fece il signor James per lo stupore, mi spaventò così tanto che mi creò uno strano malore al petto.
-Erika tutto ok?- senti la voce di Louis, sapevo che era vicino a me, anche se con gli occhi non lo potevo vedere.
Cercai la sua mano nel buio; quando la trovai la strinsi come fosse la mia ragione di vita.
-Erika respira con me, respiri lenti e profondi-
Grazie alle indicazioni di James mi riuscì a calmarmi, si vede proprio che non è la prima volta che vede un attacco di panico.
-signorina Erika stasera ceni con noi, non accetto un no come risposta-
-papà!-
-louis, voglio sono invitare la tua ragazza a cena da noi non posso?- lo calzonó
-non ti ho mai detto che è la mia ragazza-
Io guardavo la scena con un miscuglio di emozioni: provavo nostalgia sapendo che con il mio padre non avrò mai questi "battibecchi" e contenta di vedere un sorriso nel volto di Louis felice
-dai! figlio mio, non sono nato ieri basta vedere come la guardi-.
-come mi guarda!?-
-come la guardo!?-

L'amore, un fiore con le spine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora