"Beh, stai ridendo adesso ..." Cercò di nascondere il suo sorriso. "Quindi credo di essere abbastanza bravo ad essere divertente."

Louis gli lanciò un'occhiata. "Sì, ma per tutte le ragioni sbagliate." La sua risata si spense insieme a quella di Harry. "Sai ... non credo di averti mai sentito ridere, o visto sorridere del resto."

Alzando una spalla, il riccio prese il suo telefono. "Bene, ora l'hai fatto."

Louis guardò lo schermo del telefono. "Cosa stai facendo?"

"Sto impostando una sveglia per le sei del mattino." Harry appoggiò il telefono e si chinò lentamente all'indietro, appoggiando la nuca contro il cuscino. Il maggiore lo seguì, il braccio ancora intorno a lui.

Questo è strano. Fissò il soffitto e sospirò. Perché glielo lascio fare?

La testa di Harry si accasciò di lato, in direzione di Louis.

"Spero che non ti dispiaccia che dormo." Harry sussurrò le parole.

"Certo che no. Mi sono presentato a casa tua senza preavviso alle tre del mattino. Hai tutto il diritto di dormire..."

"Spero solo che non sia scortese-"

"Non lo è." Il braccio di Louis strinse inconsciamente il riccio più vicino al suo fianco.

"Va bene ..." Chiuse gli occhi. "Buona notte." Harry avvicinò le braccia, avvolgendo le lenzuola intorno a sé.

"Ci vediamo tra tre ore." Sussurrò il maggiore.

Il silenzio completo e assoluto si abbatté poi su di loro. Harry aveva tenuto gli occhi chiusi per un po', cercando di cadere in un sonno profondo, ma scoprì che non poteva, o almeno, non così velocemente come pensava di poter fare. Ha mantenuto il respiro controllato e costante per circa quaranta minuti; sembrava profondamente addormentato, ma in realtà si stava spostando tra il mondo reale e il regno dei sogni.

Ci fu silenzio e poi ci fu un suono. Un suono sottile e gentile. Il suono di qualcuno che muove cautamente il braccio quando non desiderava svegliare qualcuno.

Harry rimase nella sua finta posizione di sonno, sentendo che sarebbe stato molto più difficile per lui aprire gli occhi e guardarsi intorno piuttosto che rimanere dormiente. E così ha continuato a cercare di afferrare il sonno, senza aspettarsi nulla dal rumore.

Fu per questo che fu così sorpreso quando sentì una leggera sensazione contro la sua fronte. Ci volle tutto il suo potere per non sussultare quando sentì il tocco non familiare.

Erano dita. Dita esitanti che sfrecciavano sulla fronte del riccio per spingere via una ciocca di capelli sciolti.

Tenendo gli occhi chiusi, Harry colse questa sensazione. Poteva percepire la forte riluttanza in ogni movimento che la mano di Louis eseguiva.

Il liscio aveva paura di svegliare Harry, tanto che le sue mani tremavano leggermente ogni volta che spingeva via la sua frangia

Lentamente ma gradualmente, il battito cardiaco del riccio aumentò. Le sue mani si contrassero una volta, e si avvicinò, appoggiandosi al tocco di Louis. Ciò si ritorse, tuttavia, poiché la mano dell'altro si ritirò rapidamente. Harry allora si rilassò, mantenendo vivo l'atto di dormire.

Louis non mosse un muscolo dopo aver visto il più piccolo muoversi. L'ultima cosa che voleva fare era svegliarlo, così rimasero in silenzio per minuti. Harry pensava che il liscio si sarebbe tenuto per sé per il resto della notte, quindi riportò la sua attenzione sul tentativo di dormire.

"Mi dispiace." Le parole erano a malapena un sussurro e giunsero senza preavviso. Sembrava quasi che Louis stesse parlando da solo.

Harry intento rimase immobile e silenzioso.

"...Non ho mai avuto intenzione di trascinarti nella mia vita..."

Louis inalò tutto ciò che poteva. Il minore sentì il petto sollevarsi. Poteva praticamente sentire il cipiglio nella sua voce.

"So di essere insopportabile. So di essere una causa persa. So che lo sai anche tu... Eppure mi sei affianco, ancora."

Si fermò un attimo, poi riprese a parlare. La sua voce era un lieve tremore.

"Quindi grazie."

Il liscio non aveva più niente da dire dopo. Posò la guancia sulla sommità della testa di Harry e rimase immobile, cercando di non svegliarlo.

Ma il riccio ora non riusciva ad addormentarsi.

Deglutì puoi una volta, sperando di liberarsi del nodo alla gola mentre le parole di Louis lo perseguitavano e si ripetevano più e più volte nella sua mente.

In Another Life || l. s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora