Branco

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Louis sbadiglia, stiracchiandosi, prima di aprire definitivamente gli occhi. Si sente ancora assonnato e, solo quando decide di uscire fuori dalla tenda, si rende conto di quanto ancora sia effettivamente presto. A breve sarebbe incominciata l'alba e infatti non si sorprende del silenzio che avvolge il rifugio. Invece di ritornare a dormire, si avvicina al fuoco, posto abbastanza lontano dalle tende per evitare qualsiasi incidente e si siede su uno dei tronchi usati come sedie, riscaldandosi. Non sobbalza quando in lontananza qualcuno esce dalle tende, ma sposta incuriosito lo sguardo su Max che si avvicina a lui con espressione tranquilla e affabile.

"Posso?" Domanda a bassa voce l'uomo più grande e si siede solo quando l'Alpha gli dà il consenso. Si avvicina anche lui al fuoco mentre cerca di non dare fastidio al ragazzo che sembra ancora intorpidito dal sonno.

Il cinguettio degli uccelli rendeva l'atmosfera tranquilla e Louis, guardando il bosco, per un attimo si illude di essere al sicuro. Erano ormai passati anni da quando si era sentito realmente protetto, e sapeva che ci sarebbe voluto tempo affinché potesse essere davvero di nuovo al sicuro. Nella mangione dei Payne aveva avuto un assaggio di calma e quiete, di un posto in grado di poter essere chiamato casa, ma senza il Delta non era mai riuscito a definirla realmente come tale. Harry era colui che illuminava le sue giornate e ciò che gli permetteva di andare avanti, avendo come unico obiettivo quello di proteggerlo. Forse era quella la loro reale differenza: per lui il più piccolo rappresentava tutto il suo mondo, mentre lui per Harry era una delle tante persone che lo circondavano e che doveva difendere.

"Rischio la carotide se ti faccio una domanda?" Max accenna con un sorriso scherzoso, guardandolo con curiosità e ottiene in risposta un sorriso divertito e gentile che lo invoglia a continuare. "Harry ieri ha parlato a me e a Eleonor della vostra casa e volevo assicurarmi che non fosse un problema per voi accogliere la mia famiglia." Si assicura di chiedere, sapendo quanto quello significasse nel loro mondo: entrare in quella casa valeva a dire entrare inevitabilmente a far parte nel loro branco.

"Credo che Harry ne abbia già parlato anche con Liam, ma ti assicuro che sarete accolti a braccia aperte." Louis lo rassicura, provando estrema comprensione per l'uomo che, era evidente, temeva per le sorti di sua figlia e della sua compagna. "Rebe sarà circondata da bambini della sua età e verrà istruita dalla sorella di Harry e da quelle di Niall. Anche tu ed Eleanor troverete un posto per voi, la mangione è grande e siamo una grande famiglia. Nessuno viene lasciato indietro." Afferma con convinzione, vedendo le spalle di Max rilassarsi visibilmente alle sue parole.

"Su questo non ho nessun dubbio. Harry ci ha spesso parlato con affetto della tua famiglia e del modo in cui il suo vecchio branco lo trattava." Accenna, accendendo inevitabilmente la curiosità in Louis che, anche se non voleva ammetterlo, percepisce un minimo di gioia a quella rivelazione. "E non è riuscito a nascondere il dolore per il fatto che, assieme alla sua famiglia e Lottie, abbia dovuto allontanarsi dal vostro villaggio a causa dei cacciatori che erano sulle sue tracce." Sospira con sincero dispiacere, osservando il fuoco davanti a sé. Doveva la vita a quel ragazzo che li aveva accolti senza alcun tentennamento nel vederli da soli e impauriti, inoltre non avrebbe mai finito di ringraziarlo per il modo in cui trattava con amore e affetto la sua bambina. "Anche se, a essere sincero, non riesco davvero a immaginare Harry in panni diversi di quelli che ha ora. Sembra così...chiuso. Riesco a vedere la sua essenza solo quando Rebe è nei paraggi, ma per il resto ha sempre quella scia di malinconia e paura che nasconde fin troppo bene." Rivela, riportando la sua attenzione sull'Alpha che era rimasto in silenzio per non interromperlo.

Louis corruccia lo sguardo a quelle ultime parole dato che non ci aveva assolutamente fatto caso. Poteva dire con assoluta certezza che Harry si portava dietro una forte rabbia e determinazione: nelle parole di Max  poteva anche capire la malinconia, ma non di certo la paura. "Credo di non aver mai davvero visto Harry terrorizzato da qualcosa." Louis scuote il capo, dando un profondo sospiro. "Quando eravamo due bambini, faceva molto affidamento su di me, ma non mi ha mai mostrato di essere spaventato. Forse solo quando abbiamo capito che fosse arrivato il momento di separarci." Ricorda ancora quegli occhi verdi velati dalle lacrime quando i loro genitori li avevano messi al corrente della loro decisione, il modo in cui il corpo del minore sembrava ancora più piccolo a causa della sofferenza che non aveva espresso a voce. Aveva troppa stima nei confronti dei coniugi Tomlinson e nei suoi genitori per poterli contraddire, nonostante tutto.

The last one with violet eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora