Cuori spezzati

1.2K 70 0
                                    

Louis guarda i due ragazzi, stringendo con forza il manico della pala nel tentativo di scaricare la tensione e il nervosismo in quella stretta. Osserva poi gli occhi spalancati del Delta che si sottrae senza indugi dalla presa del cacciatore, ignorando totalmente quest'ultimo per dedicare alla sua soulmate tutta la sua attenzione, preoccupato di una sua possibile reazione. L'Alpha però prende un respiro profondo, passandosi due dita sul ponte del naso. In un momento diverso, avrebbe decisamente alzato la voce contro Harry per avere delle spiegazioni per quella situazione a dir poco fraintendibile, ma in quel momento non poteva.

Non quando Niall e Liam si stavano avvicinando con il corpo di Max.

I due Beta erano evidentemente sconvolti: il biondo aveva due occhi colmi di lacrime mentre Liam reggeva tra le braccia il corpo del padre di Rebe, lo sguardo che si posa immediatamente sul proprio Alpha in cerca di supporto e indicazioni.

"Me ne occupo io, voi due avete qualcosa da risolvere." Louis si sente in dovere di rassicurare Harry, nonostante tutto. Percepiva il petto in tumulto a causa di ciò che aveva visto e sentito, ma non riusciva a essere indifferente agli occhi lucidi del suo compagno puntati sul corpo senza vita che era trasportato da Liam. Avrebbe avuto tutto il tempo per ottenere risposte

Harry deglutisce e annuisce debolmente, stringendosi nelle spalle. Osserva la schiena del maggiore allontanarsi e percepisce il suo cuore stringersi nel rendersi conto quanto, a distanza di anni, riesca ancora a ferirlo nonostante Louis non si meriti nulla del genere. L'unica cosa su cui erano sempre stati sicuri era il loro amore reciproco e il solo pensiero che il maggiore potesse avere dei dubbi a riguardo, lo stava uccidendo.

"Darren...io vorrei davvero sapere cosa dirti." Harry sospira, passandosi una mano fra i capelli, esausto. Doveva chiarire quella situazione il prima possibile, perché doveva assicurarsi dello stato di Rebe e confrontarsi con Louis. "Ho capito che tu fossi diverso dagli altri cacciatori dal primo istante e non ho visto in te un briciolo di cattiveria, mai." Il licantropo è sincero mentre parla e osserva gli occhi di Darren cercando di essere il più chiaro e sincero possibile, senza essere troppo duro. Nonostante tutto, quell'uomo non meritava di essere trattato male. "Il bacio mancato di cui parli, era perché ti eri ubriacato nel mio locale dopo una lite con tuo padre. Ricordo ogni istante di quella sera perché è stata la prima volta che ho davvero sentito il mio lupo e il mio cuore terrorizzati. E, mi dispiace davvero Darren, non perché io desiderassi ricevere quel bacio." Sospira, osservando gli occhi del cacciatore feriti a quella confessione. "Sono passati quattro anni da quando ho visto per l'ultima volta Louis, ma devi credermi se tutto il mio amore e il mio essere appartengono a lui." Ammette, percependo gli occhi lucidi per l'amore totalizzante che percepisce per quel dannato Alpha e che per tutto quel tempo aveva dovuto sopprimere. Lui e Louis in quegli anni erano cresciuti divisi, diventando forse persino degli estranei tra loro, ma sarebbe appartenuto per sempre a lui e viceversa. "E non è perchè sono costretto dal nostro legame di Soulmate, credo sia l'unica cosa su cui il mio cuore e il mio lupo riescano ad andare d'accordo." Sforza un sorriso, stringendosi appena a se. "Mi dispiace aver inconsapevolmente alimentato i tuoi sentimenti o di averti illuso, ma devi credermi che da parte mia non c'è stata alcuna malizia. Ti voglio bene e mi fido di te, altrimenti non ti avrei neanche fatto avvicinare al mio branco." Mormora con sincero dispiacere, osservando il cacciatore.

Darren resta in silenzio per un po', metabolizzando il tutto. Ricordava perfettamente il loro primo incontro, il modo in cui Harry gli era letteralmente caduto addosso con una scatola piena zeppa di bevande alcoliche che erano inevitabilmente finite a terra, rompendosi. Ricordava ancora il modo in cui i suoi occhi verdi si erano spalancati per l'urto prima di assottigliarsi per il nervosismo e iniziare a imprecare contro sé stesso, scusandosi e scomparendo all'interno del locale, posto all'isolato di fronte, per recuperare qualcosa per pulire il macello che aveva creato. Darren aveva osservato come un pesce lesso la sua figura muoversi a suo agio in mezzo alla gente e il cuore battere quando Harry gli aveva offerto un drink per sdebitarsi. La loro amicizia era nata e cresciuta proprio all'interno di quel locale, dove aveva poi legato anche con Lottie e Zayn. Serra le labbra, sentendosi un fottuto stupido e deglutisce, distogliendo lo sguardo non riuscendo a non sentirsi patetico nell'aver passato quei tre anni a sperare in un qualcosa che, adesso era evidente, non sarebbe mai accaduto.

"Hei." Harry lo richiama, posando dolcemente una mano sul suo braccio, osservando i suoi occhi addolorati con una stretta al cuore. "Non mi allontanerò per questo e sono sicuro che prima o poi troverai la persona adatta a te. Hai un buon cuore e te lo meriti." Sussurra abbracciandolo e sospira di sollievo nel non sentirlo teso e rigido nella sua stretta, nonostante tutto quello che si era sentito dire.

Darren annuisce, rivolgendogli un debole sorriso quando si stacca, facendo un passo indietro sentendo inevitabilmente il bisogno di non stargli vicino. "Vado a dare una mano agli altri, tu perché non vai da Rebe?" Propone, osservando il riccio annuire prima di fargli un sorriso poco convinto e allontanarsi.

La sua espressione crolla inevitabilmente e le spalle gli si incurvano nel percepire il suo cuore sanguinare.





Harry ci mette un po' a far notare la sua presenza a Lottie e Rebe. Era rimasto nascosto dietro un albero, intento a osservarle: la bambina era da poco uscita dal lago e Lottie le aveva messo un asciugamano sul corpicino per non farla prendere freddo e la stava asciugando con attenzione.

E' proprio Rebe a rendersi conto della presenza del Delta. Sbatte gli occhi grigi, dalle ciglia ancora bagnate per le lacrime, e allunga piano una mano verso di lui. Harry non perde tempo ad avvicinarsi a lei per prenderla in braccio, attento a non far cadere l'asciugamano e stringendola a se, mentre la piccola poggia la testa dai capelli ancora umidi contro la sua spalla.

"Non ha detto una parola..." Lottie mormora, accarezzando piano la guancia della bambina prima di osservare il Delta che la guarda preoccupato nel vedere gli occhi della sua Beta così arrossati e vuoti. Sembrava di essere tornato indietro nel tempo, al dolore che avevano provato e alla frustrazione di essere inutili e completamente inermi di fronte alla morte.

"Hei, piccolina." Harry le bacia la fronte, ottenendo l'attenzione della bambina che lo guarda in silenzio, stringendosi maggiormente a lui. "La mamma sta bene. Ha bisogno di un po' di riposo, ma domani potrai vederla, va bene?" Le confida come se fosse un segreto, ottenendo una piccola smorfia che tenta di essere un sorriso, prima che annuisca con un po' più di sicurezza. Dio, era uno strazio vederla così spenta quando era solita sprigionare allegria e gioia da ogni singolo poro.

"Posso dormire con te?..." Rebe mormora con voce rotta e rauca per il pianto, nascondendo il volto nel collo di Harry dato che è evidentemente provata. Stringe con incredibile affetto il corpicino della Beta contro di se, poggiando la tempia sul suo capo, passandole dolcemente una mano contro la schiena.

"Ma certo bambolina, adesso va con Lottie per metterti qualcosa di comodo e poi vieni da me, così andiamo nella tenda e ci coccoliamo." Le sorride, ottenendo finalmente un debole sorriso dalla piccola. Rebe si stropiccia piano gli occhi prima di ritornare tra le braccia della donna.

I due amici si scambiano uno sguardo che vale più di mille parole e Harry stringe una mano sulla spalla di Lottie, baciandole la tempia prima di ritornare indietro, nascondendo il dolore a quegli occhi troppo giovani che adesso avevano solo bisogno di tranquillità.

The last one with violet eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora