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Fra una settimana dovrei partorire, sperando che questa piccola peste si decida ad uscire.
Dopo aver saputo che fosse un maschio abbiamo fatto non so quanto shopping per lui, passando da tutine e scarpette, inutile dirvi che Kylian abbia scelto le migliori marche per il primogenito.

Adesso io e Fayza siamo in uno dei tanti negozi a comprare le ultime cose che mancano prima del parto.
"Tesoro guarda questo" mi fa vedere un body piccolissimo.
"Ne ho già molti, ma questo sarebbe perfetto per quando nasce" ammetto sentendo il tessuto.
"Non vedo l'ora che accada" dice entusiasta.
"Non dirlo a me, sto scoppiando"
"Però la forma della pancia è cambiata, vuol dire che pian piano si sta posizionando"
"Ho una paura tremenda" confesso guardandola.
"È normale, ma andrà tutto bene e in più hai mio figlio che ti starà accanto in qualsiasi momento" mi consola.

Siamo venute a far merenda nella mia pasticceria preferita
"Oddio che buono" do un morso al bignè.
"Da quanto non ne mangiavo uno" esclama mia suocera.
"Vorrei poter dire lo stesso, ma almeno una volta a settimana mi tolgo questo sfizio, sai com'è Kylian non vuole che esageri con i dolci per il bambino" alzo gli occhi al cielo per l'ultima frase e continuo a mangiare.
"Lo facevo paranoico, ma non fino a questo punto" scherza provocandomi una risata.

Sento vibrarmi il telefono nella tasca del giubbotto.
"Parli del diavolo..." dico mostrandole il nome del figlio sullo schermo.
- Piccola
- C-ciao

Rispondo con la bocca piena.
- Birbante! Che stai mangiando?
- Ehm... una gomma da masticare
- Lo sai vero che non sai mentire?
Lo sento ridacchiare
- Eh va bene, sto mangiando un bignè
- LO SAPEVO

Sento Achraf urlare.
- Adesso siete in due a controllarmi?
- Veramente in tre
Si aggiunge Ney.
- No Ney tu sei dalla mia parte
- Sempre piccola
Mi chiama sempre così per far ingelosire il mio ragazzo e infatti...
- Ehm okay allora ci vediamo dopo a casa

Mi riattacca non dandomi il tempo di rispondere.
Stacco il telefono dall'orecchio, sicuramente con un'espressione incredula sul volto.
Non capisco come faccia ad essere così geloso di uno dei suoi migliori amici, lo conosce da anni cazzo, ma anche se fosse cosa c'entro io?
Ogni tanto non lo capisco proprio, so che è sotto stress in questo periodo, perché tutte le riviste francesi parlano di lui e di come dopo la Champions non sia più il campione di prima.

[...]

Sto scrivendo il finale del romanzo, dato che con la nascita del bambino non avrò tempo di farlo.
Sento chiudersi la porta con violenza, facendomi fare un balzo.

"Ciao" lo saluto.
"Ciao" lui neanche mi guarda.
"Posso sapere cosa ti prende?"
"Niente" si siede sul divano accendendo la tv.
"Ma a me sembra proprio di sì" insisto.
"Cosa vuoi che ti dica? Mh vediamo... parto dal fatto che tu abbia fatto innamorare mio fratello oppure che tu abbia fatto lo stesso con il mio migliore amico? Vuoi parlarne? Parliamone" sbotta voltandosi.

Sento il sangue ribollirmi nelle vene.
"Cosa avrei fatto io?" inizio ad urlare.
"Hai sentito proprio bene"
"Stai impazzendo Kylian" scuoto la testa non credendo alle mie orecchie.
"Hai la minima idea di cosa significhi realmente amare? Come puoi anche solo pensare una cosa del genere su di loro?
E poi anche se fosse come dici te, che colpa ne avrei io? Sentiamo " sbotto.
"Tu... con quel modo di fare sempre dolce e gentile, solo per provarci con quelli a me cari" urla

Io non lo riconosco più, queste parole feriscono più di una lama tagliente.
"C-cosa hai detto? Sta per nascere nostro figlio, abbiamo una casa tutta nostra e fra poco ci sposiamo, come cazzo ti permetti di dire una cosa del genere" trattengo le lacrime che tentano di scivolare sul mio viso.
Lui si dev'essere reso conto di aver toccato il fondo, perché vedo i suoi occhi spengersi.
"Scusami..." sussurra sull'orlo del pianto.
Mi alzo di scatto, voglio uscire di qui.
"Ti prego aspet-" mi afferra il braccio.
"Non mi toccare" le lacrime ormai percorrono il mio viso, corro in camera e mi ci chiudo dentro, scoppiando in un pianto liberatorio.

[...]

Kylian's pov

Sono un uomo di merda, le ho urlato cose che neanche lontanamente penso, perché ero accecato dalla gelosia e dalla rabbia.
Ho una pressione addosso da tutti, vogliono di più da me, ma io voglio concentrarmi sulla mia famiglia, più di ogni altra cosa.

Si è chiusa dentro e giustamente non mi vuole aprire.
Sono seduto in terra davanti alla porta e la sento piangere, mi sento un tale stronzo.

ICI C'EST PARIS Kylian MbappéDove le storie prendono vita. Scoprilo ora