Capitolo 5

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Oggi è venerdì, vado a casa di Raven.

Un paio di volte mi era venuta la tentazione di annullare tutto e star da solo a casa, però in fondo vorrei anche conoscere nuove persone.

Al di fuori di Abby non ho mai avuto amici, quindi per me è un cambiamento enorme.

Mi spaventa il cambiamento, ma è necessario per crescere.

Come le persone cambiano il proprio aspetto col passare degli anni, si cambia anche all'interno.

La scuola è già finita, è passata abbastanza veloce.

Io e Raven siamo sul pullman per andare a casa sua.

Sono dal lato del finestrino, mentre lui è alla mia sinistra.

Mi giro verso il biondo per vedere cosa fa.

Sta chattando con Ellie. Si staranno dicendo qualcosa di divertente: non fa altro che ridere.

Fortunatamente ha capito subito che mi dà fastidio la gente che urla, soprattutto nei posti affollati; quindi non attira l'attenzione quando ride.

Pensando a lui, mi vengono in mente i suoi due migliori amici: Ellie e Liam.

Liam non fa altro che urlare, però è molto dolce.

Non ci ho ancora parlato da solo, però secondo me nasconde un lato della personalità: è troppo estroverso per essere una farfalla sociale.

Ellie invece è quella che parla più piano del trio. Sembra fredda tutto il tempo, poi quando io o Raven le parliamo, si addolcisce di botto.

Non ho ancora visto Liam ed Ellie assieme, solo in classi diverse. Oggi sarà la prima volta.

Con la rossa ho parlato spesso di scuola e della sua ragazza, Vanilla. A quanto ho capito verrà anche lei alla festa.

Ellie sembra molto disposta a chiacchierare, ma non so i suoi hobby o i suoi gusti.

Anche se sto legando con loro tre, mi sento comunque un estraneo. Hanno un'intesa così forte che batte pure la mia con Abby, e poi capita spesso che rimango zitto ad ascoltare quello che dicono, senza capirci un'acca.

Li conosco da solo due settimane, quindi è normale che non conosca le cose di cui parlano e che non mi includano nei discorsi.

Almeno credo.

Raven schiocca le dita di fronte al mio naso, facendomi rinvenire.

"Hey, ci sei?" mi guarda divertito.

Ha le pupille molto allargate.

"Sì, scusa" rido imbarazzato.

"Mi stavi fissando con occhi persi, pensavo mi dovessi dire qualcosa di importante"

"Ah, no, no!" mi metto a ridere.

Lo vedo ancora più confuso.

Non ci credo.

"Mi ero solo incantato!" continuo.

L'ho fissato per tutto questo tempo e non me n'ero neanche accorto.

Ora penserà che sono un cazzo di maniaco.

Che figura di merda!

Abbasso la testa e una vampata di calore mi coglie alla sprovvista.

Cazzo, sono arrossito.

Di male in peggio.

Rimaniamo in silenzio entrambi per tutto il resto del viaggio.

those icy eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora