Capitolo 22

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Le lezioni sono finite da poco.

Meno male, la prof di Italiano ci ha messo una verifica a sorpresa perché la classe non stava zitta.

Inizialmente mi stava simpatica, ma è stronza come poche.

Continua ad assegnarci montagne di compiti, come se le altre materie non esistessero.

E poi fa un sacco di favoritismi.

Adora alla follia Ellie, mentre non capisco se ho con lei una sorta di guerra in corso o sono il suo preferito. Mi dà voti altissimi per nessun motivo, però mi dà il doppio di compiti degli altri.

Ho dovuto ricorrere all'aiuto di Ellie e Raven per finirli, perché erano troppi.

Va beh, voglio tornare a casa.

Poi, dopo quello che è successo in mensa, mi sento ancora imbarazzato.

Quello che Ellie e Liam hanno fatto di fronte a Raven è stato da stronzi, però almeno non hanno rivelato chi è il ragazzo che mi piace.

Sono indeciso su cosa fare.

Non so se dichiararmi e provare il tutto per tutto, oppure essere cauto come prima.

Sta ancora scoprendo questo suo lato di sé, quindi è meglio aspettare.

Però, se mi mettessi con lui, potrei aiutarlo meglio a capire cosa prova.

Non voglio essere invasivo, però.

E poi, bisessuale o meno, rimane comunque lo stesso Raven di ieri.

Devo parlarne con qualcuno.

Potrei chiedere a Mrs. Elizabeth. Ha tanti anni, la sua esperienza di vita se l'è fatta. Magari potrebbe darmi qualche consiglio.

Quando scendo dal pullman, mi dirigo verso casa sua.

Non è molto distante: la vedo da qui.

Spero si ricordi di me, non passo da lei dai primi di dicembre.

Intanto che raggiungo la casa, mi metto il promemoria di chiamare mia zia.

Volevo farlo subito, ma coi compiti non sono riuscito a trovare del tempo libero.

Lo faccio quando finisco di parlare con Mrs. Elizabeth.

Ecco casa sua.

Mi avvicino alla porta e busso.

"Mrs. Elizabeth? Sono Josh! Si ricorda di me?" spero sia in casa.

Poco dopo si apre e vedo la vecchia, coi suoi soliti vestiti eleganti e vintage.

Ogni volta che la visito, mi sembra di tornare indietro nel tempo di quarant'anni.

"Josh, tesoro! Ciao! Ovvio, che mi ricordo di te! Sarò vecchia, ma il cervello non mi abbandona" come mi riconosce mi dà un abbraccio e due baci sulle guance.

I suoi abbracci sono particolari: sono leggeri, ma riescono a trasmettere l'affetto di un abbraccio di Raven.

"Prego, entra. Ti preparo subito del tè" come mi accoglie in casa, si dirige in cucina.

"Non si preoccupi, non voglio essere di disturbo"

"Giovanotto, te l'ho già detto l'ultima volta che non dai disturbo! Sono più che felice di averti attorno! Aspetta giusto qualche minuto e sono tutta per te"

Come al solito, mi proibisce di stare in cucina.

Non penso che lo faccia perché non vuole che veda la stanza, ma più perché non vuole che io faccia lo schiavo e la aiuti a preparare il tè.

those icy eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora