Capitolo 2

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Nuovo giorno, nuova merda.

Oggi parto con Italiano, spero di capire almeno un minimo di grammatica.

"Scusi, sa dov'è la classe di Italiano? Sono del quarto anno" chiedo ad un bidello.

"Guarda, ragazzo: è al terzo piano tutto in fondo. Per arrivarci prendi la scala qui di fianco" mi risponde gentile.

"Grazie mille" rispondo sorridendo, incamminandomi verso le scale.

"Ciao" sento una voce femminile da dietro.

Mi giro e vedo la rossa di ieri.

Perfetto, mi sono già dimenticato il suo nome.

È vestita uguale a ieri, solo che non ha la felpa.

Ha la faccia seria, ma i suoi occhi sembrano più gentili. Quasi più caldi.

Ieri non l'avevo mai guardata in faccia. Ora che noto ha un lieve eyeliner per allungare gli occhi verdi. Sono molto grandi e luminosi.

"Ciao, anche tu sei nel corso di Italiano?" le chiedo.

"Sì" risponde, quasi gentile.

"Sei da sola in banco? Magari ci possiamo mettere vicini: non ho ancora parlato con nessuno a parte te" le chiedo.

Ora, palesemente, mi sbotta in faccia.

"No, son da sola. A me va bene"

Non me l'aspettavo.

"Farò anche la stronza con tutti, ma anch'io ho un cuore" ridacchia.

Avrà notato la mia faccia confusa.

"Semplicemente mi sembri simpatico, e poi Raven e Liam mi han detto che dovrei andarci un po' più piano con te" continua.

Dovrei prenderlo come insulto o come complimento?

Arriviamo nella classe di Italiano e ci mettiamo in seconda fila.

"Se ci vuoi provare con me, dimenticatelo: sono lesbica" mi dice.

"Ah, non ti preoccupare, io sono gay" le rispondo.

"Oddio, scusami! Pensavo che volessi provarci con me. Di solito se dei ragazzi fanno i gentili e simpatici lo fanno solo per rimorchiarmi. Tutti mi vedono come una gnocca assurda e non capisco perché"

In effetti, obiettivamente, è proprio figa: anche se non ha un seno abbondante, compensa col lato B. Poi ha anche il viso molto aggraziato, proporzionato col corpo.

Prendo il libro di grammatica, quando mi ricordo qualcosa di importante.

"Avevamo compiti, per oggi?" le chiedo, preoccupato.

Perché non riesco a ricordarmi come si chiama?

"No, però ce li abbiamo per domani. È una ricerca sui modi di dire in Italia" mi risponde.

"Oh ok, grazie" tiro un sospiro di sollievo.

In sua presenza sono molto meno in ansia rispetto a ieri.

"Buongiorno, ragazzi! Siete solo voi due, oggi?" entra l'insegnante d'Italiano.

È sulla sessantina, coi capelli brizzolati e dei grandi occhi neri. È vestita con dei jeans chiari e una camicia bianca. Le scarpe sono dei mocassini color crema.

Si chiama Lavinia ed è italo-americana.

"Non lo sappiamo" rispondo.

"Oh, non fa niente. Tanto, da otto quali siete a due non è un grande cambiamento" si mette a ridacchiare, mentre prepara la scrivania per la lezione.

those icy eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora