Capitolo 10

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È novembre, tra un mese iniziano le vacanze di Natale.

Finalmente.

È appena passata la settimana di vacanza per la Festa del Ringraziamento, l'ho passata tutto il tempo a giocare in chiamata con Raven, Liam o Ellie.

È passato circa un mese da quando ho ripreso le emozioni.

Certo, non sarò la persona più felice di questo pianeta, ma mi sento meglio.

Ho finalmente dei nuovi amici, dopo tanto tempo che non avevo nessuno a parte Abby.

Con lei sono tornato nel classico periodo in cui non ci parliamo.

Tra due settimane ricominceremo a vederci, ne sono sicuro.

Con Ellie mi diverto a fare dei discorsi profondi. Capita spesso che parliamo fino a tarda notte riguardo al fatto che lei, anche se è una persona molto affettuosa, è molto fredda; io sono l'opposto.

Faccio tante ripetizioni a Raven e Liam nelle materie in comune, per aiutarli.

Raven ha un carattere veramente curioso: con Liam ed Ellie diventa uno scalmanato e urla tutto il tempo, mentre con me è molto più calmo e gentile.

Non ho capito perché fa questa cosa, ma non me ne lamento.

Gli ho anche fatto conoscere Abby, sono molto affini di carattere.

A furia di fargli ripetizioni ho scoperto che Raven fa tanta fatica a scuola perché è nel team di nuoto, al momento è anche tra i migliori.

Gli ho promesso che sarei andato a vederlo ad una gara, un giorno.

Stessa cosa per Liam con danza.

Con lui non sono mai stato solo, ma so che non ha dei genitori proprio meravigliosi, fa teatro e ha origini irlandesi.

Sono sul letto a guardare i video di uno streamer italiano, per allenarmi con la lingua.

Ogni tanto dice qualche parola in dialetto e non capisco niente.

Mio padre entra in camera di botto.

Tolgo le cuffie.

"Hai qualcosa da fare?" mi chiede.

Mi sta parlando?

Ma che cazzo?

Dopo tre anni di silenzio mi chiede se sono libero.

Meglio se non faccio il minchione e gli rispondo.

Scuoto la testa.

"Bene. Vestiti che voglio portarti da una persona. Ti aspetto in macchina" mi dice.

Da chi mi vuole portare?

A farmi uccidere in un campo anti-gay?

Heh, ne sarebbe capace.

Mi metto i primi vestiti che ho trovato e lo raggiungo sul suv.

Il sole sta calando, è sera.

Non me n'ero accorto.

Accende la macchina e parte velocemente.

E Noah? Lo lascia da solo in casa?

Non l'ha mai fatto.

Dev'essere una cosa veramente importante.

"So che sei confuso. Adesso ti spiego" dice con tono serio.

Mi sale l'ansia.

"So che per quasi quattro anni ti ho sempre trattato male per il tuo essere gay. Voglio cambiare questa cosa"

those icy eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora