Capitolo 3 - delusione o verità

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*Taehyung pov*

Stavo tranquillamente montando un cavallo della scuderia del Signor Min: stavo galoppando in un grande prato verde, decorato con fiori di ogni tipo, e con alberi sontuosi che coprivano leggermente il sole splendente.

Mi sentivo libero. Era una sensazione che non provavo da un sacco di tempo, una sensazione particolare che non tutti possono capire ma che, invece, fa parte di me, della mia vita.

Questo avvenimento mi riportò a quando avevo sei anni. Era da poco tempo che avevo cominciato a trottare e galoppare. Solitamente, i bambini sotto i sei anni non potevano salire a cavallo, ma essendo che le bestie erano di propietà di mio padre, aveva deciso di insegnarmi sin da subito a montare quelle favolose creature.

Mi ricordo ancora il pony che mi aveva fatto da maestro. Il suo manto era baio, marrone con i crini neri, era bassino ma io lo vedevo gigante con gli occhi di un bambino.
Con lui avevo fatto il primo passo, il primo trotto, il primo galoppo e le prime cadute.

Con il tempo, mio padre mi aveva regalato un altro cavallo, che mi avrebbe accompagnato nelle mie prime gare di salto ostacoli.
Nonostante fossi molto piccolo, tutti mi dicevano che avevo talento da vendere.
Volevo diventare un campione.

Ma poi, a causa dei debiti, mio padre era stato costretto a vendere tutto.
E il sogno di quel piccolo bambino andò in frantumi.

"Ehi Tae, prova a battermi!" Sentii una voce femminile dietro di me, che mi concentrò nuovamente su quello che stavo facendo.

Mentre il mio cavallo continuava a galoppare, ruotai leggermente il capo e vidi proprio lei: Minseo.

La ragazza stava galoppando dietro di me con il suo bellissimo Pegaso: era senza casco e il vento le scompigliava i lunghi capelli biondi; era vestita divinamente, come al solito d'altronde; gli stivali neri riflettevano la luce del sole, abbagliandomi, così come il cuoio lucido dei finimenti del suo cavallo.

Minseo chiese a Pegaso di aumentare l'andatura, superandomi.

"Vediamo quello che sai fare!" Esclamò lei ridendo, per poi lanciarmi uno sguardo di sfida.

Non mi tirai indietro. Diedi una leggera gambata al cavallo, che aumentò notevolmente l'andatura.
Quel campo sembrava infinito, e galoppare insieme a Minseo pareva un sogno.

Un bellissimo sogno.

"Tae, Taehyung!"

Mi svegliai, senza bisogno di sbarrare gli occhi perché stavo letteralmente sognando a occhi aperti.

Ero seduto ad un tavolo della mensa insieme ai miei due migliori amici: Jungkook e Jimin.

"Cazzo amico, riprenditi" sbuffò Jimin, passandomi una mando davanti alla faccia.

Scrollai la testa e mi picchiettai la fronte con la mano destra.

Ora mi ricordo! Eravamo andati in mensa per mangiare, ma quando mi sono seduto al tavolo, la figura di Minseo mi è comparsa davanti. Da quel momento il mio cervello aveva cominciato a fantasticare su di lei.

Incredibile.

"Terra chiama Taehyung" aggiunse Jungkook, sbuffando.

"Scusate ragazzi, dicevate?" Domandai io, grattandomi nervosamente la nuca.

"Ma come fa a piacerti quella ragazza? Voglio dire, fisicamente è stupenda ma ha davvero un carattere di merda" disse Jimin, afferrando le bacchette di acciaio tra le mani per mangiare ciò che aveva messo nel vassoio.

"Non è davvero così. So che c'è una persona buona dentro di lei" dissi, quasi con un sospiro, come se più che pensarlo, ci sperassi.

"Che cazzata. È solo una ricca snob. Dimenticatela. Ci sono tante ragazze bellissime e umili che vorrebbero uscire con te" disse Jungkook, dandomi una pacca sulla schiena.

𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙍𝙞𝙙𝙚𝙧 || ᴋɪᴍ ᴛᴀᴇʜʏᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora