Capitolo 9 - Lezione di danza

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*Sarang pov*

"Signorina Jung?" Domandò improvvisamente l'insegnante, e io dovetti ritornare alla realtà.
"Mi scusi professoressa" dissi, scrollando il capo per togliermi dalla mente tutti quei pensieri che mi giravano intorno dalla sera precedente.

Quella bellissima sera in cui Min Yoongi mi aveva baciata.

Sin da piccola avevo avuto una cotta per il migliore amico di mia sorella, ma me lo ero tenuto sempre per me per la paura che Minseo potesse prendermi in giro.

Tuttavia, ultimamente Yoongi sembrava essere interessato a me. Non sapevo che cosa gli avesse fatto cambiare idea tanto repentinamente, e soprattutto non sapevo se i suoi sentimenti fossero reali.

Avrei dovuto parlargli, ma ero troppo timida per iniziare quell'argomento così delicato e ancora sconosciuto ai miei occhi. Ero priva di esperienza, non sapevo come funzionasse l'amore.

Tutte quelle emozioni che mi aveva fatto provare in questi giorni, non le avevo mai provate per nessuno.

Il mio carattere timido, non mi aveva mai permesso di fare amicizia, nè con ragazze e tantomeno con ragazzi.

Ero sola.

Ma alla fine mi andava bene così: sapevo che molte persone soffrivano a causa di un'idea sbagliata che si erano fatti su chi li circondava; io, invece, potevo essere solo delusa da me stessa, ma non dagli altri.

Ma qualcosa stava cambiando, e la causa di questo cambiamento era proprio quel ragazzo dai capelli lunghi e neri con sguardo serio ma furbo.

E chissà se Minseo avesse ragione...

Speravo proprio di no.
Speravo che Yoongi volesse qualcosa di serio con me, non volevo rimanerci male.
Tuttavia, era vero che il ragazzo si era sempre circondato di donne, avendo così l'imbarazzo della scelta su chi portare a letto.

Magari era cambiato...

"Certo, come no. Cambia proprio per te, Sarang" pensai, abbassando il volto per guardare le mie mani che si contorcevano per via del nervoso.

La campanella suonò, segnando finalmente il termine delle lezioni.

Afferrai il mio zaino, me lo misi sulle spalle e dopo aver aspettato che la folla di studenti uscisse dall'edificio, anch'io mi incamminai per andare a casa.

"Sarang" mi richiamò la professoressa.
Mi girai verso la mia insegnante e feci un leggero inchino del capo in segno di rispetto.
"Ti vedo distratta in questi giorni. Tutto bene?" Domandò la donna, avvicinandosi a me, per mostrarmi poi un'espressione dispiaciuta.

"È ovvio che non va tutto bene..." pensai, senza dare vita ai miei pensieri.

Lei era la professoressa di Coreano e Storia. Era la migliore: la più dolce, la più comprensiva, la più divertente e soprattutto la più 'umana'.

Se gli altri professori se ne fregavano altamente dei loro alunni e delle loro situazioni delicate, lei si preoccupava di guidarli a risolvere i loro problemi, come una madre.

"Sì, sto bene. La ringrazio. Mi dispiace di essermi distratta, non capiterà più" risposi, sorridendo alla donna più grande, che mi congedò con un sorriso e un leggero inchino.

Uscii dall'edificio, appena in tempo per raggiungere l'autobus che stava per partire.

I posti erano tutti occupati, o meglio, c'era un posto libero, ma era accanto a un ragazzo e io non me la sentii di sedermi accanto a lui.

"Signorina, si sieda" mi disse però l'autista, che chiuse le porte dell'autobus per partire.

Emisi un lungo sospiro, e mi sedetti accanto a quel ragazzo che si trovava vicino al finestrino, ma guardando meglio, vidi che accanto a lui c'era anche un'altra persona, una ragazzina.

𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙍𝙞𝙙𝙚𝙧 || ᴋɪᴍ ᴛᴀᴇʜʏᴜɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora