"Youngmi?"
Il ragazzo dai capelli neri era molto assonnato, ancora con gli occhi appiccicati e i capelli tutti spettinati, a petto nudo e con solo le mutande nere della Calvin Klein addosso, ma nel momento in cui vide le condizioni della sua amata, gli occhi gli si sbarrarono e la fece immediatamente entrare nell'alloggio per accoglierla tra le sue forti braccia.
Youngmi era letteralmente distrutta: indossava dei pantaloni della tuta e una felpa abbinata, molto semplice, da stare in casa; i suoi occhi erano rossi e gonfi a causa del pianto, così come le sue guance erano state bangnate dalle lacrime; le labbra erano gonfissime, anch'esse più rosse del solito, mentre il viso pallido testimoniava il fatto che fosse debole e senza forze.
"Piccola, che succede?" Domandò il corvino prendendola in braccio per poi sedersi sul divano insieme a lei.
La ragazza tremava e dalla sua bocca non uscirono parole. Non aveva idea di cosa dire, non aveva idea di come dirglielo.
Ma dirgli cosa?
"Ehi, calmati. Adesso ci riposiamo e domattina mi dici che cosa è successo" disse Jungkook, accarezzandole dolcemente le guance bagnate, così come i capelli sudati a causa dell'ansia e dell'agitazione.
Youngmi annuì, emanando un lungo sospiro, anche se tremolante, per cercare di darsi una calmata.
Adorava questo lato dolce e comprensivo di Jungkook, calmo e razionale, che le donava pace a tranquillità.
Ma nonostante il corvino cercasse di mostrarsi forte e tranquillo, dentro di sé un mucchio di insicurezze venirono a galla, con l'estrema paura che qualcuno avesse potuto farle de male psicologico, o peggio, che avesse cercato di allontanarla da lui.
Jungkook la sollevò tra le sue braccia, portandola in bagno per fare in modo che si lavasse il volto caldo ma pallido.
Dopo di che, la portò nella sua camera da letto e le diede una bottiglietta d'acqua in caso avesse avuto sete durante la notte."Grazie" disse lei con voce tremolante mentre si metteva sotto le lenzuola.
"Non devi ringraziarmi, io ci sarò sempre per te" rispose lui, raggiungendo la ragazza nel letto."Buonanotte Noona" disse lui, abbracciando completamente il corpo della ragazza che, ancora tremolante, cercò di godersi il più possibile quel momento.
***
La mattina seguente la sveglia di Jungkook suonò alle ore sette. Tuttavia, essendo sabato, non si trattava della sveglia per andare a scuola, bensì di quella per andare a correre.
Jungkook sbuffò, allungando un braccio per spegnere la musichetta fastidiosa senza mai staccarsi dal corpo della sua amata.
Ovviamente quella mattina non sarebbe andato a correre, doveva stare con lei per cercare di capire cosa fosse successo la sera precedente.E solo Dio poteva sapere quanto si sarebbe incazzato Jungkook se solo fosse venuto a conoscenza del fatto che qualcuno avesse cercato di farle del male o di allontanarla da lui.
La ragazza, che non aveva sentito il rumore della sveglia, stava beatamente dormendo: non tremava più, il viso era tornato ad essere di un colorito più acceso e le sue labbra si erano leggermente sgonfiate. Gli occhi, invece, erano ancora gonfi ma scavati nella parte più vicina alle guance.
"Youngmi, ehi" cercò di svegliarla Jungkook scrollandole delicatamente il braccio.
La ragazza aprì lentamente gli occhi e sorrise.
Finalmente.Il suo dolce sorriso fece scatenare una serie di farfalle nello stomaco di Jungkook, che a sua volta allungò i lati delle labbra per sorridere alla più grande.
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𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙍𝙞𝙙𝙚𝙧 || ᴋɪᴍ ᴛᴀᴇʜʏᴜɴɢ
Fanfiction[COMPLETA] Molte persone dimostrano la loro ricchezza attraverso gli oggetti che possiedono, altre la dimostrano attraverso la loro bontà d'animo, la loro ricchezza interiore. Minseo ero una giovane ragazza che faceva parte del primo gruppo. Lei pr...