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hyunjin pov:
ok forse sono stato un deficiente. pk nn gli ho chiesto o rivolto la parola!? ora pensa sia colpa sua. nn voglio. entrai in infermeria. «han. lee know ti vuole.» lui annuì, salutò Felix e andò da lino. «tutto ok?» «pk mi rivolgi la parola solo ora?» «scusa... ma è la regola: nn preoccuparti per un solo alunno.» dissi alzando un dito. «capito.» «lo so potrebbe nn sembrare una cosa vera ma lo è. nn voglio nn avere più a che fare con te, assolutamente. anzi amo averti intorno, se fosse per me ti starei sempre attaccato.» dissi abbassando la testa. nn ci crederei neanche io. «mi fido. tranquillo.» alzai lo sguardo vedendo il suo bellissimo sorriso. «sorridi di più per favore. anche in guerra tu sorridi. nessuno ti ammazzerà.» «lo prendo come un complimento» «ti bacerei se nn fosse che ci sia così tanta gente.» dissi senza volerlo veramente dirlo. lo dissi e basta. lui divenne un vero e proprio peperone. ma nn solo in viso ma anche per tutto il resto del corpo. io nn ero da meno. sentì il mio viso diventare rosso. «scusa. io... solo... guarisci presto.» e uscì. che ti prende hyunjin?! andai in camera mia e mi schiaffeggiai la faccia. «stupido stupido stupido.» «we che succede?» sentì la voce di lee know. «ma che cazz-?» «tranquillo nn facciamo niente. anzi si è addormentato.» disse sistemando meglio han che si era addormentato a cavalcioni su di lui e con la faccia sul suo petto. «sembra un bambino vero?» «se lo dici tu-» «cmq, ora che ti sei fatto i cazzi miei puoi dirmi che succede?» «...sono semplicemente un deficiente.» «aish. sei fortunato che han mi tiene qui. quasi inchiodato. sennò ti darei un ceffone.» «mi ritengo fortunato allora.» «smettila di dire cavolate e dimmi che succede.» mi misi sul mio letto che era di fronte al suo e intrecciai le gambe. «nn mi sono preoccupato per Felix e quando mi sono scusato gli ho anche detto di volerlo baciare... nn si può.» han si stava svegliando quindi lino prestò attenzione a lui. «tutto ok?» gli accarezzò la guancia. «ero scomodo. va bene se mi metto così?» lo abbracciò ma senza mettersi di spalla verso di me. si mise a modi sposa e sempre con la testa sul petto di lino. «ovvio. mettiti come vuoi.» gli diede un bacio sulla fronte. «passando a te, l'amore nn si può comandare lo sai vero? per esempio io amo alla follia questo piccoletto. e lui ama me. nn lo facciamo vedere in pubblico ok ma ci amiamo, stiamo insieme. nn importa se una regola dice che nn si può. se ti innamori o cerchi di deprimere i sentimenti, cosa bruttissima pk quando sarai pronto ad accettarlo l'altro/a sarà già andato/a avanti e si sarà già fidanzato con un altra persona. oppure l'accetti e vai contro le regole. scegli tu.» aveva ragione. nn si può comandare l'amore. «e se lo dicessi a chan? magari può fare qualcosa?» lee know sgranò gli occhi. «ho detto una cazzata vero?» «no. è un idea bellissima.» «nn ti conviene andare verso le 13 pk va sempre jeongin, ti ammazzerebbe se lo interrompi.» disse han mezzo addormentato. «continua a dormire, si vede che hai sonno.» «soffre di insonnia. vero han?» lui sgranò gli occhi. «come-» «ne soffro anche io, capisco i vari segni.» «pk nn ne sapevo nulla? sia di te che di te.» disse indicando prima me poi han. «pk si soffre di insonnia di notte, nessuno se ne accorge. e lui pk quando sente qualcuno entrare nel dormitorio diventa flash e fa finta di dormire. io vado in giro e faccio finta di svegliarmi sempre presto.» «dovevi dirmelo la prima volta.» mi disse abbastanza scioccato e arrabbiato allo stesso tempo. poi si girò verso han. «pk nn me l'hai detto anche tu prima? quando mi hai fatto l'elenco dei tuoi issues potevi dirmelo.» «lo so ma avevo paura.» vidi l'orologio «mi sa che dovrete parlare più tardi è ora di pranzo.» «tu vai. noi ne parliamo ora.» han era abbastanza contrario a questa cosa. «d-dai lino, è meglio mangiare n-nn trovi?» «no. mangiamo dopo. tu mi devi dire pk.» uscì vedendo han abbassare la testa. andai dai ragazzi «è ora di pranzo tutti in mensa.» poi andai da felix in infermeria. «riesci a venire in mensa o vuoi che ti porto io dopo qualcosa?» «la seconda.» «ok.» uscì. nn mi sembra molto felice di parlare con me... sono un deficiente. andai in mensa. «lee know nn verrà, forse ci raggiunge più tardi. mangiate.»

menwhile:

han pov:
hyunjin uscì e io abbassai la testa. che deficiente. pk nn gliel'ho detto? ora si arrabbierà. «han. mi dici pk avevi paura?» «...» «han guardami.» nn feci o dissi nulla. «han.» nn era arrabbiato ma nemmeno tranquillo. «HAN.» ed ecco che l'ho fatto arrabbiare. «s-scusa.» «han devi guardarmi.» nn avevo altra scelta. dovevo guardarlo. sennò si sarebbe arrabbiato di più. «nn avere paura.» tutti me lo dicono e alla fine devo sempre avere paura. «nn piangere.» stavo piangendo e nn me ne sono accorto. lui mi asciugò le guance dalle lacrime. «tranquillo ok? dimmi, pk avevi paura?» «avevo paura che nn avresti dormito per me. avevo paura che mi avresti lasciato per i troppi problemi. a-avevo paura.» mi abbracciò mentre io scoppiai a piangere. «nn ti lascio solo pk hai dei problemi. io ho paura dell'altezza, tu nn mi lasceresti per questa paura, dico bene?» «mhmh» annuì. «io nn ti lascio per tutti i tuoi problemi, tutti hanno dei problemi, diversi, uguali, fisici, mentali tutti li hanno. facciamo così se nn riesci a dormire la notte vieni da me. dormiamo insieme.» «ma poi ti do fastidio...» «nn è vero. pk significa che vuoi veramente stare con me. tu vuoi veramente stare con me no?» io annuì. «allora sta notte se nn riesci a dormire vieni da me. ci sarà sicuramente hyunjin sveglio.» io annuì un altra volta. «andiamo a pranzare ora. vai prima tu e ti scusi di che sei andato in bagno e nn ti sei accorto che hai fatto tardi. poi me la vedo io su quello che devo dire io.» io feci come disse.

[…]

seungmin pov:
io mi perdo sempre tutti. mi sono perso Felix e Han dopo la corsa ad ostacoli, jeongin dopo il pranzo e me stesso in questo posto che mi sembra un labirinto. alzo la testa e mi trovo davanti alla porta dello studio di chan. ma pk?! ci sono passato almeno 5 volte. cerco di andarmene ma mi ritrovo davanti alla porta dello studio di changbin. nn c'è nessuno o almeno nn sento nessuno. lo so è contro le regole ma nn ce la facevo più e sono entrato. per mia fortuna nn c'era nessuno. mi girai in torno e vidi sulla cattedra mie foto. ma è uno stolker? mi girai e la parete nn era da meno. ok mi sto preoccupando. da dove e quando ha preso queste foto?! parli del diavolo ed arriva. aprì la porta senza che me ne resi conto. «ehm ehm» mi girai di scatto. «oops... beccato in un brutto momento?» «eh- ah- s-scusa... esco.» abbassai la testa avvicinandomi alla porta che però nn si aprì. «eh?!» «oops... mi sa che ho chiuso senza volerlo-» «nn è vero. l'hai fatto a posta.» «scusa mr so tutto io» «dammi le chiavi per favore.» «nope.» «per favore.» «mhmh» scosse la testa. mi arresi. «che devo fare per averle?» «mh nn lo so. che ne dici di stare con me un po'» «un po' quanto?» «ho tutto il tempo.» «e io devo andare a cenare ad una certa ora.» «ti lascio un po' prima.» «grazie. ora cosa devo fare?» «mettiti li. su quel divanetto. io devo lavorare. li c'è il bagno.» io mi misi sul divanetto. «e che faccio mente lavori?» «ho dei fogli, se ti servono.» «sono bianchi?» lui annuì. «hai una penna?» annuì di nuovo. «scriverò una canzone.» «ok.» scrissi can't stop. iniziai a praticare. nn mi resi conto di stare con changbin, pensavo era ancora in bagno però appena finì di cantarla mi applause. «hai una bellissima voce anche quando canti. e sei bravissimo.» io feci un segno di ringraziamento. «pk sei venuto ai militari? avresti avuto una bella carriera da cantante.» «nn mi piace parlarne.» «pk? a me hanno detto che hai scelto insieme a jeongin di venire.» «era una bugia. si jeongin mi ha seguito ma io sono stato obbligato.» abbassai la testa. «vuoi parlarne? posso farti da spalla se ti serve.» si sedette vicino a me. io misi la mia testa sulla sua spalla. «... ho fatto coming out ai miei genitori un paio di mesi fa.. mia madre era contenta per me. mio padre al contrario si infuriò. passai un mese con lui che guardava al trovare mentre io parlavo o gli stavo accanto. poi il mese scorso decise di mandarmi qui. nn ne sapevo nulla fino a quando nn dovetti partire... me lo ricordo come se fosse ieri.» mi scese una lacrima «mia madre urlava disperata, mio padre la teneva e un militare mi portava via. jeongin era lì quel giorno. scelse di seguirmi. letteralmente. si mise dietro a me e il militare ed entrò con noi in macchina. cercarono di fermarlo ma lui rimase quasi inchiodato al sedile della macchina. ed eccoci qui.» iniziai a piangere. «s-scusa... nn voglio parlarne pk ogni volta inizio a piangere. in realtà io e jeongin avevamo programmato un intero futuro insieme... diventare cantanti e fidanzarci con due ragazzi fantastici e bellissimi. ma mio padre ha rovinato tutto. nn so cosa abbiano pensato i genitori di jeongin ma da quello che so nn viveva una bella vita, forse gli è andata bene venendo con me.» dissi alzandomi dalla spalla e asciugandomi le lacrime. «tranquillo. piangi quanto vuoi.» lo abbracciai scoppiando di nuovo a piangere. «voglio tornare da mia madre, dirle che sto bene. darle un abbraccio... voglio rivederla.» «sh.. sh.. tranquillo.» mi accarezzò la schiena mentre io lo abbracciavo con una forza nn mia. «voglio rivederla, binnie voglio rivederla.» continuai così per almeno un altro minuto prima di addormentarmi abbracciato a chanbing.

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angolo autore
hola, a quanto pare le pagelle escono domani, spero di avere i voti che ho previsto. spero il capitolo vi piaccia. si mi piace rendere la vita dei miei bias una merda. nn è colpa mia. love y'all ^^<3 (nella live di oggi chan ha parlato di nuovo in italiano 😭✋)

nn la smetterò fino a quando nn ci riuscirò-hyunlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora