20. Asteria

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Brucia.

Mentre camminava sui tacchi fastidiosi e cercava di calibrare il respiro all'interno del corpetto, si domandava come avesse potuto farsi convincere da Arthur. Non solo era stata obbligata a partecipare alla festa, aveva dovuto anche indossare il vestito che le aveva ricavato Namhira.

Lei a una festa non c'era mai andata. Aveva sentito la musica e le risate dalla sua camera. Aveva visto gli ospiti eleganti uscire dalla carrozza ed entrare a palazzo, dalla sua finestra. Aveva immaginato di danzare e sorridere tra le braccia di Aslan, stesa sul suo letto in attesa che la festa finisse e che il sonno arrivasse a prenderla. Ma non era mai stata a una vera.

Si era allenata a parteciparvi, certo. La signorina Rosy l'aveva severamente educata su ogni particolare, a partire dai saluti, fino a come usare le varie posate accanto al piatto.

Per anni aveva pregato e sognato di scendere le scale del suo palazzo, di mostrarsi e lasciare gli ospiti incantati dalla sua bellezza, nonostante il suo difetto, di far invidia a sua madre perché Asteria era finalmente lì, ce l'aveva fatta nonostante lei glielo avesse sempre impedito.

Eppure, mentre camminava tenendo il braccio di Arthur, lungo il sentiero circondato dal giardino, che conduceva all'entrata, pensò che se i balli erano tutti come quello che stava per vivere, era felice di non averne mai preso parte.

Si sentiva terrorizzata e non era neanche ancora entrata. Tutto intorno a lei sembrava essere cosparso da un alone tetro. Le candele lungo il sentiero creavano ombre che sembravano mostri. I suoni lenti dei loro passi uniti a quelli degli altri invitati sembravano quelli di una marcia lugubre e interminabile. Non sapeva infatti se fosse solo una sua illusione, ma le sembrava di star camminando da ore per il giardino.

Questo era allestito con giocolieri, uomini sui trampoli, mangiafuoco e contorsioniste. Tutti avevano il volto nascosto da una maschera, così come voleva il codice della festa, e questo li rendeva agli occhi di Asteria ancora più spaventosi. Quando si avvicinavano si sforzava di non ritrarsi e sussultare, ma inevitabilmente stringeva con più forza la presa intorno al braccio del ragazzo, decorato con delle vere piume nere. 

Questo sembrava fin troppo a suo agio. La sua calma e fermezza erano per lei uno scoglio a cui appoggiarsi in quel mare di emozioni. Allo stesso tempo però accentuavano ancora più un senso di inadeguatezza. Lui, un ordinario soldato, si trovava a suo agio in quella che doveva essere la quotidianità di una principessa come lei, che invece aveva solo voglia di nascondersi.

All'improvviso un uomo dal volto coperto da una maschera bianca inespressiva e totalmente vestito di nero si avvicinò a lei, mosse la mano davanti al suo volto e fece apparire una carta. Dovette ringraziare la sua stella per non aver urlato, ma allo stesso tempo sentì Arthur irrigidirsi per quanto aveva stretto la presa. Questo si bloccò dal camminare, scansò il braccio piegato da sotto la mano di Asteria e lo fece scivolare intorno alle sue spalle, per poi stringerla a sé.

«Morte.» Sussurrò la figura mostrando loro una carta dei tarocchi. «Volete saperne di più?» Sibilò guardando entrambi i ragazzi.

Asteria sentì la gola secca e alzò lo sguardo su Arthur. Il suo volto era coperto per metà da una maschera nera, decorata con delle piccole piume simili a quelle che Namhira gli aveva attaccato alle braccia. «Magari più tardi» disse in tono gentile riprendendo a camminare.

Quando furono abbastanza lontani da essere certa che non potesse sentirli, Asteria sussurrò: «vuoi davvero tornarci?»

Lui sorrise e fece scontrare la lingua contro il palato. «Odio i cartomanti» la rassicurò.

La principessa sospirò silenziosamente, sollevata dal non sentirsi predire catastrofi nel loro futuro immediato. Preferiva che il futuro rimanesse sconosciuto fino al momento in cui la sua stella non avesse deciso di svelarlo. Non voleva sapere cosa l'aspettava, anche perché era abbastanza certa che non fosse molto positivo.

Il Matto, Il Carro, La Torre, La LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora