4. The lipstick stain fades with time

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Apparecchio la tavola per tre, ormai sono abituata a non dover aggiungere il quarto posto. Una volta mi saliva l'angoscia, ora invece sono più consapevole e rassegnata. Metto in pentola delle fettine di pollo e inizio a cucinarle. Sento smanettare la porta per poi veder entrare mio padre e Connor. L'uomo mi saluta con un abbraccio, mentre mio fratello si fionda subito in camera sua.

Da quando mamma non c'è più il nostro rapporto si è un po sgretolato; non so perchè, sicuramente anche la quarantena non ha aiutato, lo vedo perso nei suoi pensieri e se anche i suoi sono come i miei c'è da preoccuparsi. Invece mio padre è diventato più protettivo e dolce, nonostante la pandemia il nostro rapporto è migliorato, riesco a confidarmi un po' di più con lui e viceversa, sarà che le ricordo la mamma; cosa che da una parte mi rende felice e dall'altra mi mette un senso di tristezza inimmaginabile.

Mio padre torna all'ingresso per posare le sue cose e poi entra in cucina per stare con me, mettendosi a pulire l'insalata per il contorno del pollo.

-come è andata oggi?- chiede curioso

-tutto bene papà, hanno spiegato materie molto interessanti e non vedo l'ora di metterle sul campo- rispondo cercando di renderlo orgoglioso di me, che è la cosa che mi preme di più.

-brava Abby- mi sorride. Finiamo di preparare la cena insieme.

-Connor!- chiamo per farlo venire a tavola. Si siede e iniziamo a mangiare, finalmente.

La cena è un momento che amo fare, e devo dire che ho apprezzato particolarmente anche durante il Covid. Prima della pandemia l'ho sempre visto come un momento in cui la vita si fermava e stavamo finalmente tutti insieme, durante, invece l'ho visto come un momento in cui finalmente si usciva dalla propria camera (soprattutto Connor che stava sempre chiuso a giocare e parlare con gli amici della Playstation) e si socializzava tutti insieme; poi come al solito Connor tornava nel suo mondo, mentre io e mio padre ci accomodavamo nel divano e ci sparavamo una sfilza di film e di serie tv. E' una visione che fortunatamente non è cambiata.

-Questa sera esco con quei ragazzi, vado all'Alcatraz- dice mio fratello

-Cosa?! ci devo andare io! Poi non è un posto per ragazzini!- affermo cercando di persuadere mio padre, non ho piacere che Connor veda con che tipo di persone io debba passare questa serata infernale, anche perché quando vuole il ragazzino ha la bocca come il culo e quindi spiffera tutto.

-appunto che non è un bel posto, se ci devi andare, vengo anche io che ti guardo le spalle- si inventa questa stupida scusa, che però è alquanto convincente perché mio padre gli dà il permesso. Odio pensare di essere la primogenita e di non avere comunque ancora il permesso di poter fare determinate cose senza avere la compagnia di qualcuno. Posso vedere un accenno di espressione vittoriosa sul suo volto. In tutta risposta gli faccio il dito medio, quello stronzo non si fa mai vedere da mio padre.

Finiamo la cena, sparecchiamo e poi corro subito a prepararmi che sono in ritardo, anche se sono abbastanza tranquilla perchè Lizzy è più ritardataria di me. Una volta infatti dovevamo vederci alle 21.00, alle 20.50 la chiamai per sapere a che punto fosse, perchè conosco i miei polli, e lei mi rispose che era ancora in vasca e che doveva ancora uscire; asciugarsi i capelli, ecc...

Decido di indossare dei mom jeans neri e una t-shirt bianca, non voglio strafare. Accendo la piastra per capelli e cerco di lisciarmi i capelli, riuscendo con scarsi risultati, meglio di niente. Un velo di correttore, mascara, profumo e sono pronta. Mi infilo le sneakers e corro fuori dalla porta ad aspettare Lizzy. Caccio un urlo a mio fratello dicendogli che lo aspetto nel patio e che deve muoversi.

Mi siedo nelle poltroncine di vimini, apro instagram e vado sulla chat con Jackson, ancora nessun messaggio. Chissà se ci sarà anche lui questa sera, ma perché questi stupidi pensieri, mi risponde sempre in una maniera orribile e poi non lo sopporto e non lo conosco, cosa che non voglio cambiare.

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