15. Cleaning up today

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Mi sveglio con il cinguettio provenire fuori dalla mia finestra. Mi maledico di aver lasciato la sera prima la finestra a vasistas.
Dopo la conversazione avvenuta nel retro con Lizzy, siamo rientrate in casa.
Nel giro di pochi minuti ci è venuta in contro Rose dicendoci che sarebbe dovuta rimanere ancora per un bel po', allora ho deciso di andarmene a casa, ne avevo abbastanza di feste per questo fine settimana.

Ho salutato tutte e per fortuna mio padre era fuori casa che stava rientrando, quindi è riuscito a riportarmi. So che la prospettiva di passare un sabato sera in camera a vedere un cartone animato con degli animali per la maggior parte die miei coetanei è un sacrilegio, ma dopo due uscite così intense avevo veramente bisogno di disintossicarmi; e devo dire che Zootropoli è stata una valida compagnia. Finito il film poi ho aperto la finestra e ho guardato in cielo per vedere se lei mi guardava, non l'ho vita, ma io sono sicura che ci fosse, sicuramente in quel momento li ho chiuso male la finestra mettendola a vasistas...

Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno per togliere quella puzza di morte dalla mia bocca. Involontariamente mi guardo allo specchio. Mi soffermo sulle labbra, posto la mia mano destra su di esse ed inizio a toccarle pensando a quel maledetto bacio che io e Jackson ci siamo dati... o meglio che io gli ho dato; anche se a dire il vero non penso sia dispiaciuto anche a lui. Una sensazione strana inizia a salirmi dalla pancia, cavolo, non sono minimamente abituata a tutto questo.

Nessuno mi ha mai provocato emozioni simili, sono in confusione, probabilmente sono queste le famose farfalle nello stomaco di cui parlano tutti, e per la prima volta nella mia vita le ho provate così intensamente anche io.
Abby smettila di pensarci, la cosa inizia a diventare inquietante. Rinsavisco dai miei pensieri e mi guardo meglio allo specchio, credo che il lavaggio dei denti non basti a rendermi una persona decente oggi. Apro l'acqua della doccia e mi ci fiondo dentro cercando di lavare via tutte le sensazioni provate e le frustrazioni degli ultimi due giorni. Esco dalla doccia e mi avvolgo nel mio amato accappatoio. Mi lavo i denti e raccolgo i capelli bagnati in uno chignon fermandolo con un mollettone. Successivamente torno in camera come mamma mi ha fatta e mi vesto comoda, un pantalone della tuta grigio e una maglietta a maniche corte bianca. Sono finalmente pronta per affrontare una giornata domenicale in assoluto relax. Mi dirigo nel salone dove incontro mio padre che sta guardando una puntata di una serie tv, che al momento però non riconosco.

-ciao - lo saluto con un sorriso magliante
-ciao Abs- risponde contraccambiando il sorriso. Che bello vederlo sorridere, era da tanto che non era così tranquillo.
-che cosa guardi?-
-oh, Sleepy Hollow, te lo consiglio è molto carino, poi a te che piacciono i crime, secondi te sarebbe perfetto per te- Ok... credo di aver sviluppato una dipendenza da crime, fino a che continuano a consigliarmelo mi devo ritenere soddisfatta che gli altri non abbiano paura che io diventi una spietata assassina.

Mi accomodo vicino all'uomo brizzolato, che mette in pausa la serie.
-puoi continuare a guardarla papà, ti giuro che non ti disturbo-
-lo so tesoro, ma preferisco parlare con te-
-io non devo parlare di nulla- dico confusa
-io invece penso proprio di si, forse dovrei rinfrescarti la memoria- dice con tono da rimprovero
-hai avuto seriamente paura che io e tuo fratello potessimo arrabbiarci se tu indossi i capi di abbigliamento o le scarpe di tua madre?- abbasso automaticamente lo sguardo
-guardami in facci quando ti parlo Abs- obbedisco
-non devi avere paura di metterti le cose di tua madre, se te le ha lasciate vuol dire che aveva piacere così, sono tue e nessuno ti dirà mai cosa fare o cosa indossare-
-a parte la paura di fare un torto a voi... è che... non voglio rovinarle, non voglio indossarle per andare da qualche parte che comprenda il divertimento, è l'unica cosa che mi è rimasta di lei- gli occhi iniziano a diventarmi lucidi.
-Abby, se si rovinano puoi sempre tenerli come ricordo, ma non devi farti fermare da queste cose... io lo noto che se non fosse per Elizabeth tu rimarresti sempre in casa, non vedo più la tua voglia di uscire, devi ritornare in te stessa, quella ragazza solare e dolce con tutti-
-papà come potrei mai voler uscire e fare festa di mia spontanea volontà se è per colpa mia che la mamma non c'è più- una lacrima mi riga il viso -Abby, non è colpa tua, non so quante volte io debba ripetertelo, poteva benissimo succedere in qualsiasi momento, NON É COLPA TUA- mi dice deciso
-invece si, se io fossi rimasta a casa non sarebbe successo nulla, è tutta colpa mia; fine del discorso- inizio a piangere a dirotto
-ehi Abby, tesoro non piangere per favore- dice mentre mi stinge a se. Il suo odore familiare mi accoglie come quando ero piccola, mi mancava il suo profumo di casa. Ricambio quell'abbraccio così caloroso da farmi sciogliere il cuore. Quell'abbraccio di cui avevo così terribilmente bisogno. Dopo una quantità di minuti indefinita e il tempo di tranquillizzarmi ci separiamo. Con le mani mi asciuga le guance umide dal pianto.
-ne riparleremo quando starai meglio tesoro, quando ti sentirai pronta tu- annuisco, lo ringrazio per la comprensione.
-vado a studiare- affermo mentre mi alzo dal divano
-va bene, ti chiamo quando è pronto il pranzo- annuisco e mi dirigo in camera mia pronta per affrontare una sessione intensa.

Ghost Of YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora