21. But i know better now

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Pov Abby
Le sue mani enormi mi afferrato il viso portandomi a unire le nostre bocche. La sua lingua si insinua in mezzo alle mie labbra, prima con gentilezza, ma poi lo fa con avidità, pretende di impossessarsi delle mie labbra e io gli lascio tutto il campo libero che vuole. Addenta quello superiore tirandolo leggermente, facendomi mugugnare; lascia stare il labbro superiore e inizia a giocare avidamente con a mia lingua, si rincorrono e si cercano come se non potessero stare lontane.
Io vengo inebriata dal suo profumo, che invade e mie narici, ne rimango soggiogata.
Infilo le mani tra i suoi capelli come un riflesso involontario, anche se volontariamente non voglio che questo bacio finisca presto, ho bisogno di lui e tutto il mio corpo me lo fa capire.

Lui si stacca dal bacio e arrossisco per tutta la passione che è entrambi abbiamo investito.
Lo guardo negli occhi e noto che son diventati di una tonalità più scura del solito e strane idee mi vengon in mente. Mannaggia me e i miei stupidi pensieri, può mai essere che sia perché l'ho fatto eccitare!? Ma va, Abby ragiona un pò, ti ha sempre disprezzata e te lo ha sempre palesato... probabilmente ti ha baciata solo perchè aveva voglia di fare lo stronzo come sempre.
-non dovevi farlo- dico secca, non ho voglia di sentirmi dire qualcosa di offensivo come solo lui fa.
-non mi sembra che ti sia tirata indietro però-
-ok, però mi sto frequentando con Ethan, non mi sembra il caso-
-chi? Quello che ti ha dato brutalmente buca questa sera al vostro appuntamento? E poi per essere pignoli, quando tu mi hai baciato a prima volta, anche io ero impegnato con una ragazza-
Faccio per replicare ma decido di stare zitta, potrei solo andarmi ad impelagare in qualche discussione e rovinare la serata quasi piacevole. Abbasso lo sguardo e anche lui percepisce che deve smettere di parlare, cosa che per fortuna fa.

Il ragazzo mette in moto la macchina e accende la radio.
-hai mai fatto qualcosa di pazzo o sei sempre stata così rigida?- chiede il moro interrompendo il silenzio agghiacciante creatosi.
-si che le ho fatte-
-tipo?-
-tipo che sono sgattaiolata fuori dalla finestra qualche anno fa per andare ad una festa-
-wow, una vera fuori classe!- ironizza lo stronzo
-allora sentiamo qui il grande pazzo che cosa ha combinato-
-attaccarmi con lo skateboard ad una macchina e vedere per quanto riuscivo a resistere senza spaccarmi a terra- io non credo alle mie orecchie... ma è serio questo?
-stai scherzando spero-
-no, sono serio, tutto quello che penso di fare lo faccio, così so che non mi pentirò mai di nulla, anche tu, ci sarà pure qualcosa che vuoi fare e che non hai mai avuto il coraggio di fare-
In realtà una cosa ci sarebbe... mi guardo in giro e vedo da fuori i finestrino che siamo entrati in una galleria.
-la tua macchina è decappottabile?- Jackson annuisce, io clicco il pulsante per aprire il tettuccio.
-cosa hai intenzione di fare?- chiede il ragazzo
-quello che ho sempre voluto fare- mi slaccio la cintura e mi alzo in piedi
Jackson mi guarda sorridendo, alza il volume della radio rimbombando in tutta la galleria.
Chiudo gli occhi e mi concentro sull'aria che mi accarezza la pelle del viso, nel mentre che mi faccio sfiorare il viso dall'aria parte alla radio Iris dei GogoDolls, una delle canzoni più belle che io abbia mai ascoltato, mettendomi a cantarla a squarciagola, sento che fa la stessa identica cosa Jackson.
-non ti facevo così sentimentale- sbeffeggio il moro
-non lo sono, mi piace solo la buona musica- sorrido spontaneamente alla sua risposta.
-come ti va lassù?-
-da dio- rispondo sorridendo a 32 denti -puoi andare più forte?-
-detto fatto biondina- dice il moro accelerando.
Mi sembra di star volando, con tutta l'aria che mi sfiora la pelle, che mi fa sentire leggera. Sono nella iconica scena di Noi siamo infinito, da quando ho visto quel film ho sempre voluto farlo, ed ecco qua, detto fatto, se non fosse stato per Jackson probabilmente non avrei mai fatto una cosa così poco da me; non so nemmeno il perché di questo gesto, probabilmente la vicinanza del moro. Usciamo finalmente dalla galleria e il cielo sopra di noi è una macchina nera.

Mi abbasso nel sedile, mi giro verso Jackson.
-posso mettere una canzone ?-
-spero non sia Taylor Swift-
-no antipatico, e poi non insultare Taylor- il moro si mette a ridere di gusto
-vai mettila-
Digito The Weekend sulla barra di ricerca e parte la canzone che mi fa pensare male per antonomasia: Shameless.

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