"Che male.." mormora Kai mentre si guarda il collo con i due buchi fatti da Damon allo specchio.
Li osservó per un pó, gli faceva male ma gli piaceva avere i segni di Damon addosso.
Uscì dal bagno e si diresse al piano di sotto in cucina, sperando di trovare del cibo vero e non più del sangue.
Aprì il frigo speranzoso ma l'unica cosa che trovó fu un succo di frutta alla pera scaduto da 5 mesi, turbato chiuse lo sportello e girandosi si trovó Stefan davanti.
"Non avete cibo" lo informa Kai.
"Non ne abbiamo bisogno" risponde Stefan osservandogli i due buchi nel collo.
Kai li copre con una mano e dice "Voi no ma io si, andrei volentieri a prendermi qualcosa in un supermercato ma nessuno sa che sono in questo mondo"
"Vado io, dimmi cosa vuoi"
"Davvero?"
"Si"
"Ah, ok, ti do libero arbitrio, qualsiasi cosa che sia commestibile"
"Va bene.."
Kai fu colpito dalla disponibilità di Stefan, ma pensó che fosse così gentile solo perché si sentiva in colpa ad aver contribuito al piano per imprigionarlo di nuovo nel 94.
Damon non era presente quella mattina, era andato a congratularsi per le nozze del suo amico Alaric, e a Kai aveva solo detto che stava andando a "sbrigare delle questioni" lasciandogli mille domande e paranoie in testa, come ad esempio il timore che possa esser andato da quella sgualdrina di Elena, o a dire a tutti che era tornato, insomma il non sapere con esattezza dove fosse Damon gli stava facendo perdere la testa.
Ma mentre si mangiava il cervello con questi pensieri, ecco che tornava Damon che non aveva pensato ad altro che a tornare a casa a farlo sua durante tutta la mattinata.
"Sono tornato" Urló non appena mise piede in casa.
Kai rimase fermo dov'era, d'altronde era offeso.
Damon si diresse verso il salotto e posó la sua giacca sul divano mentre con la coda dell'occhio vide Kai dall altra parte della stanza a braccia conserte.
"Dov'eri?" chiese con tono freddo.
"Anche io sono felice di vederti" replicó Damon mentre gli si avvicinava.
"Dov'eri." chiede nuovamente a braccia conserte.
"A sbrigare delle cose, te l'ho detto."
"Quali cose, questa frase non vuol dire nulla, che dovevi sbrigare"
"Perché così tanti problemi, che sei paranoico oggi" risponde sorridendo Damon avvicinandogli una mano per accarezzargli il viso, ma kai lo respinge e si alza spostandosi.
"Stai continuando a non rispondermi , perché?"
Damon a quel punto capisce che è serio e che non si sarebbe bevuto una qualunque bugia.
"Sono andato da Alaric.."
"A far cosa? Mi avevi detto che non eravate più così amici"
"A congratularmi"
Kai lo guarda confuso.
"Si sposa con tua sorella."
"Ah" risponde camminando per la stanza a braccia conserte.
"Non potevi dirmelo subito?"
"Non pensavo fosse necessario"
"CERTO CHE LO È" gli urla Kai.
Damon gli prende entrambi i lati della faccia con le mani.
"Che ti succede?"
"non lo so.." risponde con la voce tremolante kai, come se fosse sul punto di piangere.
"Hey, sono qui con te ok?" afferma Damon mettendogli le mani sulle spalle.
Kai si siede e si copre il viso con le mani confuso dalle sue stesse emozioni.
"Mi sento strano da quando siamo tornati, dovrei essere la persona più felice del mondo visto che sono uscito da quell'inferno e sono con te, ma.. mi sento.."
"Come ti senti?" chiede preoccupato Damon abbassandosi alla sua altezza prendendogli entrambe le mani.
"Mi sento.. arrabbiato" dice alzando lo sguardo verso di lui.
Damon inizia a essere visibilmente preoccupato e tiene salda la presa delle sue mani.
"Arrabbiato con me?"
"No"
"E con chi"
Kai improvvisamente cambia espressione e quell'espressione a Damon fece ricordare la persona che era appena l'aveva conosciuto, un dannato sociopatico senza scrupoli, ed ebbe il timore che quel lato di lui stesse riaffiorando.
Kai non rispose, scrocchió la testa da un lato e si alzò liberandosi dalla presa di Damon.
"Dove vai lo sai che non puoi andartene in giro per la città, se qualcuno ti vedess-" non finì la frase che Kai si girò verso di lui e lo scaraventó contro il muro con la magia.
"Non dirmi quello che devo fare"
"Kai.."
"Ci vediamo al matrimonio di mia sorella" disse Kai con un sorriso sadico che fece rabbrividire Damon.
"No aspetta calmati"
"Invisique" e in un attimo sparì dalla vista di Damon.
Era arrabbiato, era sadico, era instabile, e il suo sguardo urlava 'vendetta' , Damon era terrorizzato all'idea che Kai si facesse vivo al matrimonio, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa che rientrasse nel suo stile, ovvero, una strage.
Doveva trovarlo, e fermarlo, gia era difficile fermare uno stregone, figuriamoci uno stregone sociopatico sadico e incazzato che non poteva uccidere.
Si sentì perso, avrebbe voluto mettere in pausa tutto o lasciare che gli eventi andassero avanti da soli.
Eppure qualcosa doveva farla, o trovava Kai e in qualche modo riusciva a dissuaderlo dall'idea di fare un entrata di scena al matrimonio di alaric ma trovarlo mentre è sotto incantesimo era a dir poco impossibile, poteva avvertire qualcuno che kai era in città e quindi annullare o posticipare il matrimonio fin quando si fosse fatto vivo ma questo avrebbe significato la famiglia parker che lo metteva di nuovo alle strette mandandolo in quel posto infame, nessuna delle ipotesi che gli venivano in mente era fattibile, l'unica cosa che poteva fare era, lasciar perdere, andare al matrimonio, e aspettarsi il peggio o sperare in un cambio di idea di Kai.
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•First Love•
Fanfiction"Damon cosa significa amare qualcuno?" E se improvvisamente Kai Parker, iniziasse a porsi come domanda, 'cosa si prova ad essere innamorati'? Se stringesse una tale amicizia con Damon che riesca a fargli sentire qualcosa per la prima volta? Dopo una...