capitolo tredici

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"Senti stá zitto" ribatte Damon, andandogli in contro fino a sbatterlo al muro dietro di lui e avventarsi sulle sue labbra appassionatamente come se ne fosse in astinenza da anni, e non solo da qualche minuto.
Kai rimase abbastanza sorpreso, che abbia finalmente deciso?
Ma farsi domande in quel momento era davvero l'ultimo dei suoi pensieri, Damon lo stava baciando, di nuovo,di sua iniziativa, e stavolta molto più appassionatamente.
Mise poi le mani dietro il suo collo, mordendogli il labbro fino a farlo sanguinare,fino quasi a strapparglielo, mentre Kai con le mani gli attraversava il petto, ancora coperto dalla camicia nera,

allora,

Damon lo afferrò dal colletto e lo spinse per terra, violentemente facendolo arrivare dall altra parte della stanza ,sul tavolo di legna, che si distrusse, per poi andargli incontro mentre si privava della sua camicia.
Sembrava quasi arrabbiato come se volesse ammazzarlo ma no, era soltanto molto, molto eccitato e non era ammazzarlo quello che voleva fare, o forse si.
Si mise sopra di lui che era a sua volta su quel tavolo rotto in cui lo aveva lanciato ,che lo fissava con lo sguardo eccitato,

e non solo lo sguardo,

e lo baciò di nuovo, mentre con le mani gli strappava di dosso la camicia, letteralmente strappata e lanciata nel fuoco del camino dietro di loro, che si era acceso nel momento in cui Damon lo aveva lanciato sul tavolo, incantesimo involontario, probabilmente.
Una volta dopo averlo privato della sua camicia , Damon rimase come ipnotizzato dal suo corpo, che finalmente stava vedendo, puro,sotto di lui, soddisfacendo la sua tanto attesa curiosità.
Non era nè troppo nè troppo poco, ma aveva comunque un fisico p e r f e t t o, la vita sottile e gli addominali appena visibili, ma neanche completamente invisibili, inaspettato, Damon iniziò a chiedersi quando avesse avuto il tempo di mettersi in forma, e soprattutto come faceva a mantenerlo date tutte le schifezze che mangiava, poi l'evidenza gli si materializzò in testa, è un vampiro, ovviamente non ingrassa.
Ci passò lentamente le mani sopra, lo faceva impazzire ,pur avendo la stessa etá della moglie di Alaric aveva comunque il corpo e il viso di un ragazzino, ma era comunque bellissimo , continuava a pensare Damon mentre era seduto a cavalcioni sopra di lui con aria dominante.
*Mi sono privato a me stesso per troppo tempo* ripetè a se stesso, mentre gli baciava umidamente il petto, e aveva ragione, aveva privato a se stesso anche solo il piccolo piacere di quella visione, e ne aveva abbastanza, l'animo egoista e narcisista pensó di meritarsi di fare quello che desiderava fare, e adesso, per nessun motivo al mondo avrebbe smesso o si sarebbe fermato, voleva e doveva fare suo Kai.
Kai gli mise le braccia intorno al collo sorridendogli con malizia sussurandogli all'orecchio un "che intenzioni hai adesso?Mi lascerai di nuovo a bocca asciutta o di asciutto non rimarrà niente, Damon Salvatore?"
Quando diceva il suo nome... non l'aveva mai ammesso, ma nessuno lo diceva come lo diceva lui,nemmeno Elena, e lo eccitava, tantissimo, sarebbe stato ore ad ascoltare il suo nome pronunciato dalle corde vocali di Kai.
"Sta zitto" diceva mentre gli lasciava baci bagnati, prima nel collo, poi scese al petto e man mano scese sempre più in basso, fino a dove faceva più effetto, faccendo automaticamente sussultare Kai, che lo fissava intensamente mordendosi il labbro inferiore.
Creò un contatto visivo fisso ed intenso mentre lentamente gli sbottonava i jeans, attillati, come era solito indossare Kai, lasciando poco spazio all'immaginazione, perché sì, Damon non si era sempre e solo fatto domande sul fisico, ma anche su, beh, quello, ed era sempre arrivato a conclusioni, abbastanza appetibili, e infatti, constató che non si sbagliava, Damon Salvatore non si sbaglia mai.
Lo privò dei pantaloni, e accostò il suo viso all'altezza dell'inguine, lasciandogli baci lungo il suo sesso, coperto solo dal tessuto dei boxer.
Alla pressione delle sue labbra lungo la sua intimità, Kai ansimó, era la prima volta che qualcuno erá così vicino a lui, in quel senso.
Kai portó la sua mano verso Damon per accarezzargli i capelli, o spingerlo a fare di più, ma Damon gli bloccò la mano, e gliele portò entrambe dietro la testa, guardandolo negli occhi e lanciandogli uno sguardo che diceva chiaramente "Comando io" , cosa che fece rabbrividire Kai, adorava davvero quel genere di cose.

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