"É instabile e pericoloso Damon, troppo" dice Stefan, chiudendo a chiave la stanza con la verbena,nel quale lo hanno appena rinchiuso.
"Lo so.."
"Stranamente con te sembra quasi calmarsi.. e tornare quello di sempre"
"Dici?"
"Beh si"
"Hm" risponde Damon guardandolo svenuto-morto dalle sbarre della porta.
"Senti, io vado di sopra, chiamami se hai bisogno, ma se non mi chiami è meglio"
"Grazie Stefan" risponde Damon abbracciandolo.
"Non dovresti aiutarmi in una cosa che potrebbe compromettere anche il tuo rapporto con gli altri"
"Sei mio fratello, ti aiuterò sempre e comunque nonostante le stronzate che fai" risponde Stefan sorridendo e andandosene, "stavolta farò in modo di non sentire le vostre conversazioni erotiche" dice ridendo prima di scomparire dalla vista del fratello.
"Smettila e vai a sparlare di me nel tuo diario" risponde Damon lanciandogli un occhiataccia ricevendo una risata di gusto come risposta.Non appena Stefan se ne é andato, Damon si sedette contro la porta,chiudendo gli occhi e concentrandosi ad ascoltare il respiro di Kai, ricordando solo dopo che per il momento era assente ,dato che era momentaneamente morto.
Si mise a pensare alla conversazione avuta con suo fratello qualche minuto prima.
*Figuriamoci se a me piace Kai* si diceva come se fosse una cosa scontata,che tanto scontata non era.
Si auto rammendava di amare follemente Elena, ed era effettivamente così, Elena era la sua ragione di vita,ucciderebbe per lei, ma se per Elena provava un amore così grande, perché adesso stava fantasticando sul bacio di qualche giorno prima,che aveva dato a Kai, in un momento confuso?
Perché stava di nuovo immaginando quale fisico nascondesse sotto la maglietta, e perché stava desiderando tanto che si svegliasse per risentire la sua fastidiosamente bellissima voce.
No, Damon si rifiutava di ammettere che Kai gli piacesse anche solo lontanamente, assolutamente no, Damon amava Elena, la amava alla follia, non la lascerebbe per nessun motivo al mondo e di certo non per Kai.
Nel mentre che si faceva rimproveri mentali, sentí il respiro di Kai riprendere, pensò che si fosse svegliato.
Si alzò e si mise a guardarlo attraverso le sbarre, come pensava, era sveglio.
Si stava guardando intorno velocemente, stordito.
"Tutt'ok principessa?" chiede Damon.
"Che successo?" chiede toccandosi le tempie.
"Sei uscito di testa, hai fatto una strage, hai perso il controllo e ti abbiamo rinchiuso, semplice"
"Mi avete ucciso?" chiede tutto offeso.
"In teoria sí, in pratica anche" risponde Damon ridendo.
"Non è divertente.." risponde Kai visibilmente seccato.
"Non mi piace stare in gabbia.. lo sai" risponde toccandosi le braccia come se avesse freddo facendo notare a Damon il suo palese disagio.
"Non sei in gabbia, vedila come, una disintossicazione in un hotel di lusso"
"È comunque una reclusione."
"Kai, non puoi stare fuori da lí e lo sai, e non posso proteggerti in nessun altro modo, poi il tempo che starai la dentro dipende solo da te e dal tuo autocontrollo che al momento non hai"
"Ce l'ho l'autocontrollo"
"Ah si?" risponde Damon, alzando una sacca di sangue, ricevendo come risposta Kai che si precipita davanti a lui aggrappandosi alle sbarre con la tipica "espressione da predatore affamato" dei vampiri.
"Ecco" dice Damon guardandolo strizzando un occhio.
Kai scuote il viso e si mette le mani in faccia, e rassegnato dice : "ok forse hai ragione"
"grazie modestamente"
"ho detto forse" risponde girandosi a guardarlo sorridendo.
Damon gli sorride a bocca chiusa, Kai gli va incontro e mette le mani attorno alle sbarre, mettendo la faccia tra due sbarre.
"Si ma non è che mi daresti quello che hai in mano adesso".. dice facendo una faccina triste riferendosi alla sacca di sangue.
"No perchè se te la do tu te la scoli in mezzo secondo, e noi dobbiamo imparare a far si che questo non accada"
Kai abbassa gli occhi in senso di 'beh si é vero'
"Quindi te la do io"
"Come sc-" non riesce a finire la frase che Damon gli sghiccia della verbena in faccia facendolo cadere all'indietro, per entrare velocemente chiudendosi la porta alle spalle.
"MA ERA NECESSARIO? FA MALISSIMO" urla Kai lamentandosi del bruciore che la verbena gli aveva causato.
"Scusa, non posso mica sapere se non mi scappi alla prima occasione che ti si presenta"
Kai alza velocemente lo sguardo incazzato e bruciato dalla verbena verso di lui.
*ah* pensò Damon, sconvolto dalla serietà di quello sguardo.
"Se poi mi guardi cosí mi viene voglia di rifarlo.. e rifarlo" dice Damon sorridendogli e continuando a guardarlo come ipnotizzato,probabilmente non lo aveva mai visto così seccato .
"Fottiti" risponde Kai mantenendo quell'espressione e spostando lo sguardo verso la sacca di sangue.
"No" dice Damon mettendosela dietro la schiena.
"Avevi detto che me l'avresti data"
"Siediti, devi imparare a berne un po' alla volta e a controllarti, ringraziami che non ti faccio fare la dieta disgustosa di mio fratello, a meno che ti piaccia sgozzare capretti"
"Preferisco sgozzare bambine" risponde con una sincerità inquietante, sedendosi su un ammasso di lastre di legna.
"Bene mi sono sono seduto mamma, adesso?" chiede innervosito dalla brama di sangue, Damon pensò che la sua irrequietezza fosse tenera, perché Kai non era mai stato così a lungo sgarbato, arrogante lo era certo, ma non così.
"Ora.." dice Damon, prendendo la sacca e aprendola e bevendo lui dalla 'cannuccia'.
"Fammi capire,il tuo scopo era farmi soffrire guardandoti bere facendomi venire voglia di tagliarti la testa e darla in pasto ai topi?"
"No,però è divertente " risponde continuando a bere tranquillamente.
Kai incrocia le braccia e si gira dall'altra parte storcendo gli occhi.
Allora Damon sorridendo gli si avvicina, e gli alza lentamente il volto verso di lui, dal mento.
"Dai tieni" dice porgendogli il beccuccio della sacca verso la bocca.
*è una cosa abbastanza compromettente da vedere...* pensó Damon mentre Kai appoggiava le labbra alla sacca guardandolo, mentre Damon la teneva, in piedi davanti a lui, probabilmente anche Kai aveva pensato alla stessa cosa, beh era un po' palese come cosa.
"Basta" dice Damon staccandogliela velocemente di bocca, non appena Kai aveva iniziato a esagerare.
"Non mi farai uscire mai più da qui vero?" chiede Kai mentre cerca invano qualche rimanenza di sangue con la lingua nei contorni delle sue labbra, cosa che, come sempre, fa rabbrividire per qualche strano motivo Damon.
"Te l'ho detto, fin quando non controllerai questo, non ti lascerò uscire."
Kai sbuffò e appoggiò la schiena al muro pensando a come sarebbe stato bello in quel momento andare a prosciugare qualche misera vita umana, ma c'è sempre qualcuno che scombina i piani e quel qualcuno per lui è Damon, ma non lo urtava più di tanto, anzi, quasi gli faceva piacere che Damon gli facesse da mammina."Nel mentre che sono qui.. volevo darti una cosa" dice Damon dopo qualche secondo, mettendosi una mano nella tasca dei jeans, portando fuori da essa un oggetto che ha nascosto subito agli occhi di Kai all'interno di un pugno chiuso.
Damon si riavvicina a lui e gli dice "porgimi la mano"
Kai confuso gliela porge, Damon si abbassa verso di lui e la prende.
Kai aveva una mano piccola, non una mano da donna ovviamente, perché aveva chiari tratti di una mano maschile, come le vene molto visibili e le unghie un pò smangiucchiate, ma aveva le dita sottili e uniformi, *è proprio una bella mano* pensó distrattamente Damon mentre la teneva sott'occhio, *chissa attorno a cosa starebbe bene..* , rieccolo a fare di nuovo pensieri poco casti, il suo io interiore lo comandava quando era con Kai, e non riusciva a scacciarlo.
Dopo averla scrutata abbastanza, lasciò la sua mano, e aprí il pugno rivelandone l'interno in cui stava rinchiudendo un anello, un piccolo anello, nè femminile né maschile, era di argento e aveva una pietra nera sopra.
"Cos'è? Una proposta di matrimonio?" chiede ridendo Kai.
"Ti piacerebbe" risponde Damon, cercando con gli occhi ,nelle sue mani un dito dove non avesse già qualche anello, Kai era solito indossare parecchi anelli, e questo lo rendeva abbastanza figo agli occhi di Damon.
"Ti servirà se vorrai camminare alla luce del sole, ho trovato questo in un vecchio baule e ho pensato si confondesse bene con quelli che usi di solito"
Damon glielo porse ,Kai lo prese guardandolo con attenzione, notò che sotto vi erano incise le lettere 'K.P' , le sue iniziali.
"Lo avevi in un baule dici?" chiede Kai incuriosito.
"Si, volevo darlo a qualcuno, tanti, tanti anni fa.. ma non ne ho avuto mai l'occasione, adesso lo sto dando a te"
"Ah giusto, Katherine Pierce"
"Già ai tempi significava questo, ma immagino che adesso possa significare Kai Parker, no?"
Kai continua a fissare l'anello e poi risponde con un "hm si" seguito da uno sguardo innocente e un sorriso che ha fatto da 'grazie' non verbale.
"Non é ancora funzionante vedi" precisa Damon, prima che a Kai venisse la malsana idea di scapparsene sotto il sole con quello.
"Allora perché me lo stai dando?"
"Sei uno stregone,fattelo da solo" risponde Damon ridendo.
"Ma non conosco mica l'incantesimo"
"Ti procurerò qualche grimorio, sta a te cercartelo e farlo, almeno.. avrai qualcosa con cui distrarti"
Kai lo guarda strizzando gli occhi infastidito.
"Vado" dice Damon voltandosi.
"No dai Damon, mi viene voglia di suicidarmi solo qua dentro, non mi piace stare da solo rinchiuso, lo sono stato per troppo tempo.. non farmi rivivere quelle senzazioni.. non mi lasciare qui.. perlomeno non da solo" dice Kai alzandosi e prendendolo da braccio ,con tono sincero e quasi spaventato.
"Prendo i grimori e torno da te tranquillo" dice Damon dandogli una pacca sulla spalla, e uscendo velocemente.
Kai si mise davanti la porta, a guardare il muro all'esterno con la faccia tra le sbarre, aspettando Damon, sperando che non gli avesse detto una balla e che sarebbe tornato da lui.
STAI LEGGENDO
•First Love•
Fanfiction"Damon cosa significa amare qualcuno?" E se improvvisamente Kai Parker, iniziasse a porsi come domanda, 'cosa si prova ad essere innamorati'? Se stringesse una tale amicizia con Damon che riesca a fargli sentire qualcosa per la prima volta? Dopo una...