Capitolo 5 il rientro scolastico parte 3

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Lionel Richie Jr. *

Come tanti altri compagni di classe, e come avevo annunciato precedentemente, il 3 settembre ero arrivato per l'inizio delle lezioni insieme a mia madre, mio padre e mio zio Robert John Foster. Per mia fortuna, questi ultimi due non figuravano tra i docenti, come avevo notato nell'orario scolastico che avevo attentamente esaminato quando mia madre me lo aveva passato in macchina.

Purtroppo, invece, avevo come insegnante di educazione fisica, spagnolo ed educazione morale e civica il fratello maggiore di mio padre, ovvero Miguel Robert Richie Jr., che in famiglia veniva semplicemente chiamato Miguel.

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Avevo appena terminato di prepararmi nella stanza che avrei condiviso con Eddie Murphy e altre persone durante gli anni scolastici a venire. I miei genitori mi stavano aspettando davanti alla porta da quasi dieci minuti, e una volta chiusa la porta della stanza, ci mettemmo in direzione della caffetteria dell'ampio campus scolastico.

"Ti prego, quest'anno niente sciocchezze, ragazzo mio," Insistette mia madre dopo dieci minuti di cammino.

"Capisco, mamma," Risposi io, giocando con le chiavi che avevo in mano senza guardarla.

"Non sto scherzando..." Mi implorò nuovamente, con ancor più insistenza.

"Sì, mamma, lo so... E comunque papà è qui per tenermi d'occhio, quindi non ho molta scelta in proposito. Giusto, papà?"

"Non ho solo quello da fare, signorino... E sta attento al tono con cui rispondi a tua madre," Mi rimproverò mio padre, quasi arrabbiato.

"Mi scuso, Signor Richie*," Dissi quando notai alcuni compagni di scuola avvicinarsi a noi, distraendomi subito dopo quando scrutai l'interno della caffetteria. Notai lo sguardo di un ragazzo dai capelli ricci che sembrava fissarmi per chissà quale motivo.

Fui improvvisamente colto da una sensazione di déjà-vu riguardo quel ragazzo, ma fui riportato al presente dalle parole abbastanza roche di mio padre.

"E credo che siamo arrivati, caro..." Disse, mentre eravamo già davanti alla caffetteria da qualche minuto.

"Sì, esatto..."

"E non dimenticare di darci notizie non appena finiscono le lezioni questa sera," Mi ricordarono i miei genitori.

"Sai, stasera avremmo bisogno in modo eccezionale di te e di tua cugina per il film Maserotti e non solo.," Concluse mia madre.

"Va bene, ci sentiamo dopo," Dissi, salutando i miei prima di proseguire il mio cammino. Sentii un sussurro poco udibile provenire alle mie spalle mentre mi allontanavo, ma non diedi peso a ciò e, voltandomi per un attimo, li vidi allontanarsi.

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Ero immerso nei miei pensieri, pronto a varcare la soglia della caffetteria, quando una voce femminile proveniente dall'area retrostante catturò la mia attenzione per un breve istante. L'unica parte del suo discorso che riuscii a comprendere era il suo sfogo riguardo alla noia dell'anno scolastico appena iniziato, un sentimento condiviso pienamente da me.

Quando i nostri sguardi si incrociarono, scambiammo un fugace sorriso prima che io proseguissi il mio cammino, cercando di convincermi che quanto accaduto non avesse alcuna profonda importanza.

Decisi poi di varcare completamente la soglia della caffetteria, un locale spazioso con circa quattrocentocinquantacinque posti a sedere al piano inferiore e altrettanti distribuiti nei tre piani superiori. Si trattava di un self-service affollato, con una lunga fila di studenti in attesa di prendere la loro colazione, o meglio ciò che ne rimaneva. Alcuni studenti si erano esibiti su un palco, mentre altri ripetevano passi di danza, richiamando alla mente uno spettacolo messo in scena l'anno precedente da mio zio.

I'm Falling In Love With YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora